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Non ci estingueremo

CRONACA - 18 11 2019 - Mauro Cusini

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/caldarroste
Foto di Ivan Previsdomini

Nel Sacrario Austroungarico del Monte Grappa, teatro della Grande Guerra, vi è una formella bronzea con inciso: “5000 soldati sconosciuti”. Questa scritta mi aveva inquietato non poco, di fronte a me avevo 5000 uomini di cui si era persa l’identità; una cosa abominevole pensai.

 

Si fa un gran parlare, di monumenti da riattare, di navi da fermare, di persone da respingere, il tutto in un ottica separatista. L’Uomo ha da sempre combattuto guerre, figlie della Follia scriveva Erasmo da Rotterdam, ma le guerre portano solo dolore, dolore dell’Anima.

 

In Europa sono più di 70 anni che non conosciamo la guerra e il suo pesante fardello di iniquità, purtroppo in altre parti del mondo l’uomo continua a voler sopraffare l’uomo. La fame, come conseguenza della belligeranza, ci è sconosciuta e nella nostra piccola valle, ad un tempo teatro di scorrerie di svariati eserciti, non si stà poi così male. Passeggiando per Tirano ci si imbatte in un banchetto che offre “braschè” (caldarroste), una piccola offerta e il cartoccio è servito. Quattro castagne che scaldano le mani e rinfrancano il Cuore, destinazione Mato Grosso.

 

Persona alquanto schiva e solerte nel rigirare i piccoli frutti, il Botti.

Piegato su quelle padelle arroventate, le mani e il viso affumicati dalla gioia di compiere un’azione nobile, la cantilena che rieccheggia nella piazza.

Nonostante tutto, finchè ci saranno Persone come Lui, sono convinto che non ci estingueremo.

 

Mauro Cusini

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