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Il diavolo nero Omobono Tenni

SPORT E TEMPO LIBERO - 28 03 2019 - Ivan Bormolini

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/La targa nella casa tiranese di Omobono Tenni
La targa nella casa tiranese di Omobono Tenni

Cari lettori a partire da oggi e per qualche settimana, dedicheremo uno speciale della rubrica “Lo sportivo tiranese” al grande motociclista Omobono Tenni, nato a Tirano nel 1905.

E' stato positivo vedere qualche anno fa la serie di eventi che i membri del Motoclub a lui dedicato, avevano organizzato per ricordarne il centenario dalla nascita.

 

A Tirano, a ricordarci questa grande figura che ha scritto pagine epiche nel mondo del motociclismo, vi è una breve via a lui dedicata. Sarebbe positivo, anche rivalutare la bella idea che pochi anni fa aveva avuto l'amico Bruno Ciapponi Landi, ovvero creare un busto e collocarlo in qualche luogo strategico della città. Il tutto diverebbe un ulteriore modo per rendere doveroso omaggio a Omobono Tenni ed alle sue imprese. Magari organizzando una mostra e degli incontri, così come è stato fatto recentemente per Rosa Genoni.

Augurandovi buona lettura con questa prima parte, ricordo che le altre puntate verranno pubblicate nei giovedì successivi.

 

Ivan Bormolini

 

OMOBONO TENNI ERA NATO SULL'ALPE CANALI

 

Gli inglesi lo avevano battezzato “black devil”, il diavolo nero. L'ammirazione verso questo pilota di moto nativo di Tirano era elevatissima. La sua guida, definita da molti come spericolata, gli consentiva al Tourist Trophy, di vincere nel 1937 ed essere inoltre il primo corridore non britannico ad imporsi in quella storica competizione.

Omobono Tenni era nato il 24 luglio 1905, sulla nostra alpe Canali, considerando che allora era l'unica strada percorribile, e iniziava come oggi in località “Li Cadeni”, il tracciato per raggiungere l'alpe è di quattro chilometri.

Così come atre numerose famiglie tiranesi dell'epoca, il rito di salire in alpe con il proprio bestiame era una consuetudine dettata da quei ritmi di vita contadina scandita non dal calendario ma dalle stagioni.

 

Era successo così anche in quell'estate del 1905, quando all'inizio della stagione estiva i Tenni si erano recati alle Canali, rifugandosi in una modesta casa che oggi non esiste più. Ben sapevano Piero Tenni ( 1872-1912 ) e la madre Maria Trinca ( 1869-1948 ) che quel loro figlio sarebbe venuto al mondo su quel monte e così era stato.

In uno spaccato di vita contidana non certo facile ed in un ormai scenario bucolico scordato da molti decenni, alle due del mattino di lunedì 24 luglio 1905, Tommaso Omobono Tenni veniva alla luce e prontamente veniva lavato in un secchio adibito alla mungitura delle mucche.

Solamente qualche giorno più tardi il padre Piero scendeva a Tirano per far registrare la nascita del figlio.

Gli anni scorrevano tra Tirano e l'alpe Canali, dove sicuramente anche il piccolo Omobono dava una mano nei lavori di famiglia assieme alle sorelle Giuditta, Pierina e Maddalena ed il fratello Carlo. Come vedremo in seguito Maddalena si era trsferita a Treviso, mentre Carlo era emigrato nella lontana Australia.

 

Leggendo l'anno di morte del padre, ovvero 1912, viene lecito pensare che qual ragazzino di soli sette anni, abbia dovuto prematuramente rimboccarsi le maniche.

Quando si dice che Omobono crebbe in fretta, forse si attribuisce il tutto anche alla prematura scomparsa del padre, il che in quelle lontane epoche era un grave dramma sia dal punto di vista affettivo che per la gestione economica della famiglia.

Prestissimo il giovane e futuro campione aveva iniziato a lavorare nelle officine dei fratelli Perego a Tirano. Presto però decideva di partire con meta Udine, città nella quale aveva trovato lavoro come apprendista meccanico.

 

Concludo qui questa prima parte di ricerca sui primi anni di vita di Omobono Tenni, nella prossima puntata vedremo come Tenni aveva deciso nuovamente di cambiare città ed affrontare un impiego davvero molto particolare e di mezzo c'era una Harley Davidson...

 

(Fine prima parte)

 

FONTE: Sia per la ricerca che per le foto pubblicate: Tenni. L'antenato di Valentino. Autore Cesare De Agostini. Giunti Giorgio Nada Editore. Via Claudio Treves 15/17 Italia 20090 Vimodrone Mi.

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1 COMMENTI

28 03 2019 18:03

Méngu

Complimenti Ivan per la buona idea di ricordare Tommaso Omobono Tenni, il Diavolo Nero, tante volte chiamato anche “ il trevigiano “ dai giornali di allora, ma che in realtà era tiranese di nascita e ne siamo fieri. Noi ragazzi di Via S. Maria, dicevamo che Omobono quando affrontava le curve era come un diavolo che, con la sua Guzzi, sfidava ogni limite toccando nelle curve le orecchie sull’asfalto, rimanendo però sempre in sella alla sua moto, diventando così leggenda. Seguirò molto volentieri e con attenzione la “ rubrica “ con la passione del ragazzo di allora.