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Verso un importante centenario nella storia di Tirano

CULTURA E SPETTACOLO - 10 03 2021 - Ivan Bormolini

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/UN'IMMAGINE DI DON LUIGI ALBONICO
UN'IMMAGINE DI DON LUIGI ALBONICO

(Di I. Bormolini) Gentilissimi lettori, il prossimo 25 marzo per la città e la nostra comunità parrocchiale cadrà un anniversario importante, il centenario dalla morte di don Luigi Albonico. In tanti miei scritti ho citato più volte questo prevosto che in più di mezzo secolo alla guida della Collegiata di San Martino è stato definito dall'infaticabile zelo da molti storici. Proprio per ricordare questa ricorrenza, ho deciso di scriverne le vicende che lo avevano legato a Tirano e non solo, troppo riduttivo, considerata la vita e le opere di don Albonico, sarebbe stato da parte mia concentrare in pochi scritti questa ricerca per cui in questo mese, in accordo con il direttore Marco Travaglia, ho ritenuto opportuno pubblicare il tutto in più puntate.

Per annoverare don Luigi Albonico ho utilizzato principalmente due fonti: il volume “La Chiesa di San Martino in Tirano”, nel prezioso testo, gli autori William Marconi e Gianluigi Garbellini hanno spesso trattato vari argomenti nei quali l'Albonico era stato protagonista ed in particolare W. Marconi, ne ha scritto un ampio profilo che va ben oltre una semplice biografia ma traccia con ampia dovizia di particolari le vicende di questo sacerdote anche come politico e come patriota.

Ho avuto inoltre modo di avere, grazie al signor Agostino Ramella lontano parente di don Albonico altra documentazione sul sacerdote, in particolare un rarissimo libro dal titolo “In memoria e ricordo del sacerdote Luigi Albonico” Tirano 25 marzo 1922 primo anniversario della sua morte. Questo era stato stampato appunto l'anno successivo alla morte del prevosto ed era stato redatto dai fratelli del sacerdote.

Questa altrettanto preziosa fonte così inizia:

 

Ricordate, o Tiranesi,

il Sacerdote

Cav. Uff. Don Luigi Albonico

Per 57 anni

vostro zelante Prevosto

preclaro esempio

di ecclesiastiche e civili virtù

della sacra eloquenza ammirato cultore

mancato ai vivi nonagenario

la mattina del 25 marzo 1921

onorandone e perpetuandone

la memoria

col duplice culto

di religione e Patria”.

 

Altrettanto bella è la conclusione:

 

Possa il presente opuscolo pubblicato a cura dei fratelli del sacerdote D. LUIGI ALBONICO, eternarne il ricordo specialmente fra i discendenti dei Tiranesi suoi parrocchiani; e la lettura della sua vita essere esempio, semente buona che fruttifichi il bene”.

 

Voglio terminare questa mia piccola presentazione ricordando che a don Albonico, oltre alla cappella presso il nostro cimitero dove vi riposano le sue spoglie e risalente al 1922, vi è una via a lui dedicata che nei pressi della chiesa parrocchiale inizia da un lato di via XX Settembre e termina con l'incrocio di via San Carlo che immette poi in via Lungo Adda Battaglione Tirano.

Come sempre vi auguro buona lettura sperando di fare cosa gradita a tutti voi che seguite le mie rubriche.Inizierò oggi, con alcuni aspetti della vita di don Albonico dalla nascita sino alla sua nomina a prevosto di San Martino in Tirano, avvenuta dopo quattro anni in cui la stessa era priva del prevosto.

 

Don Luigi Albonico, la nascita, gli studi e la nomina a prevosto di Tirano

(Di I. Bormolini) Luigi Albonico era nato a Grandate in provincia di Como, il 21 giugno 1831. I suoi genitori Giuseppe Albonico e Giuseppina Marzorati non spiccavano per dovizia di beni di fortuna, erano gente onesta e di sentimento profondamente cristiano. Attaccati al lavoro, avevano saputo educare i loro dieci figli dei quali Luigi era il primogenito.

A Como Luigi aveva brillantemente percorso il ginnasio e gli studi liceali. Nel 1848 a soli diciassette anni abbandonava la scuola per arruolarsi nel battaglione studenti, la Compagnia della Morte, per combattere per l'Italia contro l'Austria.

Compiuto il dovere verso la patria riprendeva gli studi e nel 1854 veniva ordinato sacerdote; come primo incarico era inviato come coadiutore alla parrocchia di Schignano nella valle Intelvi, qui era rimasto per due anni distinguendosi per zelo e dottrina.

