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Autonomia Morelli: i sindaci chiedono incontro a Fontana

CRONACA - 13 05 2020 - Lettera aperta

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/morelli
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che i Sindaci della Comunità Montana Alta Valtellina hanno inviato oggi al Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, con la precisa richiesta di incontro per parlare di riorganizzazione sanitaria e, in particolare, del futuro dell'Osepdale Morelli di Sondalo.

 

Oggetto: Autonomia ASST dell’Ospedale Morelli e realizzazione del Centro Regionale Covid-19

Gentilissimo Presidente,

la presente è la seconda nota che Le inviamo, nel giro di pochissimo tempo (7 marzo u.s.), ma siamo certi che questa volta riceveremo, quanto prima, una Sua pronta risposta.

Per la gravità e l’urgenza dei temi che di seguito Le segnaliamo, confidiamo infatti che vorrà rapidamente attivare, grazie alle tecnologie ormai diventate di uso quotidiano, un immediato momento di confronto in videoconferenza.

 

Abbiamo l’urgente necessità di attivare la Sua attenzione e un confronto immediato sul futuro dell’ospedale Morelli di Sondalo.

Prima di dettagliarLe le nostre preoccupazioni e le nostre proposte, tuttavia, è necessario condividere con Lei, brevemente, la storia di questo importante ospedale.

 

Le sarà noto che il “Morelli” venne costruito, nella patria della cura della Tubercolosi (a Sondalo fu costruito il primo Sanatorio privato), per diventare il più importante e grande Sanatorio d’Europa e non mancò l’appuntamento con la storia di cui scrisse, a più riprese, capitoli importanti.

 

La Regione Lombardia a metà degli anni 70, a tbc debellata, si convinse della possibilità di trasformare il “Morelli” in un ospedale di eccellenza nazionale nella riabilitazione.

 

La scommessa fu vinta a pieni voti tanto che furono moltissime le specialità (Pneumologia, Tisiologia, Unità Spinale, Neurochirurgia, Chirurgia Toracica, Urologia, Ortopedia e Chirurgia del Ginocchio, Chirurgia Vascolare) le specialità in grado di fare scuola a livello nazionale e per questo il Morelli si dotò, tra i primi ospedali in Italia, di una TAC.

Ancora nel 2003 “Class”, una importante rivista del tempo, gli dedicava un servizio di copertina con un titolo che descriveva ciò che il Morelli rappresentava per l’Italia: “Qui sta Sondalo: in questo ospedale italiano, che persino l’America ci invida, accade giorno per giorno la rivoluzione della medicina di oggi”.

 

Inutile dirLe che le collaborazioni con le Università erano strutturali e consolidate e che dentro l’Ospedale si erano sviluppate, con successo, delle apprezzate Scuole per Infermieri, per i Tecnici di Radiologia e per i Fisioterapisti.

 

Proprio il Morelli fu dotato, tra i primi in Lombardia, di un eliporto così da far muovere al 118 i primi passi nell’Emergenza e Urgenza.

A fronte di una storia di esperienze e progetti di assoluta eccellenza, si è assistito poi ad un lungo e incomprensibile depauperamento dell’ospedale, tanto da arrivare ad un Progetto, quello del Politecnico, presentato da due Assessori, con il quale si ipotizza di trasferire, praticamente tutto, nell’inadeguato ospedale di Sondrio; una scelta che riteniamo assolutamente errata, come bene si può evincere dal documento del nostro Comitato Scientifico, che annovera tra i suoi membri medici e studiosi di alto prestigio professionale e di fama nazionale.

 

Abbiamo voluto condividere con Lei, seppure brevemente, tutte le tappe di questa vicenda nella convinzione che possano consentirLe di comprendere quanto gravi siano i danni che deriverebbero all’Ospedale Morelli nel caso si procedesse nella direzione tracciata.

 

Sig. Presidente, la possibilità che la storia dell’Ospedale Morelli possa subire un epilogo così nefasto e dannoso è per noi Sindaci, ampiamente sostenuti da tutto il nostro territorio, una prospettiva del tutto inaccettabile. Un territorio, il nostro, che tanto ha dato e sta dando all’intera Lombardia, non ultimo con l’impegno incessante e diffuso per prepararsi ad ospitare ed accogliere le Olimpiadi Invernali 2026, assegnate, non possiamo qui dimenticarlo, anche per la presenza sul territorio di un importante ed attrezzato Centro di Emergenza Urgenza.

 

Come Sindaci, in questa nostra convinta opposizione ad un progetto di svuotamento ed indebolimento irreversibile dell’Ospedale Morelli, siamo sostenuti ed affiancati da una diffusa contrarietà popolare alle decisioni prese da Regione Lombardia, come risulta evidente dai numerosi incontri pubblici che nel corso dei mesi si sono svolti nella nostra provincia.

 

Nella piena consapevolezza del nostro ruolo istituzionale di rappresentanza delle esigenze e delle istanze del territorio, siamo convinti che si possa attivare, Sindaci e Regione Lombardia insieme, un momento di comprensione delle reciproche esigenze, volto a costruire un percorso alternativo a quello attuale e capace di assicurare ai nostri cittadini una risposta sanitaria di grande qualità, anche alla luce della grande emergenza del Covid-19. Riteniamo, in particolare, che non si possa perdere l’opportunità di costruire dal basso, con un confronto a livello locale, un’alternativa condivisa ed efficace, tanto più urgente alla luce della circolare regionale rivolta ai Direttori Generali per ridisegnare le nuove necessità sanitarie del territorio.

