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Sondalo, consegnate le 15.000 firme contro chiusura Neurochirurgia

CRONACA - 18 02 2017 - Francesca Franzini

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/firme io sto con il morelli

Venerdì 17 febbraio, nella Sala Consiglio del Comune di Sondalo, si è tenuto un incontro volto a chiarire quale debba essere il ruolo dell’Ospedale Morelli all’interno del progetto “Sanità di Montagna”, un’occasione anche per comprendere meglio i contenuti della nuova Legge Regionale del Welfare e affrontare le innumerevoli questioni, ancora aperte, rispetto al futuro dell’ospedale.

 

Alla presenza del sindaco del Comune di Sondalo, Luigi Grassi e del Coordinatore del Comitato di Difesa della Sanità di Montagna Pietro Del Simone, sono intervenuti Colucci Alessandro, Presidente Commissione Bilancio di Regione Lombardia e Capelli Angelo, Vicepresidente Commissione Sanità.

 

In seguito alla promulgazione della nuova legge si è reso necessario un ripensamento dei servizi socio-sanitari presenti sul territorio: «Crediamo che questa legge sia estremamente innovativa – ha detto Pietro Del Simone – ma che abbia bisogno di tempi per il rodaggio; noi ci siamo posti in maniera costruttiva per dare un nuovo modello di sanità ai nostri cittadini. Vorremo capire, oggi, dai consiglieri regionali a che punto siamo».

 

Da parte dei due consiglieri della Commissione Sanità è stata ribadita la loro massima disponibilità al dialogo con le istituzioni e gli stessi cittadini e in questi termini si è espresso Alessandro Colucci: «Che strumenti diamo alla montagna per essere servita? Che offerta diamo a questo territorio? Il nostro ruolo deve essere quello di capirne le esigenze, dare una mano alle istituzioni per fare bene le leggi ed interpretare il pensiero dei cittadini, il tutto mantenendo sempre un unico riferimento: la Sanità di Montagna, dal quale, tuttavia, spesso ci si allontana per carenza di risorse».

 

Non sono mancate le provocazioni da parte del Vicepresidente Commissione Sanità, Angelo Capelli, al quale sono state consegnate, simbolicamente, le 15.000 firme raccolte contro la chiusura del reparto di Neurochirurgia a Sondalo. È necessario tener presente che questa legge parte dalla considerazione di un dato: il sistema sanitario di regione Lombardia spende 18 miliardi e mezzo all’anno, il cui 80% viene speso per curare pazienti cronici, cioè che non necessitano direttamente dell’ospedale, ma di altre strutture affini che possano garantire loro le cure necessarie.

 

«Il modello organizzativo – ha sottolineato Capelli – non è creato per soddisfare chi vi lavora, ma per far pervenire il servizio nella misura corretta, utile, efficace a chi ne usufruisce, cioè il paziente. Pertanto, in prima istanza, è utile capire se gli strumenti rispondono alle aspettative degli utenti; la soluzione che oggi ha creato questo movimento di popolo deve essere utile per tutti».

 

Il Vicepresidente non ha nascosto di essere a conoscenza del fatto che, dietro a queste 15.000 firme e alla preoccupazione di un depotenziamento di questa realtà, non si nasconda solo il timore di uno svilimento del servizio sanitario, in un contesto in cui vorrebbe mantenere una risposta adeguata per i cittadini del territorio, ma anche la consapevolezza che l’Ospedale Morelli rappresenti una vera e propria azienda, che produce posti di lavoro e fa girare l’economia della zona.

 

Non si sono fatte attendere le reazioni dei presenti, che hanno ribadito il proprio punto di vista, secondo il quale lo sdoppiamento del reparto di Neurochirurgia tra Sondrio e Sondalo non farà altro che portare ad una frantumazione dell’offerta sanitaria e delle garanzie che questa può offrire in tutta la Provincia, ma soprattutto al depauperamento di una realtà ospedaliera che da anni vanta la presenza di personale altamente qualificato e sensibile alle istanze dei pazienti.

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