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La storia dimenticata del Castello di Teglio: in estate inizieranno gli scavi

SCUOLA - 03 05 2022 - Redazione

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/Castello di Teglio

Un progetto di ricerca e valorizzazione, frutto della collaborazione tra Comune di Teglio, Università di Bergamo e Ministero della cultura intende riscoprire la storia dimenticata del Castello di Teglio, nell’area intorno alla torre de li belli miri, alla ricerca del castrum romano. Gli scavi inizieranno questa estate mentre, sabato 7 maggio alle 14:30, si terrà la presentazione pubblica a Palazzo Besta.

 

Teglio è noto per essere stato uno dei luoghi più importanti di tutta la Valtellina, già a partire dalla preistoria. Vero e proprio centro eponimo di tutta la Tillina Vallis dalla tarda età romana, nel corso del Medioevo rimase sotto la diretta amministrazione dell’Arcivescovo di Milano, confermandosi uno dei luoghi centrali ancora in età viscontea e durante il successivo dominio grigione. L’importanza di Teglio nell’antichità emerge dai numerosi rinvenimenti di statue stele e dai risultati dei numerosi scavi di archeologia preventiva condotti dalla Soprintendenza negli ultimi trent’anni.

 

Il castello di Teglio, di cui rimane oggi solo la Torre de li belli Miri, si colloca probabilmente su un’area abitata già in età romana e potrebbe sorgere nel luogo di un precedente castrum, sede del potere civile e religioso a capo di una circoscrizione amministrativa e militare. Nonostante la centralità di questo sito, l’area non è stata finora oggetto di appositi studi a carattere scientifico, a differenza invece di quanto avvenuto per altri castelli della valle.

 

Per rimediare a questa situazione, Università degli studi di Bergamo, Comune di Teglio e Ministero della Cultura hanno unito le forze avviando un ambizioso progetto di ricerca, che ha come obiettivo la piena valorizzazione del sito. Questa collaborazione si è già concretizzata, la primavera scorsa, in una campagna di indagini con droni e georadar condotte dall’Università di Bergamo e dirette da Riccardo Rao, professore di Storia medievale e di Storia del Paesaggio, e da Federico Zoni, archeologo e assegnista di ricerca.

 

L’applicazione di queste sofisticate tecnologie ha permesso di riconoscere, nelle immagini prodotte da droni e georadar, alcune “anomalie” caratteristiche, che sono generalmente associate alla presenza di resti archeologici. Per verificare queste anomalie sono stati realizzati sondaggi archeologici mirati, condotti dall’archeologa Chiara Marveggio, che hanno confermato la presenza di muri e strutture sepolte ancora conservate nell’area intorno alla torre.

 

Questa estate, grazie al significativo sostegno del Comune, gli ambienti e le strutture rinvenute nei sondaggi saranno oggetto di una campagna di scavi archeologici condotti dall’Università di Bergamo. Gli scavi, che saranno visitabili da parte di cittadini e turisti, vedranno impegnati ricercatori e studenti, e intendono ricostruire la storia del castello di Teglio, dalla fondazione all’abbandono.

 

In attesa dell’inizio degli scavi, sabato 7 maggio alle ore 14:30 a Palazzo Besta gli studiosi coinvolti nelle ricerche presenteranno al pubblico i risultati delle indagini preliminari e gli obiettivi di questo importante progetto, che intende riportare l’attenzione su Teglio e sul suo passato ruolo di «capitale della montagna».

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