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“Cibo: per ogni euro speso meno di 15 centesimi vanno agli agricoltori

ECONOMIA E POLITICA - 07 05 2021 - Redazione

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Per ogni euro speso in alimenti, meno di 15 centesimi finisce nelle tasche di chi li ha prodotti. Una stortura che in Italia sta mettendo in crisi un gran numero di imprese agricole “e che rappresenta un pericolo accentuato in un periodo molto delicato, che ha dall’inizio della pandemia ha inasprito le difficoltà che gravano sul settore primario”. Lo sottolinea Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio, nel commentare il recepimento  - positivo - della Direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari.

 

“Si tratta di un provvedimento importante, che rappresenta un passo concreto nella difesa attiva dell’agricoltura e dei suoi attori, gli imprenditori agricoli, spesso costretti a vendere al di sotto dei costi di produzione. La nuova norma, fortemente voluta e sollecitata da Coldiretti rende più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evita che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della GdO non venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato”.

 

In pratica, le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).

Ma la nuova direttiva - sottolinea Coldiretti Sondrio - colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni, aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore, visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.

 

Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive è tra l’altro previsto che si intervenga anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. Oltre a questo, conclude il presidente Marchesini, “è stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci”. A questo punto la palla passa al Governo che è chiamato a predisporre ed approvare uno specifico decreto legislativo.

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