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Giuliano Pradella: "Non è possibile alcuna formula intermedia per il Morelli"

CRONACA - 28 10 2020 - Dott. Giuliano Pradella

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/morelli

La recente lettera dei Sindaci dell’Alta Valle alla Regione Lombardia, in merito all’Ospedale “Morelli”, ha un contenuto per nulla chiaro.

Si continua a non capire il significato del “ripristino per sei mesi delle alte specialità al Morelli”.

Non si riesce a capire inoltre cosa sia il Centro Trauma di Zona.

Va chiarito altresì in cosa consista la “ratifica della proposta” senza aver approfondito nelle sedi opportune, cioè quelle tecniche, gli elementi di fattibilità, presentandosi l’operazione piuttosto complessa.

Altro argomento accennato non differibile consiste nella “valutazione di forme gestionali alternative”, la cui definizione è urgente ed ha come presupposto la disponibilità della Regione Lombardia ad autorizzare un nuovo assetto.

Opportuna, anche se tardiva, l’insistenza nell’utilizzo del VI° padiglione, che deve tuttavia avvenire con un allestimento integrale e non con una semplice espansione dell’attuale attività in modo da liberare il Presidio generale.

Tale proposta era già contenuta nel documento “Ricostituzione del presidio per acuti con dipartimento di emergenza/ urgenza e alte specialità chirurgiche e riabilitative” del maggio scorso, elaborato dal sottoscritto e dal Gruppo medico scientifico del Comitato.

Tale documento costituisce una base inderogabile, non essendo praticabili soluzioni alternative o intermedie, in quanto contiene non solo tutti gli elementi fondamentali della ricostituzione con le adeguate motivazioni ma anche le esigenze dettagliate relative alle singole unità operative nonchè all’organizzazione dipartimentale.

Su tale documento i Sindaci dell’Alta Valle dovrebbero riflettere prima di accettare soluzioni non sostenibili.

Il reintegro delle tre alte specialità al “Morelli” (neurochirurgia, chirurgia toracica e vascolare) non è più sufficiente per la tenuta del Presidio ospedaliero di Sondalo, in quanto il depotenziamento, che continua ogni giorno, è andato ben oltre in questi mesi.

Si verifica infatti un continuo rimaneggiamento delle attività fra l’ospedale di Sondrio ed il “Morelli”, costantemente a danno di quest’ultimo.

Pertanto solo una approfondita valutazione tecnica permette di definire la ricostituzione.

Ho seri dubbi che i Sindaci siano in grado, senza una componente tecnica adeguata, di portare avanti trattative così complesse, specie considerando che dietro la controparte politica stanno tecnici regionali e locali ostinati sui loro propositi.

I Sindaci dell’Alta Valle fruiscono di una nuova collaborazione tecnica dopo l’esclusione, di fatto, dei Comitati scientifico e giuridico “pro Morelli” ?

Lo dichiarino! Dopo tutto, la questione è pubblica ed esige trasparenza.

Comitati che (credo peraltro) abbiano lavorato molto e con grande competenza in questi mesi.

Ho l’impressione che questa lettera abbia solo il significato e la finalità di una vaga rassicurazione perché di quelle che vengono definite “fitte interlocuzioni intraprese” non vi è alcuna traccia.

Sulla stampa locale si è letto un commento riguardante la lettera dei Sindaci dell’Alta Valle.

La Sindaca di Sondalo, Ilaria Peraldini, definisce l’ipotesi di trasferimento delle tre alte specialità e l’apertura del semestre per il confronto con la Regione Lombardia “proposte ragionevoli, sempre meglio di vedere attuato il Piano del Politecnico. E questo non è un accordo al ribasso ”.

Tale affermazione è in netta controtendenza rispetto alla linea tenuta, fino a poche settimane fa, dai Sindaci e dal “Comitato pro Morelli” sulla base del sopraccitato documento e che hanno portato gli stessi Sindaci dell’Alta Valle a disertare i vari tavoli provinciali, nei quali si spingeva appunto verso un compromesso a danno del “Morelli”.

Spiace che il lavoro di quasi un anno venga sconfessato.

Il “Morelli” deve essere reintegrato nella sua totalità: “o è tutto o è niente”, come ha sempre sostenuto l’avv. Trabucchi, il quale, sin dal giugno scorso (e tra i primi), ha denunciato pubblicamente, e con forza, il disegno di Regione Lombardia di approfittare della situazione Covid per smantellare definitivamente il “Morelli”.

Insomma, per il “Morelli” ogni formula intermedia si rivelerà fallimentare: è e sarà impensabile infatti mantenere attività specialistiche per acuti e riabilitative in un Presidio con le caratteristiche di un ospedale di zona.

 

Dott. Giuliano Pradella

 

 

Il commento di Ezio Trabucchi
Come al solito è un’analisi molto lucida quella del dott. Giuliano Pradella, il quale, ancora una volta, evidenzia come l’ospedale Morelli deve tornare ad essere integralmente il Presidio conosciuto prima della pandemia. Da alcune settimane, il dott. Pradella sta avvertendo che la nuova strada intrapresa dai Sindaci dell’Alta Valle non va nella direzione giusta, quella cioè auspicata e sostenuta tecnicamente nei documenti del “Comitato scientifico del Morelli” e fatta propria sin dall’inizio dagli stessi Sindaci. Il suo è un grido d’allarme, che condivido pienamente, in quanto, dopo l’emergenza Covid, il “Morelli” è destinato ad essere un ospedalino di zona, del tutto inadeguato rispetto alle esigenze della popolazione locale e di un territorio delicato e complesso, peraltro con una forte vocazione turistica. Si rischia concretamente un definitivo e gravissimo ridimensionamento di tutta l’offerta della nostra sanità di montagna. Anche per l’ospedale di Sondrio il futuro sarà tutt’altro che roseo”.

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