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Antonio Polito lungo il cammino di San Benedetto per immaginare l’Italia di domani

CULTURA E SPETTACOLO - 17 02 2021 - Redazione

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/Antonio Polito
Antonio Polito

Dalla lezione del Santo patrono d’Europa, San Benedetto, fino all’impegno di un’Italia presto chiamata a rialzarsi dopo il disastro del Covid, e poi di nuovo indietro nel tempo, ai ricordi di un'infanzia lontana e vicina al tempo stesso. È un libro fatto di tanti sentieri quello di Antonio Polito, ieri ospite della rassegna organizzata dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio e Cremona. «Le regole del cammino. In viaggio verso il tempo che ci attende» è  infatti il racconto di un percorso a tappe sulle orme di San Benedetto, sulle orme del santo che ha  traghettato la civiltà classica nel medioevo grazie all’invenzione del monachesimo occidentale. Ma è molto altro ancora: «Tutto – ha spiegato Polito – è nato da un bisogno fisico: in giugno la sensazione era quella di una esperienza legata al Covid ormai finita. Si sentiva il bisogno di rimettere in moto i cinque sensi. Una esigenza di risveglio fisico, anche per evitare la sindrome della capanna, la voglia di non uscire più di casa. Insieme a tale bisogno fisico si sono intrecciate riflessioni esistenziali. Camminare infatti ha un grande influsso sulla mente. Un altro piano di analisi che si trova nel libro è quello dedicato a noi come comunità italiana: come riprendere il cammino tutti insieme? Come ricominciare senza rischiare di girare a vuoto attorno a noi stessi? Curioso e sintomatico poi che nell’ultimo capitolo, tentando di ricordare i momenti magici del nostro Paese, io abbia ricordato anche quel 26 luglio 2012 del celebre “Whatever It takes” di Mario Draghi. Fascinoso che Draghi sia oggi impegnato in prima persona a ripetere l’operazione del costi quel che costi», ha detto a Simone Bergamini, esperto di politiche formative chiamato a moderare l’incontro.


Un collegamento con l’attualità che ben presto si sposta sull’avventura del nascente governo Draghi: «Sulla prospettiva italiana – ha spiegato Polito – vorrei solo sottolineare che è vero che ho un approccio ottimistico, ma ho anche molto chiaro come noi oggi abbiamo bisogno di andare altrove, verso mete diverse. Ci sono modi differenti di camminare, e questi modi li sceglieremo con il nostro piano di investimenti, modificando le nostre storture, quelle  accumulate nel corso degli ultimi 25 anni. Una serie di esperienze della nostra storia nazionale ci dice che è del tutto legittimo avere speranza: gli italiani sono stati capaci di fare cose straordinarie. Serviva qualcosa di più ampio, servivano grandi schieramenti, serviva qualcosa di migliore per autorevolezza e per storia. Con Draghi mi pare che questo qualcosa sia arrivato. Le condizioni per cambiare ora sono quelle ideali, e la stampa internazionale dice che forse abbiamo trovato la via giusta». 


Entusiasta del libro è Gianni Letta, giornalista ed ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ieri intervenuto nel corso della presentazione online: «Questo libro mi ha conquistato più degli altri, l’ho sentito mio, è un libro che entra dentro – ha detto –. Gli itinerari sono più di uno, e sono molteplici perché c’è un nesso evidente fra il camminare e il pensare. Si incontra una Italia vera, fatta di paesi arroccati o nei boschi. Si legge di un cammino spirituale alla ricerca dei valori che hanno costituito l’Europa, utile per interrogarsi sul significato della memoria, e poi c’è il cammino politico, per comprendere il ruolo delle classi dirigenti in un Paese come il nostro in un momento come questo. Questi itinerari vengono tenuti insieme da quel filo rosso che è San Benedetto, con cognizione di causa e in modo convinto. San Benedetto fu un costruttore di civiltà quando quella romana era collassata con la fine dell’impero. Non è un caso che il titolo del libro citi “le regole del cammino”: ancora una volta si cita San Benedetto con l’effetto di una sconcertante attualità. La pandemia ci ha insegnando che i doveri nei confronti degli altri sono importanti e decisivi. Il tutto con la leggerezza di un racconto seducente, piacevole. Polito si pone di fronte alla vita non solo nella concitazione quotidiana del lavoro giornalistico, ma ci porta spesso a riflettere».


Alle parole di Letta hanno fatto seguito quelle di Pietro Sebastiani, Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede: «Un libro denso che alterna pagine di poesia e di storia. In questo libro Polito, attraverso il mondo delle colline e dei borghi, parla delle nostre città e del nostro Paese. Parla delle grandi ragioni del declino del nostro Paese, ma anche della questione della cura del creato e di come l’ambiente sia legato alla salute e ai diritti umani. Un libro che dà speranza e che si conclude in questo segno». A poche ore dalla votazione a favore del nuovo governo Draghi, non è mancata alla presentazione neppure l'ex ministro dell'Istruzione dell’Università e della ricerca, la senatrice Valeria Fedeli: «Nelle vicende dell’ordine benedettino c’è tutto: un simbolo del cammino che l’Italia deve intraprendere. Quello di Polito è un libro che non solo chi ha responsabilità pubblica dovrebbe leggere, ma anche i docenti. Si parla del ruolo degli intellettuali, della vita di formazione, del senso e del significato delle regole, della logica della comunità e della profondità del cammino. Perché camminare è anche muoversi distogliendo lo sguardo dai dispositivi elettronici, alzando lo sguardo».


L'appuntamento è stato aperto dai saluti di Salvatore Rosario Pasquariello, Prefetto di Sondrio: «Questo è un volume pregevole e molto interessante, è la storia di un viaggio verso la ricerca di senso» e di Fabio Molinari, dirigente UST Sondrio e Cremona: «Un grazie corale a tutti coloro che hanno accettato a partecipare a questo momento. Anche in questo caso una cinquantina di copie del volume verranno donate alle scuole delle due province».

 

E' possibile riguardare la diretta streaming al seguente indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=xpajSuzmEi8&feature=youtu.be

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