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Dal Segretariato dell'Emigrazione all'Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione di Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 03 08 2022 - Ivan Bormolini

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/in ricordo di bernardino mazza

(Seconda parte di I. Bormolini) L'Ufficio del Lavoro e dell'Immigrazione di Tirano apriva i battenti nel 1912, ma alcuni anni prima, come già ricordato nella prima parte pubblicata giovedì scorso, l'attività della Società Umanitaria era iniziata con una costante presenza sul nostro territorio di conferenzieri e mediante la costituzione del Segretariato dell'Emigrazione.

Il giornale l'Adda dava notizia dell'apertura del Segretariato il giorno 8 maggio 1908 indicando la sede in piazza Marinoni a Tirano al numero civico 4.

Il Segretariato dell’Emigrazione veniva istituito proprio a Tirano perché i suoi promotori avevano pensato che l'apertura della ferrovia del Bernina avrebbe portato buona parte del flusso migratorio che raggiungeva la Svizzera via Chiasso, a transitare per la Valposchiavo, andando ad alimentare il numero già rilevante degli emigranti valtellinesi che varcavano il confine di Tirano.

La cittadina era dunque considerata per tali motivazioni, il luogo migliore dove collocare un ufficio preposto a fornire indicazioni circa le opportunità di lavoro esistenti in Svizzera e aiutare gli emigranti nelle diverse contingenze della loro vita, non ultime quelle dolorose e frequenti inerenti agli infortuni sul lavoro.

Ben presto però erano emersi i limiti del Segretariato ed era maturata la convinzione dei promotori di misurarsi con un progetto più ambizioso, ovvero dare vita ad un vero e proprio Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione che assumesse anche le funzioni di collocamento.

Era stata la Società Operaia di Tirano, il cui direttore era Dino Mazza a promuovere la nascita di detto Ufficio che era sorto come sezione valtellinese della Società Umanitaria di Milano.

L'Ufficio iniziava la sua attività, in via ancora sperimentale, già nella primavera del 1911 ed a soli tra mesi dalla sua apertura la mole di lavoro dava ragione a chi ne aveva ideato la creazione.

Per citare alcuni esempi, 122 erano le lettere spedite, 96 quelle ricevute; vi erano poi state la risoluzione di alcune pratiche di infortunio sul lavoro tali da garantire un indennizzo complessivo pari a cinque volte quello proposto dalle assicurazioni.

C'era il lavoro di inoltro alla Cassa Nazionale di Previdenza di 60 domande di iscrizione di altrettanti concittadini della zona. Questi numeri venivano riportati sempre dal giornale l'Adda 6 luglio 1911.

Sempre lo stesso giornale nell'ottobre di quell'anno, forniva il numero degli iscritti totali alla Cassa di Mutua Cooperativa Italiana per le Pensioni nei primi anni della sua vita: dai 1701 iscritti del 1893, si era passati ai 160.622 del 1900, raggiungendo nel 1908 i 391.018 soci.

Erano inoltre già in corso le partiche per aprire a Genova un ufficio che erogasse informazioni e soccorso ai valtellinesi in procinto di emigrare per le “Americhe” e quelle per aprire una succursale a St. Moritz.

Erano a buon punto anche gli accordi con la ferrovia del Bernina, poi perfezionati, al fine di ottenere una riduzione del 40% del biglietto per gli emigrati che si servivano del “Trenino Rosso” e la convenzione con le trattorie locali perché praticassero un modico prezzo su vitto e alloggio, agli emigranti che soggiornavano provvisoriamente a Tirano prima di varcare il confine.

Tra i soci fondatori dell'Ufficio del Lavoro e dell'Emigrazione di Tirano vi erano oltre Dino Mazza, Ausonio Zubiani ed altri singoli cittadini anche: l'Amministrazione provinciale, la Camera di Commercio, la Cattedra Ambulante d'Agricoltura, il Comizio Agrario, le Società Operaie di Tirano, Sondrio, Ponte, Val Malenco e Chiavenna, l'Associazione degli impiegati e dei segretari comunali e quella dei medici, la Sezione Magistrale Valtellinese, i comuni di Grosio, Ponte, Teglio, Sernio e Tovo e, con 500 lire di sottoscrizione l' Umanitaria di Milano. Poi, più tardi si erano aggiunte le adesioni della Banca Popolare di Sondrio, dei comuni di Albosaggia e Chiuro, della Federazione muraria svizzera e tramite Luigi Credaro, erano pervenuti i contributi del Ministero dell'Agricoltura e dell'Interno.

Per comprendere meglio l'azione di questo ufficio, ci ritroveremo domani dove analizzeremo lo statuto di questo importante ufficio.

 

 

FONTE: LA SCODELLA IN FRANTUMI. Autore: Pierluigi Zenoni. Stampa: stampato per conto de l'Officina del libro dalla Tipografia Bettini. Dalle pagine 251e 252.

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