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Mele valtellinesi biologiche: Melavì ci crede

ECONOMIA E POLITICA - 26 01 2018 - Redazione

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lI mercato è ormai avviato sulla strada del biologico e Melavi intende percorrerla per garantire nuove opportunità alla frutticoltura valtellinese, recuperando il ritardo accumulato negli ultimi anni. ll 2018 segnerà I’avvio di un progetto sul biologico che coinvolgerà i frutteti coltivati dalla cooperativa e farà da apripista alle iniziative dei soci.

 

«ll biologico rappresenta una scelta quasi obbligata - spiega il presidente di Melavi Bruno Delle Coste -: è il mercato a chiedere una diversificazione della produzione. La nostra cooperativa deve essere in grado di offrire ai propri clienti anche mele bio, come del resto fanno tutti i nostri concorrenti. Noi crediamo nel biologico e siamo convinti che questa scelta avrà effetti positivi su Melavi, sulle aziende socie e sulla frutticoltura valtellinese, anche per gli indubbi vantaggi economici, considerato che le mele bio vengono pagate di più».

 

Si parte con la conversione di nuovi frutteti confinanti con quelli che hanno già ottenuto la certificazione o che la otterranno tra quest’anno e il 2019, a Piateda, a sud della statale 38. Sono terreni coltivati direttamente da Melavi attraverso l’azienda agricola di proprietà: i maggiori introiti derivanti dalla vendita della produzione biologica consentiranno l’ampliamento dell’attività. L’obiettivo è di incrementare progressivamente la produzione di mele bio che sempre più incontrano il favore dei consumatori.

 

Sebbene vi siano costi superiori, gli aggravi non sono significativi sul fronte dell’impegno nella coltivazione: il biologico rappresenta piuttosto un ritorno alle origini e agli insegnamenti dei nonni. Servono un’accurata conoscenza di insetti e parassiti del melo, che peraltro tutti i nostri frutticoltori hanno, e una maggiore attenzione alla pianta per tutto il corso dell'annata agricola. Per gli interventi si utilizzano prodotti naturali mentre il diserbo avviene in modo meccanico: gli alleati della produzione biologica sono gli insetti. Un rigido sistema di controlli verifica tutti i passaggi fino al rilascio della certificazione al termine di un percorso di tre anni durante il quale la produzione può essere comunque venduta come tradizionale.

 

«Partiamo con la nostra azienda agricola e contiamo che i nostri soci ci seguano - conclude il presidente Delle Coste -. Sappiamo che molti di loro guardano con interesse al biologico e che alcuni vorrebbero convertire parte dei loro frutteti: questo è il momento giusto. Non possiamo attendere oltre perché il mercato va in questa direzione: oltre ai benefici economici avremo un miglioramento dell’immagine complessiva della frutticoltura valtellinese».

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