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Smog: "Bene chiarimento della Regione sui lavori agricoli in campagna"

ECONOMIA E POLITICA - 01 03 2021 - Redazione

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/agricoltura

E’ importante aver chiarito le modalità con cui proseguire le operazioni di concimazione in campo, nel rispetto delle misure anti inquinamento attivate. È quanto afferma la Coldiretti provinciale nel commentare la Faq di Regione Lombardia che definisce, così come richiesto dalla stessa Coldiretti, le attività che gli agricoltori possono svolgere senza infrangere i divieti temporanei di primo e secondo livello imposti dall’innalzamento dei livelli di smog.

 

Gli assessori Fabio Rolfi e Raffaele Cattaneo hanno mostrato disponibilità nell’accogliere e valutare le nostre osservazioni.

“Il giusto impegno nella lotta contro l’inquinamento – rimarca Coldiretti Sondrio - non può passare solo attraverso misure emergenziali, attivate a singhiozzo, soprattutto se prevedono parametri che incidono sulla programmazione di lavori agricoli indispensabili che, per un corretto ed efficiente proseguimento della stagione produttiva, vanno eseguiti con tempistiche precise. Bisogna intervenire attraverso un approccio di più ampio respiro, che tenga in considerazione il contributo delle diverse variabili coinvolte”.

                                                                              

Secondo gli ultimi dati Ispra – afferma la Coldiretti provinciale – nell’anno della pandemia le emissioni di gas serra hanno registrato un crollo del 9,8% rispetto al 2019: mentre stalle e aziende agricole hanno continuato a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane, le restrizioni anti contagio hanno semi paralizzato fabbriche e spostamenti di camion e auto, determinando un crollo dei livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento. Questi dati confermano quindi il ruolo principale giocato da industrie e trasporti.

 

Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura – conclude la Coldiretti sulla base dei dati Ispra – mentre l’industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili.                    

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