MENU

Elezioni 2019 per Tirano: ci siamo

CRONACA - 12 04 2019 - Ercole Ricci

CONDIVIDI

/Tirano

Credo di toccare un argomento piuttosto delicato. Lo so, ne sono consapevole, solo che non riesco a farne a meno. Si scaldano i motori per le prossime elezioni amministrative con un quadro politico di riferimento frammentato, dove agiscono gruppi di persone che sistematicamente si riciclano. La mania di protagonismo di questi personaggi è talmente strutturata che non riescono ad accorgersi della realtà, sicuri anche che poi li continuino a votare.

 

Questo è il cambiamento o il vecchio che avanza?

Dove sono i giovani? Alla nostra società servono giovani preparati e non inclini al servilismo, che non devono chiedere adesioni a questa o quella consorteria. Questa loro assenza nelle liste non è forse dovuta al fatto che: le nuove generazioni cercano il riconoscimento del merito senza scorciatoie; dalla forte ma prevedibile resistenza che viene opposta ai cambiamenti a causa della perdita di potere che le elites locali intravedono nel metodo del confronto aperto, nell’innovazione e nella trasparenza amministrativa e morale.

 

Fare il politico oggi, non è più una missione, un voler impegnarsi per gli altri, per la comunità, esternare idee ed opinioni ad uso e consumo del progresso sociale. Il gioco sporco della politica, del compromesso, lo abbiamo lasciato a chi pensavamo fosse più bravo di tutti. Viene da chiedersi che fine ha fatto la meritocrazia, la credibilità la professionalità. Niente di tutto questo, la scelta di un candidato spesso segue ragioni opportunistiche non legate ad una sana e trasparente preparazione personale. Chi ha più consensi vince e tira il carro. Ma sappiamo bene che in Italia, soprattutto negli enti locali il consenso è frutto molto spesso di rapporti clientelari, che con il vero rapporto democratico tra cittadino e politico non hanno nulla a che fare. C’è invece tanta gente che pretende non il voto, ma un atto di fede.

 

Fra qualche giorno sentiremo proposte ambiziose di un progetto politico forte e tante promesse fantasmagoriche già di base poco credibili. Diranno che Tirano ha bisogno di una politica che parla di una politica propositiva, di una politica che ascolta e condivide, fondata sull’integrazione e sulla valorizzazione delle risorse culturali, umane ed economiche che esistono nel nostro territorio, in modo che i cittadini divengano, attraverso la partecipazione i protagonisti principali del proprio avvenire, ed ancora che la politica del muro contro muro non deve più esistere.

Chi scrive, ma penso anche tanti Tiranesi, vorrebbe conoscere, il curriculum dei candidati, apprendere se in lista ci siano o meno «impresentabili» o comunque con “grane” giudiziarie in corso o contenziosi nei confronti del Comune e se ci saranno conseguenze importanti.

Un appuntamento sociale così importante e delicato dovrebbe essere affrontato da chi ogni giorno fa della correttezza politica , istituzionale ed amministrativa un baluardo. Della legalità e della crescita civica della città un impegno primario.

 

Dove mettere la croce lo deve decidere solo il cittadino. Partendo dai fatti e non dalle promesse. Conoscere i loro nomi e le loro storie serve per poter valutare, non per moralismo ma perché fare politica, rappresentare gli italiani, implica onori e oneri maggiori rispetto a quelli dei normali cittadini.

 

Il Comune deve essere il luogo dove il cittadino può andare e trovare una persona in carne ed ossa che rappresenta degnamente lo Stato, che può ascoltarlo e magari aiutarlo; che fa da intermediario tra la legge e i suoi bisogni, e può sceglierlo, può con il suo voto cambiarlo se non fa il bene comune.

 

Ercole Ricci

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI