MENU
/fede

Il primo è il servo

CULTURA E SPETTACOLO - 23 09 2018 - Don Battista Rinaldi

CONDIVIDI

/don battista rinaldi

Gesù ripete, nel brano di oggi, l’annuncio della sua Pasqua. Si ripete ciò che è importante, ma anche ciò che fatica ad essere compreso. La ripetizione serve a dire ciò che è fondamentale e a sintetizzare, con semplicità, il mistero pasquale della morte e risurrezione di Cristo, come fondamento della fede.

 

Inizia, questa ripetizione, con le parole: ‘Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato…’ E noi pensiamo subito al traditore che lo consegna e al Sinedrio che lo condanna. Invece è il Signore che offre il suo Figlio, che lo consegna in potere degli uomini. L’innamorato non ha altro modo per manifestare tutto il suo amore che abbandonarsi tra le braccia della persona amata. È ciò che Dio ha fatto: si è consegnato nelle mani degli uomini pur sapendo che essi avrebbero fatto di lui ciò che avrebbero voluto.

 

La risposta drammatica a questo immenso amore è annunciata da Gesù: lo uccideranno. Gli uomini ne sono i responsabili.

I discepoli continuano a non comprendere questo modo di amare del Signore, hanno in mente un altro tipo di messia salvatore, ma non osano chiedere spiegazioni. Per loro – ma spesso anche per noi – è inaccettabile che Dio abbandoni il suo eletto nelle mani dei malfattori. Da qui la loro continua incomprensione e il silenzio, perché ricordavano come il Maestro era stato duro con Pietro che aveva manifestato il suo disappunto.

 

Pertanto continuano a seguire il Signore, ma coltivando pensieri del tutto opposti a quelli di Gesù, discutono su chi di loro è il più grande, chi merita il primo posto. Un argomento sul quale il Maestro è intransigente. Difatti Gesù si siede, assume la posizione del rabbino che si appresta a impartire una lezione importante. Chiede ai discepoli di avvicinarsi perché li sente ‘lontani’ e pronuncia il suo solenne giudizio: ‘se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti’. È la sintesi della sua proposta di vita e la spiegazione della sua Pasqua. Ogni comunità cristiana deve ritenere rivolte a sé queste parole ed evitare di cercare pretesti per giustificare, al suo interno, situazioni di dominio e sudditanza, che sono in netto contrasto con il vangelo. Nella comunità cristiana chi occupa il primo posto deve dimenticare ogni mania di grandezza. La chiesa è il luogo dove ognuno, conforme ai doni ricevuti, celebra la propria grandezza nell’umile servizio ai fratelli.

 

Il gesto di mettere in mezzo un bambino e di abbracciarlo dice come la comunità dei suoi discepoli deve porre al centro delle proprie attenzioni e iniziative i più poveri, coloro che non contano. A chi ambisce ai primi posti, Gesù oppone il piccolo e l’ultimo per eccellenza, il bambino. Accoglierlo nel nome di Gesù significa accogliere Gesù come ‘servo’ e Dio che lo ha mandato.

 

Don Battista Rinaldi

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI