La Brexit danneggia anche la provincia di Sondrio

Si dice che il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano altrove. Ebbene, in base ai dati diffusi di recente dalla Coldiretti provinciale l'uscita del Regno Unito dall'Ue ha comportato conseguenze negative perfino in Valtellina e Valchiavenna. Infatti i problemi di approvvigionamento dei britannici per quanto riguarda la benzina e le derrate alimentari si riflettono pure sui nostri prodotti.

Malgrado le concessioni di nuovi visti agli autotrasportatori stranieri quest'anno, a causa delle difficoltà derivanti dalla Brexit, l'export alimentare italiano è in diminuzione del 2% mentre nell'ultimo decennio il saldo era stato sempre in attivo. Coldiretti Sondrio si è basata sulle rilevazioni dell'Istat che evidenziano i danni all'economia locale scaturiti dalla Brexit. La Gran Bretagna è il 4° partner commerciale dell'Italia per i generi alimentari dopo Germania, Francie e Usa e il vino è il prodotto più venduto oltre Manica, con un rilevante apporto dei Nebbioli di origine valtellinese e valchiavennasca. Ma l'import è ostacolato dalle procedure burocratico-amministrative introdotte dall'Uk in seguito al suo distacco dall'Europa e dall'incremento dei costi di trasporto dovuto ai maggiori controlli che causano complicazioni e ritardi. Ne deriva una una diminuzione degli autotrasportatori, mal disposti a sottoporsi a troppe peripezie nei loro viaggi verso la Gran Bretagna.

Il peggioramento dei rapporti tra il Regno Unito e l'Ue rischia inoltre di favorire l'importazione di prodotti contraffatti d'origine extracomunitaria. La terra d'Albione potrebbe quindi diventare il cavallo di Troia per l'introduzione sul suolo britannico di falso made in Italy, prodotti enologici compresi, con danni significativi per la nostra provincia. I sostenitori dell'Italexit dovrebbero prenderne atto e cospargersi il capo di cenere. 

Guido Monti- responsabile del Comitato provinciale per l'Europa di Sondrio