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Quei futuri papi in santuario e altri visitatori

CULTURA E SPETTACOLO - 08 10 2020 - Ivan Bormolini

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/PORTALE PRINCIPALE DELLA BASILICA DI MADONNA DI TIRANO
PORTALE PRINCIPALE DELLA BASILICA DI MADONNA DI TIRANO

(Di I. Bormolini) Sono passati alcuni anni dal momento in cui ho ripreso questa attiva collaborazione con Intornotirano, ricordo che il mio primo articolo che apriva la mie rubriche dedicate alla storia e all'arte tiranese, era inerente all' inaspettata visita di San Carlo Borromeo al nostro santuario.

 

Era la notte tra il 27 e 28 agosto 1580, quando quel grande uomo di fede si prostrava al cospetto della di Madonna Tirano.

Oggi quella visita, in un allora contesto difficile vista la dominazione dei Grigioni delle nostre valli, rimane in assoluto quella del più illustre pellegrino giunto in santuario, non a caso in suo onore a Tirano gli è stata dedicata una via e sulla facciata del palazzo Torelli vi è un dipinto che immortala proprio quell'evento.

Ma quanti sono stati gli ecclesiastici, i politici, i monarchi, oppure i principi che spinti da devozione, da doveri d'ufficio o da altre opportunità si sono recati al cospetto della Madonna di Tirano?

Ecco che nella storia del santuario sono stati tanti e li elenco con ordine:

Già nel 1515, quindi a pochi anni dall'Apparizione, giungeva in visita il cardinale Matteo Serahone, delegato a latere del Papa Leone X; nel 1600 era stata la volta del marchese Orazio Pallavicini che rivestiva la carica di governatore di Como ed era stato inviato dal conte di Fuentes.

 

Ventuno anni dopo nel 1621, arrivava in santuario il duca di Feria, don Gomez de Figueroa, Governatore spagnolo di Milano; nel 1623 era stata la volta di Orazio Ludovisi, comandante delle truppe pontificie in Valtellina. Questi era fratello del Pontefice Gregorio XV, Alessandro Ludovisi, Papa della Chiesa Cattolica per un breve periodo dal 1621 sino alla sua morte proprio nel 1623.

Nel 1624, era in santuario il marchese de Coeuvres, comandante delle truppe francesi in valle; qualche anno più tardi nel 1629, era in visita il duca di Rohan, comandante dell'esercito francese nella compagnia di Valtellina negli anni 1635-36.

 

L'ambasciatore francese presso i Grigioni, Francesco Lanier, era invece nel tempio nel 1636; ma ecco che in questo viaggio tra illustri visitatori e futuri Pontefici, incontriamo il primo: si trattava nell'anno 1658, del cardinale nativo di Venezia, Pietro Vito Ottoboni, divenuto poi Papa con il nome di Alessandro VIII. L'Ottoboni veniva incoronato Papa nel 1689 reggendo l'incarico sino alla sua morte ad ottant'anni, avvenuta il primo febbraio 1691.

Prima di incontrare un altro cardinale e futuro pontefice pellegrino in santuario, era passato del tempo, vale comunque la pena citare altri visitatori: nel 1664, giungeva il nunzio apostolico presso gli Svizzeri, Federico Borromeo; più avanti col tempo e siamo nel 1816, si registrava l'arrivo del viceré del Lombardo-Veneto, arciduca Ranieri, il quale sarebbe tornato diverse volte.

Nove anni più tardi nel 1825, doveva essere in visita a Tirano e alla Valtellina l'imperatore Francesco I°, il quale in quell'anno doveva inaugurare la strada dello Stelvio, giungeva invece il Metternich.

 

Qui mi si permetta di inserire un fatto prettamente inerente proprio alla storia di Tirano, ce lo racconta monsignor Lino Varischetti nella sua opera intitolata “Tirano”:

“[...] Ma quella volta, l'imperatore, non si sentì di affrontare il viaggio attraverso lo Stelvio e, in sua vece, mandò il principe Metternich, il famoso cancelliere austriaco, che nutriva cordiali antipatie per gli italiani e che chiamò....gentilmente l'Italia “un'espressione geografica”.

Costui il 6 luglio 1825, fece sosta a Tirano e andò al Santuario a fare le sue devozioni e a farsi perdonare i suoi peccati: chè, al dire degli storici del nostro Risorgimento, n'aveva molti... ”.

 

Altra visita importante va riferita nel 1838, all'imperatore d'Austria Ferdinando I, accompagnato dalla consorte Carolina.

Ed ancora in questo frangente desidero ricordare che l'imperatore passava dalla nostre valli per raggiungere Milano dove veniva incoronato re del Lombardo-Veneto.

I cronisti del tempo avevano dato una vivacissima descrizione inerente al sontuoso corteo imperiale; dopo il pernottamento a Bormio, l'imperatore ed il suo seguito, si erano fermati a Grosio e poi a Tirano, giungendo tra applausi e grandi feste.

Nell'allora nostro borgo, proprio in onore dell'illustre visitatore veniva eretta nell'attuale piazza Cavour, a quei tempi piazza d'Armi o del Pretorio, la fontana con la sovrastante statua della “Maria Luisa”.

 

Nel 1860, dopo l'unione della Lombardia al Regno di Sardegna, visitavano il santuario i figli del re Vittorio Emanuele II°, Umberto futuro re d'Italia, Amedeo e Oddone.