 

L’emergenza Covid-19, Sig. Presidente, fa scrivere al Morelli, non lo dimentichiamo, una nuova e gloriosa pagina di eccellenza sanitaria: l’ASST Valtellina e Alto Lario ha infatti deciso di affrontare l’emergenza trasformando il Morelli nel Centro Provinciale Covid-19 e trasferendo tutte le attività ospedaliere presso l’Ospedale di Sondrio.

 

Sig. Presidente, prima della Riforma Sanitaria del 2015 ci era stato promesso che la sanità di montagna avrebbe avuto più risorse e un modello gestionale pensato e costruito con il territorio, mentre ci è stato consegnato un modello non condiviso e addirittura completamente compromesso.

 

Il Morelli ha cominciato il suo declino quando il legislatore lo ha collocato unicamente dentro il contesto provinciale e lo ha assoggettato ad una Azienda Ospedaliera Unica di Valle. Da allora le varie DG che si sono avvicendate alla guida degli ospedali non hanno avuto mai la capacità, la voglia o la possibilità di guardare alle reali potenzialità del Morelli e lo hanno, piano piano, abbandonato.

 

L’ospedale di Sondalo può ancora vantare una struttura sanatoriale a padiglioni e allora siamo a chiederLe perché non si è pensato di attrezzare il Morelli come un Centro Regionale Covid con una sua gestione sanitaria indipendente (unità di cure intensive e semi intensive, radiologia, laboratorio, camera operatoria, lavanderie e guardaroba etc.) al fine di ripristinare, in sicurezza e al più presto, tutte le attività ospedaliere ora spostate su Sondrio.

 

Lo chiediamo noi e Le chiediamo di farlo in fretta perché il nostro territorio sta già soffrendo troppo.

 

Sig. Presidente la recente Mozione, votata all’unanimità dal Consiglio Regionale, che impegna la Sua Giunta a salvaguardare l’Unità Spinale di Sondalo (una delle migliori d’Italia) e quindi a non disporre/autorizzare alcun depauperamento delle Alte Specialità e delle Attività Chirurgiche che attorno a questa gravitano e che le consentono di mantenere la connotazione di una Eccellenza Lombarda, Le dovrebbe venire in aiuto per archiviare, definitivamente, quanto fatto fino ad ora.

 

Di più; consideriamo questa Mozione provvidenziale perché Le potrà consentire di ridisegnare, in modo definitivo, d’intesa con il territorio e con il pieno sostegno del Consiglio, il “ruolo scientifico ed extra-provinciale” del Morelli.

 

La nuova destinazione del Morelli, infatti, deve avere una valenza non solo Regionale, ma bensì Nazionale, se non Europea, proprio per la sua esemplare struttura sanatoriale a padiglioni, che può essere considerata Patrimonio dell’Unesco, struttura ideale per creare un centro di infettivologia collegato, per la ricerca, ad un centro universitario. All’interno di questo contesto, potrebbe trovare collocazione anche un dipartimento universitario per la formazione infermieristica, ora collocata in un ex edificio scolastico riadattato, inadeguato e troppo distante dalle realtà sanitarie stesse.

 

Riteniamo, in conclusione, che per le soluzioni proposte sia assolutamente necessario un modello organizzativo non più riconducibile alla ASST attuale; la sua complessità e straordinarietà necessita, invece, di una gestione indipendente e autonoma con modelli operativi più efficienti.

 

Gli scriventi Sindaci hanno già sottoscritto, da tempo, una Proposta Tecnico Scientifica elaborata da autorevolissimi esperti convocati dal Comitato di Difesa della Sanità di Montagna alla quale si è aggiunta una rivisitazione alla luce proprio del nuovo ruolo assunto dal Morelli nella battaglia regionale contro il Coronavirus.

 

Riteniamo, infine, che quello che stiamo vivendo sia un momento storico che può consentire di attivare i fondi necessari a realizzare il percorso alternativo che abbiamo illustrato anche nel Documento Tecnico Scientifico che Le alleghiamo, attraverso un utilizzo efficace e lungimirante degli aiuti economici che Europa, Governo e Regione stanno programmando nelle loro strategie di finanziamento.

 

Nella speranza di poterLa incontrare a breve, La ringraziamo, sin d’ora, per l’attenzione che ci vorrà dedicare in un momento di grande drammaticità come questo.

Un serio confronto tra le parti è doveroso per rimediare agli errori commessi e costruire insieme una risposta sanitaria adeguata ed efficiente a favore della nostra Comunità e della Lombardia tutta.

 

Con i più cordiali saluti.

 

Ilaria Peraldini Sindaco di Sondalo

Alessandro Pedrini Sindaco di Valdisotto

Roberto Volpato Sindaco di Bormio

Angelo Cacciotto Sindaco di Valfurva

Massimiliano Trabucchi Sindaco di Valdidentro

Damiano Bormolini Sindaco di Livigno

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