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Etica e Politica

ECONOMIA E POLITICA - 20 04 2019 - Redazione

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/sala consiliare

Sono da sempre stato poco vicino alla politica locale, non per una scelta ben precisa ma perché incompatibile con la mia professione  Quest’anno ho deciso di evitare ciò che molti, me compreso (mea culpa), hanno fatto in passato, cioè criticare senza essere propositivi e senza impegnarsi in prima linea.
Ci sarò anch’io tra gli elettori di Tirano, la città nella quale ho trascorso gran parte del mio tempo fino ad oggi. La politica locale costituisce un tema sempre più rilevante per la vita dei cittadini, e suscita grande interesse nell'opinione pubblica, nei suoi diversi aspetti tra i quali: il potere di comunità, il clientelismo e il malcostume, le politiche pubbliche nelle città.

 

Allora mi piacerebbe che nella campagna elettorale in corso si parlasse di questo, del senso di comunità di onestà, di come possa essere incredibilmente bello fare della politica una ragione d’esistere, rilanciando il  proprio impegno nella cosa pubblica. Ogni schieramento politico dovrebbe formulare un ragionamento serio, partendo da questo semplice presupposto: Come sta  la nostra comunità? Cosa è stato fatto per la nostra città dalla giunta uscente guidata dal Sindaco Franco Spada? Cosa ci ha lasciato? 
Ogni risposta, sulle cose fatte e non fatte, può essere opinabile ma, di certo, si può dire che uno dei maggiori meriti è rappresentato dalla eliminazione di una situazione debitoria rilevante (questo almeno è quanto è emerso dalla rendicontazione di fine mandato).   

 

Una risposta alle tante domande ci viene offerta dal modus operandi di questa Amministrazione. Abbiamo assistito ad un Comune governato senza arroganza del potere e senza rabbia del suo esercizio nei confronti degli avversari, che siano consiglieri comunali o semplici cittadini. Un’amministrazione che ha unito  un paese nella dialettica pubblica e privata senza mai alzare la voce.

 

Un’amministrazione  che lascia in eredità grandi opere cantierabili. Mi riferisco specificatamente alla tanto agognata tangenziale di Tirano ma non solo. 
Tutto questo (e molto altro) non può che avere ripercussioni positive nella vita di tutti i giorni, dei  cittadini anche quelli apatici, menefreghisti, e lontani dalla politica.
Allora mi piacerebbe che durante la prossima campagna elettorale si parlasse di questo, del senso di comunità di appartenenza anche se con idee politiche diverse. Di come possa essere incredibilmente bello e gratificante  impegnarsi  nella cosa pubblica, per difendere valori come onestà di giustizia sociale e senso di appartenenza. Io penso che chi accetta e trova normale o conveniente o comoda una vita sociale senza regole morali e civili, voterà politici più disposti sia a tollerare che a praticare il malcostume.

 

Molto umilmente, con rispetto per le persone ma con schiettezza dico che la nostra bella città necessita  di una amministrazione  che non  operi  sulla pura gestione del potere, strutturata sulla spartizione di cariche e poltrone destinate alla sua pseudo-elite che, vive in una bolla separata dai problemi delle persone comuni e della città e ai soliti amici. Ho sempre pensato che la presunzione, l’arroganza e la supponenza non paghino.

 

Non è assolutamente mia intenzione alimentare inutili polemiche ed è chiaro che quanto ho più sopra affermato è il mio personalissimo parere e come tale può essere condiviso o avversato: esso deriva dal mio modo di pensare il politico. Un politico al servizio del paese e della comunità, che adempia al suo importantissimo  ruolo con serietà, senza clamori. Vorrei cose normalissime, ma in questo momento storico la normalità è rivoluzionaria.

Ercole Ricci

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