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L'odiosa piaga dell'abbandono degli animali

CULTURA E SPETTACOLO - 16 07 2019 - Ercole Ricci

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/abbandono cane

Nonostante le varie campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono ed una legge che tutela gli animali ogni anno va in scena lo stesso disgustoso spettacolo. Arriva l'estate e la bella stagione e si ritorna a parlare di animali abbandonati. Una vergogna che, seppur in calo rispetto agli anni passati, resta ancora molto diffusa Tutti gli anni ritornano di attualità atti di crudeltà da parte di persone che hanno una pietra al posto del cuore.

 

Le ragioni che inducono ad abbandonare un animale di casa sono svariate, ma la prima fra tutte è l'errata valutazione dell'impegno a prendere in casa un animale, in termini di tempo ed economici. Spesso, purtroppo, chi prende in casa un animale lo fa senza valutare l'impatto che la sua presenza produrrà nella vita di tutti i giorni. Gli animali vanno rispettati tutti, i cuccioli non sono giocattoli ma esseri viventi, che gioiscono e soffrono come ogni essere vivente. 

 

Gli animali ormai fanno parte del contesto e dell'ambiente umano e rappresentano per molte persone, soprattutto per gli anziani e per i cittadini soli, un conforto e un affettività altrimenti assente. Un popolo civile ha grande rispetto per gli animali.
Abbandonare un animale significa molto spesso lasciarlo ad un destino di sofferenza e di morte perché si ritrova all’improvviso in un luogo sconosciuto e senza più il riferimento della famiglia di cui faceva parte. Ogni separazione da noi seppur breve è motivo di sofferenza. Confuso spaventato, diventa molto facilmente vittima di incidente. 

 

Il fenomeno dell’abbandono degli animali è purtroppo un problema quotidiano che durante l’estate raggiunge il suo apice. Parte degli animali abbandonati muore per denutrizione, depressione, nei peggiori dei casi (dipende dai punti di vista) la loro vita termina in solitudine sotto le ruote di qualche macchina. I dati legati a questo triste e riprovevole atteggiamento sono imbarazzanti, una vergogna nei confronti di chi si reputa "animale intelligente"... l'uomo!

 

Fanno rabbrividire gli episodi di maltrattamenti di animali che molto spesso si leggono sui giornali  Avvilente e disumano, oltre che incivile, è il caso in cui l’abbandono non nasce da una necessità, ma solo dalla scomodità di prendersi cura dell'animale o di scegliere vacanze adeguate che annoverino il cane come parte della famiglia. Così ad un certo punto il padrone smette di essere amorevole per trasformarsi in un individuo meschino che improvvisamente fa scendere dall’auto il proprio cane, magari in un posto di campagna, e scappa velocemente senza guardarsi indietro.

 

Sono proprio le strade il luogo prescelto per la maggior parte delle "persone" che decidono di non voler più il proprio amico di vita, magari per una stupida vacanza! Negli ultimi anni in Italia nella sola rete autostradale, negli ultimi 10 anni, ci sono stati oltre 50.000 incidenti causati da animali vaganti, e per questo oltre 300 persone hanno perso la vita.

 

Oggi, dopo le tante lotte a tutela dei nostri amici da compagnia, l'abbandono è un reato penalmente perseguito (ai sensi dell'Art. 727 del codice penale così come modificato dalla legge n.189/2004) 

 

Al di là del fatto che l’abbandono degli animali è penalmente perseguibile, mi chiedo: Ma l'abbandono degli animali non induce un senso di colpa nei padroni non più amorevoli? Penso che alcune di queste persone abbiano un’immagine di se stessi che riecheggia in loro un senso di indegnità. Quando arriva l’estate, se la prima cosa a cui pensate è come sbarazzarvi di quell’essere che non ha mai smesso di guardarvi con occhi adoranti, il vero animale siete voi, non lui.

 

Ercole Ricci

 

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