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Rinnovo delle concessioni idroelettriche, Curti (PD): “La Regione apra la discussione

ECONOMIA E POLITICA - 14 11 2019 - Giovanni Curti

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La legge nazionale 12/2019 da facoltà alle regioni di disciplinare entro il 31 Marzo 2020 il rinnovo delle concessioni di grande derivazione. Una partita importante, in particolare per il territorio della Provincia di Sondrio che produce circa il 50% dell’energia idroelettrica della Lombardia con un valore stimato della produzione dai 500 ai 700 milioni anno. La provincia subisce anche gli effetti dello sfruttamento con la presenza delle grandi dighe, i canali e le condotte, gli impianti, le stazioni elettriche e le numerose linee ad alta tensione che attraversano le nostre valli.

 

Si tratta di riassegnare le concessioni per un periodo dai 20 ai 40 anni estendibili di altri 10 anni, fissare il modello gestionale (gestione privata o con società mista), stabilire i canoni in quota fissa e variabile, richiedere l’energia gratuita per i territori (fino 220 kwh per kw di potenza in concessione), stabilire i limiti all’utilizzo della risorsa acqua, i miglioramenti ambientali, le manutenzioni dei bacini ibriferi, le compensazioni in termini sociali, riportare lavoro ed investimenti.

 

La rivoluzione idroelettrica, iniziata dai primi anni del secolo scorso, ha favorito lo sviluppo dei territori montani in termini di lavoro e risorse. Negli ultimi 20 anni lo scambio con il territorio è venuto meno con il taglio del numero di addetti impiegati negli impianti (da 1200 anni ’80 a meno di 400), la riduzione degli investimenti, la riduzione delle manutenzioni, oltre al mancato pagamento dei canoni aggiuntivi oggetto di un ricorso dei produttori.

 

Con la legge è possibile tracciare un percorso per ristabilire un equilibrio, per garantire uno sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, riportare lavoro e manutenzioni, garantire adeguate compensazioni agli enti locali. Per questo serve una norma fatta bene, che non si presti a facili ricorsi, e discussa nelle commissioni regionali e sui territori.

 

E’ quanto hanno chiesto i nostri consiglieri regionali Pizzul e Scandella alla giunta regionale ed all’assessore alla montagna Sertori nella seduta del consiglio regionale della Lombardia del 5 novembre scorso.

 

Il Gruppo del Pd ha chiesto alla Giunta regionale “in quale direzione, in quali tempi e modalità intenda avviare il percorso di predisposizione della legge, in modo di permettere al consiglio regionale di affrontare una discussione ampia e approfondita. Ma per come ci hanno risposto, appare chiaro che non hanno idea di cosa fare”, dicono Scandella e Pizzul.”

 

Le considerazioni dell’assessore Sertori sul fatto che starebbe lavorando con le strutture tecniche e che bisogna tenere riservata la partita non ci rende tranquilli. E’ necessario discutere nelle sedi opportune le opportunità e le difficoltà della legge ed aprire ad una concorrenza positiva che porti piu’ benefici ai territori sui quali insistono le opere dello sfruttamento. La provincia di Sondrio con la sua specificità montana deve rivendicare un ruolo da protagonista.

 

Per noi non c’è dubbio che non si possono tutelare soltanto gli interessi delle società che utilizzano la risorsa acqua, come ci è sembrato di capire dalle risposte, ma anche e soprattutto i territori che dall’utilizzo di quella risorsa attendono lavoro e denaro per investimenti pubblici – conclude Pizzul –. Se è una questione politica, se la Giunta regionale non vuole intavolare una discussione pubblica, discutiamone nelle commissioni più opportune, in modo più riservato, ma è evidente che si tratta di una questione di visione del tema, di posizioni politiche e strategiche su di esso”.

 

Aspettiamo le riposte della maggioranza in Regione, attese per Dicembre, per aprire una discussione produttiva, ma non possiamo andare oltre visto che il termine ultimo è vicino. E’ necessario rivendicare un processo di trasparenza e chiarezza. Fare la legge è fondamentale, anche se ci vorranno ancora anni prima della effettiva riassegnazione delle concessioni considerando i tempi per l’espletamento delle gare, i ricorsi e le lungaggini burocratiche. Nel periodo che va dalla scadenza delle concessioni al rinnovo è possibile ottenere il pagamento dei canoni aggiuntivi e la fornitura della quota di energia gratuita. Una compensazione importante che arriverebbe da subito visto che la metà delle concessioni in Provincia sono già scadute.

 

Giovanni Curti – Segretario Provinciale PD Sondrio

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