MENU

Tirano cartoline e stampe d'epoca: il castello di Santa Maria e il dosso

CULTURA E SPETTACOLO - 01 04 2020 - Ivan Bormolini

CONDIVIDI

/Il castello di Santa Maria e il dosso
Foto di I. Bormolini

(Prima parte di I.Bormolini) Voglio fare un piccolo inciso o preambolo: nel corso dei tempi quel poco che rimane delle storiche mura di Tirano si relega in pochi scorci, non valorizzati e trascurati.

Simboli per eccellenza, ne conserviamo il Castellaccio e le tre tre porte, Poschiavina, Milanese e ciò che forse tristemente rimane della porta Bormina. Pare quest'ultima essere abbandonata come un' anima solitaria, scordata in quella sua semplice struttura che originariamente era differente. Nulla resta di quella di Santa Maria.

 

Se rarissimi i tratti murari nella loro originalità, ottimi sono stati gli interventi di restauro conservativo sia del castello di Santa Maria, della porta Milanese oppure quelli della porta Poschiavina.

Ma ecco che entro nel vivo: il castello di Santa Maria, uno dei simboli di Tirano e i suoi dintorni.

Era un tempo un rudere, privo della magnificenza di cui ne era stato protagonista.

Attorno alla costruzione, alla piazza d'armi ed a quant'altro era nel progetto voluto dal “Moro”, vi era una parte del borgo rurale.

Più avanti rispetto al maniero, scopro un'immagine molto familiare ai tiranesi di tempi andati, la santella o edicola votiva edificata al bivio verso Volpera, i monti Ronco, Canali, Piscina, San Rocco, Pra Piano e poi Trivigno.

 

Un passaggio allora obbligato per i contadini ed allevatori di bestiame, che all'inizio della stagione estiva si inerpicavano carichi di poche cose, passando dalla località “Li Cadeni”. All'inizio di quella strada, ancor oggi esistono i ferri sporgenti utilizzati dai vetturali per posizionare le ruote posteriori alle priale. Il tutto avveniva dopo una sempre difficile e pericolosa discesa a valle con carichi di fieno e legname.

Era quello nel suo insieme, un pellegrinaggio dettato dalla vita contadina, scandita dal ritmo delle stagioni. Da quei luoghi vi era il passaggio della storica processione verso Trivigno nel giorno di San Gaetano, il 7 agosto.

Da via Santa Maria o da via Trivigno, giunti al bivio della citata secentesca edicola votiva, vi è ancor oggi quella che i nostri vecchi chiamavano la strada vecchia del Dosso. Non esisteva ancora a l'ultimo tratto di via Dei Castelli che oggi conduce nel cuore della contrada.

 

Tra le cartoline d'epoca inerenti al Dosso, un tempo lontanissimo definito Vicus Superior, ne ho trovata una molto particolare.

Un'insieme di poche abitazioni, tutte raggruppate nei pressi castello del Dosso che già in quell'inizio del 900, era già mimetizzato da tempo tra le rustiche case della contrada.

Si è perso un baluardo o un' edificazione più volte citata in antichi documenti: tra questi, in un testamento redatto nel 1324, si fa riferimento al “Castellacium seu Castrum di Tirano”, che fu castello medievale del Dosso, presso la quale sorgeva la chiesa di San Vigilio officiata da un presbitero.

Come sono ormai rarissime le poche mura di quel castello, perse per sempre sono le tracce dell'edificio sacro dedicato al patrono della chiesa di Trento.

Fa riflettere in tal senso il fatto che i “dossarelli” di passate generazioni ricordavano quella chiesa come “gesascia”.

 

Stessa cosa è avvenuta per la chiesa di Santa Maria, edificata nell'omonima contrada. Certo su questa chiesa, di cui vi ho già parlato nelle mie rubriche, la documentazione storica è ben più fornita. Una ricchezza di fonti ci riconduce anche alla costruzione delle mura, successivamente all'epoca dei Grigioni e al Sacro Macello. Non solo da questa contrada o via, prendeva origine quello che era il primordiale ospedale di Tirano.

Ma tornando al Dosso, oltre alla rinnovata piazzetta con vista panoramica su Tirano, poche sono le tracce di quelle abitazioni contadine.

Interessante un dipinto murale a scopo religioso, su un'abitazione che si affaccia sulla piazza principale, percorrendo l'antica strada interna verso la parte alta della contrada, si scoprono elementi che in qualche maniera ci riconducono alla cartolina. Arrivederci a domani.

 

 

FONTE: Tirano in cartolina. Autori Enzo Brè e Michelino Falciani. Stampa Tipografia Petruzio- Tirano, finito di stampare nel luglio 2001 in 1300 copie.

Le cartoline pubblicate sono tratte dalla stessa opera: Tirano ruderi del Castello Medievale, Cartolina spedita da Tirano il 12.7.1916. Ed G. Bonazzi, Tirano. Museo Etnografico Tiranese.

Un saluto da Tirano- Case rustiche spedita da Tirano l'11.12.1908. Ed. U. Trinca Sondrio, collezione Michelino Falciani.

Un saluto da Tirano- Alla santella. Cartolina spedita da Tirano nei primi del 900. Ed U. Trinca Sondrio. Museo Etnografico Tiranese.

Le altre foto sono della collezione di Ivan Bormolini  

GALLERY

LASCIA UN COMMENTO:

DEVI ESSERE REGISTRATO PER POTER COMMENTARE LA NOTIZIA! EFFETTUA IL LOGIN O REGISTRATI.

0 COMMENTI