Per la sua mente, definita elevata, veniva chiamato dal superiore a Como per insegnare letteratura nel Seminario di S. Abbondio, dove vi restava per otto anni.

Colui che nella fonte consultata è definito come superiore, quasi certamente non era il vescovo diocesano, ho infatti appurato che la Diocesi in quegli anni era priva di questa figura o guida.

Il vescovo Carlo Romanò lasciva per cause che non ho verificato la Diocesi nel 1855 dopo averla guidata dal 1834. Solo nel 1858 si nominava il sostituto nella figura di mons. Giuseppe Marzorati in carica poi sino al 1865 e legato anche a Tirano per l'annosa vicenda che vedeva anche la nostra parrocchiale vacante, ma di questo ne parlerò più diffusamente nelle prossime righe.

Infatti, per tornare all'Albonico questo veniva tolto dai suoi studi prediletti proprio dal vescovo Marzorati che lo aveva giudicato idoneo assieme ad un altro sacerdote, per ricoprire se eletto la carica di prevosto, compito che per volere e votazione dell'Amministrazione Comunale, assumeva a partire dal suo ingresso nel giorno della festa patronale di San Martino dell'11 novembre 1864.

Don Albonico era il quindicesimo parroco di Tirano e la sua permanenza a Tirano era proseguita per ben 57 anni, sino al giorno della morte il 25 marzo 1921. Ricordo per curiosità che ad oggi nella lunga storia dei parroci di San Martino, don Albonico rimane il parroco che ha retto la parrocchia per il periodo più lungo.

 

I TIRANESI VOLEVANO UN NUOVO PREVOSTO.

La nostra parrocchia era vacante dal 1860, quindi da quattro anni, un lasso di tempo piuttosto inusuale e lungo.

Il Consiglio Comunale che aveva il compito di eleggere il nuovo parroco, si riuniva a tal proposito in data 9 dicembre 1863. Nell'adunanza il Presidente, aveva ritenuto opportuno richiamare l'attenzione dei membri del Consiglio, sul fatto che non esisteva la consueta terna di candidati perché due erano i concorrenti alla carica di parroco.

Questo avrebbe potuto pregiudicare il diritto di giuspatronato, che ricordo essere risalente alla fondazione della parrocchia stessa nel 1859 e concesso dal vescovo Feliciano Ninguarda.

Nella seduta, considerato lo stato attuale delle cose, non si provvedeva ad alcuna deliberazione per la nomina del nuovo prevosto, quattordici consiglieri accoglievano la proposta ed uno solo era stato il voto contrario.

Il Consiglio Comunale si riuniva nuovamente l' 8 gennaio 1864: anche in quell'occasione i candidati erano ancora due, don Menatti Domenico di 53 anni e don Materni Giovanni di 52.

Pare evidente che in quell'incontro vi doveva essere stata qualche delucidazione sui dubbi circa il giuspatronato e quindi in quel caso si era proceduti alla votazione.

Era fortemente necessario nominare il successore di don Carlo Zaffrani che era stato prevosto di San Martino in Tirano dal 1844 al 1860, lasciandola perchè elevato a canonico della Cattedrale di Como, ma anche in quel caso l'obiettivo non veniva raggiunto.

Per il Menatti votavano a favore solo tre consiglieri e otto i contrari, evidentemente non soddisfava nemmeno don Materni che aveva visto tutti gli undici consiglieri votargli contro.

La questione si poteva nuovamente il primo ottobre 1864, quando il Consiglio Comunale si riuniva alla mancanza del Sindaco.

Quelli che fino a pochi anni prima venivano detti “i Savi”e che ora si chiamavano assessori, si erano trovati dinnanzi a due nuovi nomi o candidati: Albonico Luigi di anni 33 e Rizzola Giovan Battista, economo spirituale di San Martino sopra Rezzonico di anni 30.

Ora è logico pensare che non si potesse più tergiversare oltre dopo ben quattro anni di assenza di un prevosto.

Così, secondo il metodo di elezione si procedeva; don Albonico si vedeva assegnati quattordici voti favorevoli ed uno contrario, per il Rizzola, avveniva l'esatto opposto.

Quindi essendo la votazione raggiunta quasi ad unanimità e come verbalizzato dal segretario Brambilla, don Luigi Albonico veniva eletto.

 

(La prossima parte verrà pubblicata domani)

 

Le fonti utilizzate sono quelle già citate all'inizio del presente articolo. La fotografia di copertina è tratta da “In memoria e ricordo del sacerdote Luigi Albonico” Tirano 25 marzo 1922. Primo anniversario della sua morte. Nell'opuscolo non è riportato chi lo ha stampato.

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