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Trentratre anni dello Studio Zazzi attraverso una rassegna di progetti

CULTURA E SPETTACOLO - 05 03 2020 - Redazione

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/Trentratre anni dello Studio Zazzi, progetti

Stefano Zazzi, il noto ingegnere di Bormio conosciuto in tutta la Valtellina (e non solo) per le sue doti tecnico - progettuali nel campo dell’edilizia privata, recentemente ha presentato - per la gioia di tutti gli appassionati di interventi conservativi – una bella ed accattivante raccolta di importanti “progetti” di recupero; circa una sessantina (59 per l’esattezza) sono i lavori riportati quali più significativi tra i numerosi coordinati negli anni dallo studio di progettazione.

 

Tra questi ne ricordiamo alcuni: in Bormio, le case Zampatti, la casa Pedranzini in via della Vittoria, la casa medioevale in via Alberti, la casa Spadafora, in via Roma e la casa Caspani in via Schumbraida; le torri di Fraele e la chiesa di San Gallo in Valdidentro; il museo vallivo della Valfurva; le baite a Campel, nella valle dei Forni in alta Valfurva, la ferriera Corneliani ottocentesca in località Forni di Premadio, in Valdidentro; il forte Venini di Oga, in Valdisotto; le chiese di San Vitale e Sant’Ignazio in Bormio e il “certosino” manuale per il recupero delle molteplici tee di Livigno. Recentissimo all’imbocco di via Roma sempre a Bormio, il nuovo panificio Martinelli (eredi Romani) con annesso meublè.

 

A tale proposito lo abbiamo incontrato presso il suo luminoso studio di progettazione e ci siamo fatti spiegare i motivi che lo hanno spinto a raccogliere - in questa pubblicazione – gli oltre trent’anni di attività dedicata - per l’appunto - al campo dell’edilizia privata e pubblica in tutta l’Alta Valtellina; ricordo qui anche il suo particolare interessamento alle vicende storiche del Contado di Bormio ed alla stretta attualità legata – soprattutto – alle problematiche socio-culturali dell’intera Valtellina (da molti anni collabora, infatti, con i Quaderni Valtellinesi ed il Notiziario della Banca Popolare di Sondrio).


La parola a Stefano Zazzi, ingegnere, fondatore e coordinatore dello Studio di Edilizia Architettura Urbanistica.

<<Dopo i primi progetti per privati ed amici, nell’estate del 1987 (con la grande frana della val Pola e la conseguente distruzione dell’abitato di Sant’Antonio Morignone, in Valdisotto) mi sono dedicato alle sistemazioni idrauliche resesi più urgenti dopo l’alluvione, anche in relazione al notevole dissesto idrogeologico conseguente; a questo ho affiancato l’interesse per la “riqualificazione urbanistica” del comune di Livigno quale la pedonalizzazione dell’area centrale e la connessa espulsione di qui dei distributori di carburante, creando all’esterno dell’abitato nuove piste ciclabili e pedonali.

 

Parallelamente, sempre a Livigno in accordo con l’Amministrazione, ho dato impulso (tra il 1995 ed il 2000) ad uno studio sistematico sulle tee (le dimore rurali tipiche “livignasche”, sparse in tutto il territorio comunale) per un loro recupero e restauro:
Negli anni successivi e in modo particolare arrivando ai giorni nostri, lo studio di progettazione da me coordinato ha seguito con particolare attenzione il dibattito nazionale e non solo in relazione al recupero di fabbricati storici. Ci siamo poi occupati della progettazione di nuove strutture fossero queste civili abitazioni, alberghi, stazioni funiviarie o strutture agricole.

 

Nel trattare l’antico, abbiamo sempre cercato di analizzare a fondo le peculiarità dei singoli manufatti per poi, in un secondo momento (forse quello più importante), valorizzarle nell’intervento conservativo; infatti, non esistono abitazioni uguali e standardizzate … ognuna porta con sé i gusti di chi l’ha costruita e le tendenze storiche della sua epoca.

 

Infine, per quanto riguarda le nuove costruzioni – attraverso l’approccio umile del tecnico locale – ci si è ispirati ai grandi maestri, soprattutto quelli che hanno operato in ambiente e territorio alpino: su tutti il grande maestro Peter Zumthor per i suoi esemplari interventi nel Cantone dei Grigioni, nella vicina Svizzera, oltre ai noti altoatesini Mutschlechner & Mahlknecht e Werner Tscholl.

 

Da ultimo ma non meno importante, tengo a sottolineare che in questi ultim anni e con sempre maggiore richiesta - numerosi committenti ci hanno richiesto e ci richiedono di “coordinare” non solamente la lunga e intensa opera di cantiere, ma altresì la fase successiva riguardante gli arredi e le finiture; insomma, una meravigliosa sfida che ci ha impegnato e che tuttora ci impegna sempre di più ed ha reso necessario un aggiornamento del gruppo di lavoro: Con la concretezza e l’entusiasmo di sempre ci accostiamo fiduciosi a nuove sfide negli anni a venire; un particolare ringraziamento va a tutti coloro che mi hanno fornito elementi decisivi per l’ attività professionale o hanno collaborato per lunghi anni: il prof. Gianpaolo Calvi, il compianto prof. Albino Garzetti, Bruno Zevi, Dario Benetti, Stefano Maiolani e Carluccio Codeghini >>.

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