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“Autonomia”, Gusmeroli: Lega ha svelato il bluff del referendum

ECONOMIA E POLITICA - 28 02 2018 - Federico Gusmeroli

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/federico gusmeroli

“Sono passati solo pochi mesi dalla consultazione regionale sull’ “autonomia”, e finalmente è Maroni stesso a confermare con le sue azioni che si è trattato di uno spreco incredibile di soldi pubblici.” Lo ha dichiarato in una nota stampa Federico Gusmeroli, coordinatore dl circolo PD "Giulio Spini" di Morbegno e Bassa Valle, commentando la firma dell’intesa preliminare tra i presidenti di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e il Governo per l’attribuzione a queste regioni di maggiori funzioni e competenze.

 

 

“Come Circolo del Partito democratico di Morbegno e Bassa Valle abbiamo passato settimane a dire che il referendum non serviva e che c’erano modi ben più idonei per impegnare oltre sessanta milioni di euro solo per chiedere ai cittadini qualcosa che la Giunta regionale è titolata a fare: abbiamo avvisato che l’Emilia Romagna avrebbe ottenuto lo stesso risultato senza spendere un solo centesimo dei contribuenti, semplicemente facendo quanto previsto dalla legge. Ci venne detto allora, da autorevoli rappresentanti dei partiti di governo locale e regionale, che c’era bisogno di “pestare i piedi” e che quello dell’Emilia Romagna era un “bluff” che non avrebbe portato a nulla. Nei mesi successivi al referendum, invece, sono stati Maroni e soci a svelare il vero bluff, il loro, quando hanno dovuto implorare l’Emilia Romagna del governatore Bonaccini - che insieme alle forze politiche, sociali, sindacali e territoriali aveva elaborato un progetto dettagliato per chiedere più funzioni allo Stato, votato poi dal Consiglio regionale - di fermare la trattativa col Governo per aspettarli.”

 

“La Lega Nord contava di utilizzare la consultazione come volano per la propria campagna elettorale, ma non aveva fatto i conti con le liti e i dissidi interni che hanno portato alla rinuncia di Maroni alla necessità di candidare una personalità di panchina, che si è fatta notare finora solo per l'impreparazione, le uscite sballate e per il continuo rifiuto di confrontarsi con gli altri candidati nella paura di perdere consensi.” continua l'esponente dem. “Oggi la parola “autonomia” viene utilizzata - come troppo spesso accade - solamente come promessa vuota, da parte di chi si candida per un partito che da vent’anni governa la Lombardia e nonostante questo fa gli stessi annunci mirabolanti ogni volta, senza mai nemmeno provare a realizzarli. Forse i candidati della Lega Nord farebbero meglio a spiegare ai cittadini come mai i tablet acquistati dalla Regione per oltre venti milioni di euro (che furono allora giustificati con la promessa che sarebbero rimasti alle scuole) risultano, come da recenti inchieste giornalistiche, del tutto inutilizzabili per studenti e docenti, quando non addirittura mai riconsegnati agli istituti.” 

 

“Come Circolo del PD di Morbegno e Bassa Valle siamo stati tra i pochi a prendere una chiara posizione, sottoscrivendo la richiesta di più competenze ma denunciando sia la mancanza di chiarezza sulle richiesta sia soprattutto la strumentalizzazione di una causa che vedeva d’accordo tutte le maggiori forze politiche regionali: la bassa affluenza alle urne, ben lontana dal plebiscito ipotizzato da Maroni, ha dimostrato che molti cittadini condividevano questa convinzione.” ha concluso l’esponente dem. “Ora, più di prima, siamo convinti che la strada indicata dalla Costituzione grazie alla riforma voluta dal Centrosinistra del 2001 sia quella corretta: serve però serietà e senso di responsabilità, individuando puntualmente quali materie chiedere e cosa ce ne vogliamo fare. Per questo motivo siamo convinti che la persona migliore per guidare la nostra Regione e le future trattative sia Giorgio Gori, che ha dimostrato di sapere tenere la barra dritta e separare il merito dalle strumentalizzazioni, nell’interesse di tutti i lombardi: dall’ambiente alla formazione, dai trasporti alla sanità, serve un vero cambio di passo alla nostra Regione.”

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