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Io sto con i bambini

CRONACA - 23 07 2019 - Ercole Ricci

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/lettera aperta

Ha parlato e ha raccontato la sua terribile esperienza la mamma di Chiavenna, rimasta vittima delle false relazioni per allontanare il suo bambino e collocarlo in affido. Una storia di una tristezza infinita un dolore nel cuore di mamma  che ha solo cercato di difendere il proprio figlio da un padre violento e, non l’hanno creduta e l’hanno distrutta,  perché qualcuno ha deciso così. 
Spesso si legge di genitori a cui sono stati tolti i figli, ma la cosa allucinante è che a nessuno dei genitori hanno tolto i figli perché pedofili o violenti, si tratta quasi sempre di accuse incomprensibili: non in grado di crescere i figli, immaturi, separati, violenza psicologica, e tante motivazioni alle quali, si poteva trovare una soluzione alternativa.

Giudici dei minori, assistenti sociali, psicologi e medici. Ecco i responsabili, coloro  che ogni giorno in Italia, decidono che un bambino deve essere tolto alla mamma. Ma è la soluzione giusta? Non ci sono delle alternative? Loro diranno di no, io dico  che il primo passo da fare è togliere loro questo enorme potere decisionale. In Italia, ogni giorno, un giudice dei minori emana una sentenza con cui toglie un bambino alla mamma e dice che l’ha fatto per il bene del bambino. Dice che prima di togliere un figlio ad una madre ha fatto il possibile per evitarlo; dice di aver applicato la legge. Nel 99,9% non è mai per il bene dei bambini… è una bugia  che giudici, psicologi ed assistenti sociali inventano per non fare i conti con la propria coscienza.

Per un bambino nessun trauma è più profondo di quello di essere allontanato dai genitori, soprattutto dalla mamma e, le lacrime della giovane mamma di Chiavenna ne sono la testimonianza  Essere strappato alla famiglia equivale al lutto della perdita di un genitore. Una storia che fa sorgere numerosi dubbi anche dopo quanto sta emergendo dalla vicenda di cui si parla da giorni e apre le porte di un mondo, quello degli allontanamenti dei minori dalle famiglie, che in Italia mostra più di una falla. 
Nel mondo dell’affido le situazioni inadeguate sono molteplici. La causa principale è molto spesso legata al fatto che mancano controlli sull’operato di chi è chiamato a tutelare i bambini. che molto spesso, a causa dell’assenza  di sanzioni disattendono le regole  dettate dalla legge n. 149 del 28 marzo 2001.
L’inchiesta “Angeli e demoni” che a Reggio Emilia ha portato a misure cautelari per 18 persone Un caso che sta facendo discutere molto in questi giorni, sollevando polemiche e purtroppo anche strumentalizzazioni politiche. Stiamo parlando del caso degli affidi illeciti, o così almeno ritenuti dagli investigatori dell’inchiesta che accusano diversi operatori sociali, medici, psicologi di aver manipolato dei bambini, inducendoli ad accusare i propri genitori di abusi sessuali, per darli in affido a d altre famiglie. Un caso che ha suscitato un comprensibile sgomento e una forte indignazione, sebbene per esprimere giudizi occorrerà attendere l’esito del processo. 

Secondo le accuse della Procura di Reggio Emilia,  i bambini sarebbero stati manipolati fino ad alterare i loro ricordi, anche falsificando i loro disegni per farlo apparire i disegni di bambini abusati sessualmente. Una vicenda che se fosse confermata avrebbe tutte le caratteristiche di un film dell’orrore. 

Certo è errato generalizzare e trarre giudizi affrettati sulle persone, sulla base di dati o indizi e, fare d'ogni erba un fascio, è bene usare la giusta prudenza per evitare inutili cacce alle streghe o che qualche innocente finisca ingiustamente coinvolto perché  penso che, moltissimi sono  coloro che  esercitano il proprio ruolo con professionalità competenza  e onestà assoluta, capaci di assumersi su di sé la responsabilità della propria preparazione delle proprie competenze, del proprio operato ma, ritengo di avere il dovere di esprimere le mie perplessità e il diritto di pretendere risposte

Mi piace anche pensare che le notizie diffuse dalla stampa, sulle indagini in corso a Reggio Emilia che, allo stato sono ipotesi accusatorie oggetto di indagini, nell’interesse dei minori. delle famiglie coinvolte e di chi svolge il proprio lavoro con competenza, scrupolosità e adeguata preparazione professionale, non resteranno tali e qualora  venissero  confermate   responsabilità penali dei soggetti coinvolti, non devono essere le famiglie a doverne pagare le conseguenze.

 

Ercole Ricci

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