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Quasi serie (134): Alpini a Ponte di Legno

CULTURA E SPETTACOLO - 05 08 2017 - Giancarlo Bettini

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Questa torrida estate non si sposa con la mia non più giovane età. Come me anche i miei coetanei stanno trascorrendo giornate infernali. Sono in ‘ferie’ da più di vent’anni, da quando, per vecchiaia, ho appeso, come si usa dire,  la chiave dello studio al chiodo. Vent’anni di ricordi del passato che in modo particolare riaffiorano, vengono in superficie quando sentiamo i nostri figli programmare le meritate vacanze. Ricordi di molti anni trascorsi con la famiglia al mare ed ai monti.

 

Oggi, a causa dell’età, il nostro fisico impedisce certi movimenti e suggerisce di non allontanarsi molto dal luogo di residenza. Si moltiplicano i ricordi, in me quelli di una numerosa famiglia con moglie, figli e suoceri. Sì, nel mio caso  i suoceri vanno ricordati perché sono stati di sollievo per mia moglie e per me. Ci hanno aiutato quotidianamente ed è doveroso riconoscerlo. Con il loro aiuto abbiamo allevato i figli ed a volte abbiamo potuto ricavarci un po’ di tempo a due nei periodi ferragostani. Ed è uno di questo vivere a due che oggi desidero ricordare per merito di un programma televisivo andato in onda domenica scorsa 30 luglio.

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Sono trascorsi molti anni da quello stacco da Tirano. Un amico ci aveva suggerito Ponte di Legno, sapendoci amanti più della montagna che del mare. A quell’amico abbiamo dato retta. Abbiamo scelto un albergo poco lontano dalla ‘tangenzialina’ e dal centro della località turistica. Tra le passeggiate consigliate il Passo del Tonale, ma abbiamo scoperto un luogo fortemente legato al paese. Un luogo a quota più alta del paese denominato Valbione raggiungibile sia in macchina che tramite ovovia. Un ottimo ristorante con attorno un campo di golf ed un laghetto per la pesca sportiva. Laghetto che mi aveva attratto e dove ho trascorso un discreto tempo. Lassù ho avuto l’occasione di conoscere Nuccio Fava, che a Ponte di Legno era solito villeggiare; a suo figlio ho dato le prime nozioni sulla pesca a mosca. Molti si ricorderanno le qualità di Nuccio Fava. E’ stato Direttore del TG1 e del TG3. Per Nuccio erano periodi difficili e, seduti su una panchina in riva al lago, da curioso, l’ho confessato per un paio di ore. Probabilmente ha voluto sfogarsi e l’uditore è stato felice nell’ascoltarlo, anche perché avevamo sposato lo stesso Partito.

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30 luglio 2017. A volte desidero ascoltare la S.Messa alla televisione anche perché ogni domenica la RAI, prima dell’inizio della celebrazione, è solita illustrare i diversi luoghi scelti, città o paese, ogni settimana. Inoltre non manca mai l’informazione sulla genesi del sacro luogo. Se romanico, gotico, rinascimentale…

 

Accendo la TV leggermente in ritardo, la località scelta era Ponte di Legno. La celebrazione era all’aperto e subito ho capito che avevano occupato anche parte della ‘tangenzialina’ ed i prati attorno alla stessa per fare posto a quanto necessario per ospitare i fedeli. Il celebrante era il vescovo di Brescia. Ho saputo che quel giorno corrispondeva ai 54 anni che Ponte di Legno ospitava Gesù all’aperto. Un ottimo coro del luogo con i componenti ‘allineati e coperti’, elegantemente vestiti. Durante l’elevazione non poteva mancare il famoso pezzo musicale “Signore delle Cime”. Per chiudere non posso che fare i complimenti a tutti coloro che hanno organizzato. In particolare ringraziamo il Presidente Nazionale degli Alpini per la sua presenza. Sull’Adamello hanno pregato Papi e Cardinali in tempi diversi. A quei Santi chiediamo un futuro del mondo ‘meno caldo’. Forse, con il nostro comportamento, non meritiamo quanto richiesto.

 

Giancarlo Bettini 

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