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Verità e consolazione

CULTURA E SPETTACOLO - 20 05 2018 - Don Battista Rinaldi

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Lo Spirito: quella realtà di cui è difficile dire l’identità esistenziale e personale, ma di cui è più facile descrivere le azioni e il suo agire. Anche Gesù ne parla come di colui che rende capaci di comunicare; come di colui che è memoria delle sue parole, ma anche del suo non detto; come di colui che nella Chiesa ordina il rapporto tra i singoli e la comunità, tra i ‘tutti’ e ‘ciascuno’, attraverso la distribuzione di doni e carismi; come di colui che ‘consola’ perché assiste nella lotta che il credente deve affrontare dentro il mondo. E poi molto altro ancora.

 

Oggi nella festa di Pentecoste celebriamo questo ineffabile dono, sotto forma di fuoco, che Gesù morto e risorto concede in abbondanza e che noi invochiamo costantemente per essere all’altezza della missione che ci è affidata.

 

Certo è difficile dire quanto opera in noi lo Spirito; spesso agisce in noi e attorno a noi quasi senza che noi che ne accorgiamo. Pensiamo alle esperienze delle altre religioni, per esempio. Ma possiamo certamente dire due semplici tracce del passaggio dello Spirito nella nostra vita: la verità e la consolazione.

 

Per prima cosa lo Spirito agisce in noi quando abbiamo il coraggio di cercare la verità come qualcosa che ci sta davanti e ci fa crescere, non come qualcosa che sta ‘dietro’. Quanto volte per noi la verità è il passato: gli stili che abbiamo sempre vissuto come singoli e come chiesa, le nostalgie, le consuetudini… Quante volete ci illudiamo e ci siamo illusi di essere i possessori della verità. Lo Spirito agisce in noi quando ci aiuta non a replicare semplicemente quello che abbiamo già fatto, ma a cercare strade nuove, guardano al futuro. Lo Spirito rende presente e attualizza Cristo, la pienezza della rivelazione di Dio, rendendo la chiesa capace di tradurre il vangelo nella storia, attraverso una sana creatività.

 

Inoltre lo Spirito agisce in noi quando abbiamo il coraggio di dire sempre la verità tutta intera nelle nostre relazioni e nei problemi che viviamo. Spesso abbiamo paura della verità e quindi ci difendiamo dalla necessità di cambiare i nostri stili di vita. Il coraggio della verità significa accettare ogni parte di noi stessi, sane o malate che siano, lasciando che sia la parola del Signore a unificarle e ad indicarci un’identità nuova.

 

È lo Spirito Consolatore che ci consente di portare il peso della parola di Dio nella storia del mondo e nostra personale; una parola che sapremo vivere e testimoniare proprio grazie allo Spirito Santo, che la renderà giogo non schiacciante, ma soave e leggero. Lo Spirito rende sopportabili il peso e le esigenze della parola, a cui la chiesa per prima è sottomessa. E il primo effetto dello Spirito è quello di far passare l’uomo dall’essere individuo chiuso e autoreferenziale a realtà aperta alla relazione con gli uomini e con Dio.

 

Don Battista Rinaldi

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