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Pacciamare con la lana di pecora: riutilizzare un materiale di scarto per utilizzare meno acqua

ECONOMIA E POLITICA - 18 06 2021 - Legambiente Valchiavenna

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Negli  orti di Legambiente posti nella vigna curata dall’associazione a Prata, da luglio a ottobre 2020 è stata utilizzata la lana di pecora derivante dall tosatura. Oggi questa lana è considerata un rifiuto, in quanto nessuno più la ritira e la lavora.

 

E' stato  osservato costantemente i pro i contro (molto maggiori son gli effetti benefici) di posizionare la lana sul terreno tra gli ortaggi per rallentare le crescite delle erbacce e limitare l'evaporazione dell'acqua. E' stata poi scritta  una relazione a riguardo che e con essa creato un volantino di spiegazioni.Per chi volesse averlo lo trova sulla pagina facebook di Legambiente, sul sito, oppure può richiederlo scrivendo a legambientevalchiavennaonlus@gmail.com o al 345 4807658.

 

Questo materiale va molto bene per quegli ortaggi che crescono in altro come pomodori, melanzane, zucchine, peperoni. Si contrappone all'erosione del terreno causato dal sole e dal vento e tiene più umido il terreno richiedendo così di dover bagnare un po' meno. Appena la si mette è bene bagnarla subito in modo che si compatti rendendola poca attaccabile dal vento. Infatti a meno che ci sia un vento fortissimo , altrimenti dal terreno non si sposta con un vento normale. Una volta che non la si vuole più la si può interrare nel terreno e nell'arco di due anni circa si decompone. Non interrarla se si pensa di passare con la motozappa. Se ha un odore sgradevole qualche giorno al sole lo farà andare via. Inoltre la lanolina che contiene con la pioggai viene dilavata nel terreno ed è per esso un nutriente.

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