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A Mazzo debutta “L'amor che tutto il mondo fa girare in giostra”

CULTURA E SPETTACOLO - 20 06 2021 - Roberta De Devitiis

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Palazzo Lavizzari a Mazzo in Valtellina, nella splendida cornice della Sala delle Armi, giovedì 1 luglio alle ore 21.00, con replica il 2 luglio, ospiterà il debutto dello spettacolo L'amor che tutto il mondo fa girare in giostra, libero adattamento dall'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

Scrittura scenica di Roberta De Devitiis dell'associazione AdAltaVoce che ne firma la regia insieme a Gianluca Moiser della compagnia sondriese Gente Assurda.

 

Lo spettacolo, in parte letto, in parte recitato, pensato per una rappresentazione in castelli e palazzi storici, intende celebrare nell'anno di Dante la lingua italiana nella sua evoluzione, attraverso le belle ottave dell'Ariosto. Figure centrali tre donne : Angelica, Bradamante, Alcina.

Intorno a loro paladini cristiani, guerrieri saraceni e meno “nobili” figure che s'inseguono, si perdono, si ritrovano, per perdersi nuovamente nel magico labirinto narrativo dell'Ariosto. Tredici gli attori in scena: Anna Antonelli, Graziella Bertolini, Michela Chiecchi, Roberta Cusini, Roberta De Devitiis, Michela Gianoli, Marilena Marmo, Gianluca Moiser, Fabio Panighetti, Paola Pradella, Miriam Rebecchi, Cristina Turella, Vilma Tognini.

Commenti musicali di Jos Olivini e Clara Luiselli. Coreografie curate da Federica Esposito, insegnante della Civica a Sondrio e Poschiavo. Luci di Glauco Bacchiocchi.

 

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. AdAltaVoce Cell. 3281904590

 

L'interesse per l'Orlando Furioso, lacunoso ricordo scolastico che si è trasformato via via in rilettura appassionata e avvincente, è nato da una proposta dell'Assessore alla Cultura del Comune di Sondrio, Marcella Fratta, dopo la lettura di cinque novelle del Decamerone a Castel Masegra la scorsa estate.

 

Un lavoro di drammaturgia che ha richiesto due mesi intensi di ricerca, approfondimento e rielaborazione, per individuare i diversi percorsi amorosi nel labirinto ariostesco; vengono narrate gesta, incontri, fughe e inseguimenti di uno o più personaggi che si interrompono di colpo per dar luogo ad altri incontri, gesta, avventure di altri personaggi, una miriade, tra i quali sono stati scelti i più conosciuti.Tutti si muovono un po' in tondo, si perdono e si rincontrano per perdersi di nuovo; tutti sono alla ricerca di qualcosa che non riescono a raggiungere.

 

Con questa tecnica narrativa, diciamo "a puntate", l' Ariosto, che probabilmente andava egli stesso a leggere la sua opera nelle corti più raffinate, teneva viva l'attenzione del pubblico in attesa del cosa succede dopo. Ben quarantasei canti di meraviglie, battaglie, avventure, schermaglie, incantamenti, ben intervallati, a volte da parecchi canti, per recuperare la storia dell'uno e dell'altro personaggio.

 

Come nelle attuali telenovelas, dove ogni puntata s'interrompe al clou della narrazione costringendo lo spettatore all'attesa della puntata successiva.

 

C'è da sottolineare che il poema già nel '500 divenne oggetto di studio scolastico per insegnare la lingua italiana e piacque moltissimo ai giovani, come piace ancora, e non solo per la bellezza della lingua. La fortuna dell'opera fu tale che molte furono le traduzioni e le rappresentazioni iconografiche presenti anche nei palazzi e nei castelli valtellinesi: Castel Masegra, Palazzo Besta a Teglio, Palazzo Valenti a Talamona.

 

Tredici i partecipanti all'esperienza teatrale, sia come recitanti che come lettori; molte le prove a distanza, via Meet, per scavare ciascun personaggio e rendere fortemente emozionali le letture; poi prove in presenza per dare "corpo" e gesto a tutte le voci.

Filo rosso dello spettacolo l'ironia, sempre presente nelle ottave dell'Ariosto come i commenti con i quali l'autore non mancava di ridicolizzare alcuni comportamenti dei suoi contemporanei che sicuramente ne ridevano, perchè difficilmente chi è bersaglio s'accorge di esserlo. Si pensa sempre che l'oggetto del lazzo sia qualcun altro. E i commenti sono qui affidati a tre donne contemporanee che con le loro digressioni a volte sarcastiche, a volte apparentemente incoerenti, a volte esplicative, aiutano la comprensione delle letture e delle recitazioni. Quindi spettacolo per tutti.

 

Le coreografie sono state curate da Federica Esposito che insegna danza in Civica a Sondrio e a Poschiavo, così come i commenti musicali sono del musicista bergamasco Jos Olivini, che suona strumenti medioevali (organo portativo, flauto, liuto, sonagli...) e ci ha già accompagnati nelle letture del Decamerone sostenuto dal tamburo di Clara Luiselli.

“L'amor che tutto il mondo fa girare in giostra” verrà replicato al Castello di Grosio il 22 luglio e a Castel Masegra il 2 settembre.

 

L'Associazione Ad Alta Voce è stata costituita nel Tiranese nel 2016 con lo scopo di diffondere la pratica della lettura a voce alta. Conta ad oggi ventidue soci interessati sia alla lettura che all'espressione teatrale. Sette gli spettacoli lettura/recitazione portati in scena fino ad ora con accompagnamento dal vivo di musicisti e/o cantanti professionisti.

 

Roberta De Devitiis

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