Tra la fine dell'Ottocento e nei primi del Novecento, facevano sosta al tempio, il beato cardinale Andrea Ferrari, vescovo di Como prima e successivamente arcivescovo di Milano, il beato Luigi Guanella fondatore dei Servi della Carità e custodi del santuario per un lungo periodo dal 1974 al 2003.

Il cinque giugno 1922 celebrava a Madonna anche il vescovo Luigi Versiglia, martire in Cina nel 1930 e alcuni anni fa proclamato beato.

Anche il beato cardinale Ildefonso Schuster, nelle vesti di arcivescovo di Milano, era in santuario nel 1946 per la proclamazione della Madonna di Tirano a Celeste Patrona della Valtellina.

 

Ma eccoci ad un altro allora futuro vescovo di Roma, sto parlando di Angelo Giuseppe Roncalli, eletto al soglio pontificio nell'ottobre del 1958.

Nel 1953, in virtù e ampio riconoscimento del suo lungo e obbediente servizio alla Santa Sede, Roncalli veniva nominato cardinale e diveniva patriarca di Venezia. Nei suoi periodi di vacanza a Sotto il Monte, tra le sue zone d'origine nella provincia di Bergamo, quello che sarebbe divenuto il Papa buono, Giovanni XXIII, aveva raggiunto diverse volte Tirano e in quelle occasioni aveva celebrato le sacre funzioni in santuario.

 

Un altro illustre arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini si era fermato più volte in preghiera presso la nostra Basilica, ed ecco che anche questa importantissima figura ecclesiastistica era divenuto Papa con il nome di Paolo VI e successore proprio di Papa Giovanni XXIII.

 

Eletto Pontefice dopo un brevissimo conclave, durato solo tre giorni, tra il 19 ed il 21 giugno 1963, Papa Montini, aveva conservato un grande ricordo delle sue visite in santuario, tanto che da Roma aveva inviato un grosso cero per l'altare della Madonna. Questo gesto veniva poi imitato da un altro grandioso cardinale, Carlo Maria Martini in occasione delle sue visite in valle.

 

Nel 1968, sostava in santuario anche il Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro, poi caduto vittima del sequestro da parte delle Brigate rosse e conclusosi con un drammatico epilogo.

Ma veniamo in epoche ben più recenti, è ancora vivissimo in noi il ricordo del quinto centenario dell'Apparizione, in quell'anno così speciale e denso di eventi, non possiamo dimenticare la visita del cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di sua Santità Giovanni Paolo II°.

Sodano, aveva celebrato davanti ad una folla commossa di fedeli la santa messa nel primo giorno della novena, era il 20 settembre 2003, alle 5:30 del mattino.

Nel giorno di apertura ufficiale del Cinquecentenario, che apriva l'anno celebrativo, non possiamo scordare la funzione officiata dal cardinale Giovan Battista Re, allora Prefetto della Congregazione dei Vescovi.

 

La memoria qui mi porta a ricordare due delle figure chiave di quelle celebrazioni il primo era l'allora vescovo di Como Alessandro Maggiolini che gravemente malato non poteva essere presente, al suo posto era intervenuto monsignor Enrico Bedetti nelle vesti di Vicario Generale della diocesi; ed il secondo, colui che ritengo una delle anime di quell'evento, il nostro compianto prevosto di San Martino in Tirano, monsignor Tullio Viviani, organizzatore per quella sera del 29 settembre 2004, di una storica processione dalla collegiata al santuario, che rimarrà per sempre negli annali della storia.

 

Lontano in quelle giornate per ovvi motivi, ma comunque vicino alle celebrazioni era stato anche l'allora Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, il quale a firma di Gaetano Ruffini, Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, inviava al sindaco Pietro Del Simone una lettera davvero intrisa di significati. Annoverando anche la figura del cardinale Coccopalmerio, che è stata viva testimonianza nella già citata storica processione, in tema di visite illustri in Basilica, citando anche quella del critico d'arte Vittorio Sgarbi, Giovedì 29 settembre 2005, nell'atto conclusivo di un anno davvero intenso, ricordo la cerimonia di chiusura delle celebrazioni Cinquecentenario presieduta dal cardinale arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, Metropolita della Regione ecclesiastica lombarda, per fortuna in quella giornata anche il vescovo Maggiolini, aveva potuto essere presente.

 

Nella mia rivisitazione, sono partito da lontano, dal 1580 e da San Carlo Borromeo, permettetemi però di citare anche Papa Giovanni Paolo II°, perchè il messaggio forte, radicato di storia e di fede è arrivato anche a Lui, tramite la Fiaccolata del Cinquecentenario.

 

FONTI: LA MADONNA DI TIRANO. Monumento di fede, di arte e di storia. Autore Gianluigi Garbellini. Stampa: finito di stampare nel mese gi giugno 2004 dalla Tipografia Polaris-Sondrio.

TIRANO. Autore mons. Lino Varischetti. Stampa: finito di stampare il 29 settembre 1961 presso la Tipografia Bettini in Sondrio.

I PAPI DEL 900.Autore Daniele Menozzi. Stampa: finito di stampare nel mese di febbraio 2000 presso Giunti Industrie Grafiche S.p.A. Stabilimento di Prato. Anche la foto di copertina è tratta dal citato testo.

IL DIARIO DEL CINQUECENTENARIO. Redazione a cura di Bruno Ciapponi Landi. Stampa: Offset Center Printing srl Castelcivita (Sa).

Altre notizie sulle date del pontificato dei Papi citati sono state tratte da Wikipedia.

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