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Educare all'opera lirica: missione possibile!

SCUOLA - 24 03 2019 - Le insegnanti

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/Educare all'opera lirica: primarie tirano

Per il terzo anno consecutivo diverse classi della Scuola primaria di Tirano hanno aderito al progetto “Opera domani” pensato dall’Associazione AsLiCo (Associazione Lirica e Concertistica Italiana) per avvicinare i bambini e i ragazzi delle scuole al mondo dell’opera lirica, patrimonio della cultura italiana.

Da sempre l’opera lirica fonde la magia della musica dal vivo, del canto e del teatro con i colori delle scene, dei costumi e i contenuti importanti che ogni storia racconta.

La proposta formativa di AsLiCo prepara bambini e ragazzi (e prima i loro insegnanti) alla visione partecipata dell’opera lirica, attraverso un coinvolgente percorso didattico che li guida a imparare a cantare alcune arie dell’opera, a costruire piccoli oggetti di scena con cui intervenire dal proprio posto in platea e ad assumere un ruolo attivo nella storia.

 

L’edizione di quest’anno è stata dedicata a L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, in una speciale rivisitazione all’interno della Fabbrica di sciroppo per la tosse Elisir, ambientata negli anni ’30, con la regia di Manuel Renga.

Il titolo dell’opera buffa, scritta da Donizetti nel 1832, si è così trasformato per i piccoli spettatori in “L’Elisir d’amore. Una fabbrica d’idee.”

Questa fabbrica è grigia e triste - spiega il regista-;lo sciroppo prodotto, di per sé odiato dai bambini, è cattivo e molto amaro. La fabbrica è un luogo dove manca la dolcezza, dove manca la felicità perché nessuno ha il coraggio di provare a cambiare la ricetta, nessuno ha il coraggio di osare.

Saranno i bambini che partecipano all’opera a osare e migliorare la ricetta, travestiti da lavoratori notturni della fabbrica porteranno in teatro gli ingredienti segreti contro le amarezze della vita e salveranno le sorti della fabbrica.

 

Gli alunni della seconda B del plesso di Credaro, con l’aiuto della maestra, hanno preparato per il giornale un resoconto dell’esperienza.

Lunedì 25 febbraio noi alunni di tutte le classi seconde della Scuola Primaria di Tirano e quelli delle classi terze di Credaro siamo andati al Teatro Sociale di Sondrio a vedere l’opera lirica “L’Elisir d’amore. Una fabbrica d’idee”.

Siamo andati con il pullman.

Ci siamo truccati da operai notturni perchè il nostro compito era quello di preparare una nuova ricetta di Elisir per salvare la fabbrica. Abbiamo indossato il frontalino luccicante costruito a scuola e ci siamo sporcati con un po' di nero la faccia.

Prima di entrare a teatro le maestre hanno lasciato all'ingresso le bottiglie di elisir realizzate nelle varie classi con le loro ricette.

Una volta seduti ai nostri posti è entrata l'orchestra e abbiamo provato “Bel conforto a chi lavora” la prima aria dell'opera.

Poi è iniziato lo spettacolo e dopo aver detto agli operai che c'eravamo anche noi per aiutarli si è aperto il sipario.

Siamo così entrati con l'immaginazione nella fabbrica: giganteschi ingranaggi ispirati al film di Chaplin “Tempi moderni” formano una splendida cornice, sullo sfondo si vede il nastro trasportatore con le bottiglie di verde sciroppo, sulla destra il grande distillatore fa uscire il vapore e in alto, illuminata da decine di lampadine, c’è la scritta Elisir.

 

Finalmente entrano in scena i personaggi: la bella Adina entra con tutto il suo ufficio; Nemorino innamorato di lei inizia a corteggiarla; gli operai sono al lavoro; Belcore arriva a bordo di un sidecar verde brillante e al ritmo della nostra minicoreografia. Dulcamara il venditore ambulante si presenta invece con la bicicletta rossa e il suo carretto per la vendita di elisir di ogni tipo accompagnato dalla canzone che ci è piaciuta di più “La gran nuova”.

Gli attori cantano benissimo e le scene sono molte divertenti. Noi continuiamo a cantare con entusiasmo le canzoni che abbiamo studiato a scuola anche grazie ai maestri di musica Doriano e Salvo (che ringraziamo).

Ma attenzione ad un certo punto la fabbrica si trasforma in un salone di feste per il matrimonio tra Belcore e Adina e noi ci siamo trasformati in invitati con gli oggetti che abbiamo costruito a scuola: corone, baffi arricciati, cappelli, papillon e labbra col rossetto luccicante.

 

Mentre si festeggia gli operai cambiano la ricetta dell'Elisir mischiando tutti gli elisir portati dai bambini: la nuova ricetta è buonissima! Sul palcoscenico compaiono i nostri elisir...e quello di Tirano ha fatto fatica ad entrare nel distillatore perché, secondo un operaio, “tirava” dall'altra parte.

Alla fine Nemorino e Adina si sono dichiarati il loro amore sotto un cielo stellato illuminato dalle torce dei bambini- operai notturni.

Nel frattempo una telefonata annuncia che il nuovo elisir per la tosse realizzato con tutte le ricette scritte dalle classi ha avuto successo e che ne sono state comprate diecimila bottiglie. La fabbrica è salva e noi applaudiamo dalla felicità!

 

Dalle interviste svolte dai nostri inviati nelle classi ecco alcuni commenti sull’opera:

  • è piaciuta a quasi tutti i bambini perché era divertente, romantica ed ha avuto un lieto fine. solo cinque bambini l’hanno trovata noiosa.

  • i costumi erano molto belli, in particolare quelli del matrimonio.

  • la scenografia ha stupito tantissimo perchè c’erano cose che i bambini non conoscevano;

  • gli spettatori hanno provato tante emozioni: felicità, gioia, stupore, meraviglia e in alcuni momenti anche un po’ di tristezza (quando Nemorino canta la famosa aria “Una furtiva lacrima”);

  • la guardia notturna e gli operai erano dei bravissimi mimi;

  • Adina è il personaggio che ha riscosso il maggior successo perché ha cantato benissimo; anche Dulcamara è piaciuto tanto perché i suoi canti erano allegri ed è entrato in scena con il suo coloratissimo carretto trainato dalla bici (i bambini non pensavano si potesse salire con una bici sul palco);

  • Belcore ha fatto molto ridere perché ad un certo punto è comparso in scena in pigiama sdraiato sul nastro trasportatore;

  • Nemorino a volte faceva un po’ piangere perché pensava che con Adina era tutto finito.

 

 

Con le parole del grande maestro d’orchestra Claudio Abbado chiudiamo il nostro contributo su questa esperienza che anche quest’anno ha arricchito bambini e adulti.

La musica è necessaria al vivere civile dell’uomo perché si basa sull’ascolto che è un elemento imprescindibile della convivenza; è necessaria alla vita, può cambiarla, migliorala e in alcuni casi addirittura salvarla. Per questo motivo da sempre insisto sull’importanza dell’educazione musicale, che in ultima analisi diventa educazione dell’Uomo.”

 

Le insegnanti

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