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Riduzione personale docente: una decisione che non piace

SCUOLA - 23 05 2020 - Redazione

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La decisione dell'Ufficio Scolastico Regionale di assegnare alla nostra provincia 22 posti in meno di docenza per il prossimo anno scolastico sta suscitando parecchi malumori tra i dirigenti scolastici e le istituzioni.

 

Il taglio provocherebbe sicuramente un disagio non indifferente a numerose istituzioni scolastiche.

La conformazione socio territoriale della provincia di Sondrio, diversa da tutte le altre, dovrebbe essere tenuta in attenta considerazione nella definizione degli organici del personale scolastico. Diversi sono gli elementi che mal si conciliano con tale decisione.

 

Il prossimo anno avremo alcune scuole medie con una media di 26-27 studenti per classe, un numero molto alto rispetto agli standard consueti.

A ciò si aggiunge il fatto che, nella scuola primaria, questo territorio deve utilizzare ancora molto spesso lo strumento delle pluriclassi, che possono essere didatticamente valide solo in presenza di docenti capaci ed esperti. Cosa non sempre scontata dal momento che la Valtellina e la Valchiavenna, a causa del loro isolamento, non attirano personale docente da fuori provincia, per cui si è di frequente soggetti a cambiamenti di insegnanti anche in corso d'anno.

 

Non possiamo inoltre scordare l’attuale situazione dovuta all’emergenza da COVID – 19 che impone disposizioni circa il distanziamento sociale, valido anche per gli alunni che dovranno riprendere l’attività didattica in presenza. Al fine di organizzare le lezioni in sicurezza nel rispetto delle vigenti regole anti contagio, molto probabilmente, servirà un maggior numero di classi e di relativi docenti, e non certo, una riduzione.

Tutti questi elementi devono necessariamente essere tenuti in considerazione al fine di offrire un servizio di qualità a tutte le famiglie ed ai loro figli.

 

“La decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale mi ha molto stupito. - ha commentato il Presidente della Provincia di Sondrio Elio Moretti In una condizione oggettivamente di per sé già molto complessa per via delle peculiarità territoriali e considerata l’attuale situazione emergenziale che ne amplifica le difficoltà, la scelta di ridurre di ben 22 unità l’organico assegnato pare davvero incomprensibile oltre che inaccettabile.

Mi auguro che l’Ufficio Scolastico Regionale, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, rivedano le proprie decisioni affinchè gli alunni della nostra provincia possano beneficiare di un servizio essenziale qualitativamente non inferiore a quello delle altre realtà.”

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