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"Via quel mostro dal Passo dello Stelvio"

CRONACA - 28 02 2019 - Comitato razionalizzazione linee alta tensione

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La linea ad alta tensione L.225 (Glorenza in Alto Adige – Premadio – Tirano) non risulta essere una linea strategica necessaria per l’assetto della rete ad alta tensione in Italia. Essa, infatti, non può essere considerata una linea di riserva o di ridondanza in quanto l’energia prodotta da A2A in alta Valtellina può essere trasportata sulle linee esistenti. Per questo motivo si può procedere alla sua dismissione.

 

I conduttori aerei che attualmente insistono lungo la direttrice dello Stelvio, transitando in gran parte del territorio del Parco Nazionale, sono di proprietà di Terna, divenuto gestore unico della rete di trasporto elettrico per effetto del decreto Bersani del 1999.

Onere di Terna è quello di gestire la trasmissione di energia elettrica in Italia, garantendone la sicurezza, la qualità e l’economicità nel tempo, incluso il rispetto dell’ambiente in cui opera.

 

Tali presupposti non ricorrono per il trasporto di energia effettuato attraverso il passo dello Stelvio in pieno Parco Nazionale. La linea in questione, infatti, si prolunga in un ambiente montano severo, oltre i 2700 mt di quota; alcuni tralicci, per la loro collocazione, potrebbero essere esposti a rischio valanga mentre i conduttori, per le avverse condizioni climatiche, sono esposti a severi effetti di dilatazione e a formazione di manicotti con conseguenti possibili fuori servizio d’impianto. Da tutto ciò ne consegue che gli standard di sicurezza, economicità e rispetto dell’ambiente possono essere disattesi.

 

Entrando nel merito dell’economicità del trasporto su una siffatta linea con queste lunghezze in ambienti severi, si sottolinea come la letteratura scientifica in materia ponga l’accento proprio sulle perdite di energia elettrica di rete che si creano in tali condizioni, con ricaduta economica sugli utenti del servizio, aggravato dal fatto che viene completamente disapplicato uno dei principi fondamentali alla base della produzione di energia elettrica, ovvero che“l’energia si consuma più vicino possibile a dove si genera”.

 

Non vogliamo soffermarci sul mostruoso impatto ambientale e paesaggistico che tale linea cagiona al Parco Nazionale dello Stelvio, considerando anche che una tale infrastruttura può costituire un ostacolo all’avifauna nidificante e migratoria, che rischia di impattarsi sui conduttori dell’alta tensione. Senza contare che in prossimità del passo dello Stelvio un traliccio è collocato in mezzo alle strutture alberghiere ed in prossimità degli impianti di risalita.

 

Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione in Valtellina

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