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Bloccati dal 6 febbraio i lavori sulla Margatta

CRONACA - 04 04 2023 - Il Comitato Margatta

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/Margatta

Perché mai è stata attivata la procedura di Esproprio e mai ascoltate le richieste di informazione dei cittadini?

Si sottolinea ancora una volta che gli interventi urgenti di pulizia e manutenzione delle opere esistenti sono stati chiesti dai cittadini, attraverso petizioni e non solo, ma  nonostante le risorse economico fossero a disposizione dal 2020,  non solo i Cittadini, ma anche i geologi , sono stati inascoltati!

Il COMITATO, ha chiesto di accantonare il progetto di costruzione di un invaso, oltretutto non verrebbe nemmeno completato, aumentando così l’insicurezza.

Mentre ha chiesto di procedere URGENTEMENTE con gli interventi suggeriti dai geologi e contenuti nelle proposte sottoscritte nell’assemblea del 18 febbraio inviate, il 20/2, al Sindaco e agli enti superiori, senza che vi sia stato alcun riscontro.

GLI INTERVENTI NON PIÙ RINVIABILI, PENA LA PERDITA DELLE RIDSORSE, SONO:

  1. la sistemazioni delle briglie ammalorate,
  2. la pulizia radicale dell'alveo, oggi siamo in pericolo per la quantità di materiale nell’alveo, non rimosso con l’intervento della C.M.
  3. la realizzazione(completamento) del sopralzo con consolidamento dell'argine  in sponda sinistra a monte dei centri abitati e consolidamento degli argini
  4. un programma annuale di manutenzione
  5. posizionare un sistema di monitoraggio, nella zona più PERICOLOSA DELLA FRANA, attraverso un collegamento da remoto, che possa avvertire la popolazione
  6. realizzare sul fondo dell’alveo, a partire dal punto più pericoloso  ”CA’ BRUSADA”, un selciatone in calcestruzzo e pietrame, almeno fino alla cascata all’altezza della Chiesa di San Sebastiano, dove occorre anche alzare gli argini.
  7. rendere transitabile la strada a fianco dell’Adda per la pulizia senza creare problemi alla contrada Crotti
  8. non siamo a priori contrari alla realizzazione di eventuali piste  forestali, anche propedeutiche alla realizzazione dei lavori di ripristino e manutenzione di cui sopra, ma meno invasive possibile e che ambientalmente tenga conto della vocazione dei terreni in gran parte inseriti al catasto come “castagneto da frutto” e sopratutto il rispetto per i sentieri esistenti.
  9. condividere le scelte con i cittadini, come richiesto molte volte, sulle questioni che li riguardano.
  10.  predisporre un •gruppo locale di protezione civile che risponda, non solo meramente sulla carta, ma che diventi un piano operativo attivo da applicare in caso di calamità naturale e l’adeguamento del
  11. piano di emergenza comunale

I cittadini sono inoltre fortemente preoccupati che l’invaso, a seguito del riempimento, potrà fare da ostacolo e facilitare eventi alluvionali sugli abitati a valle dello stesso (sarebbe da evitare effetto diga), la mancanza di un piano di manutenzione

Inoltre, nessuna valutazione è stata fatta sull’impatto che questa operazione comporterebbe sulla viabilità, viabilità  già molto precaria dell’attuale strada Comunale,  con i carichi previsti  per lo svaso del materiale verebbe distrutta e viabilità bloccata.

Pertanto è stata diffidata l’amministrazione nel procedere alla realizzazione dell’invaso e riterrà responsabili gli amministratori che hanno approvato il progetto, nel caso che l’infausto pericolo di allagamento causato dall’invaso si dovesse verificare e causare danni a persone e cose.

 

DALLE RELAZIONI DEI GEOLOGI

Dalla relazione 2020 riparare e ripristinare almeno una parte delle numerose briglie di consolidamento lesionate presenti lungo l’alveo del torrente Margatta tra le quote 780÷1140 m - com s.l.m. (v. tavola Tali briglie infatti, oltre a svolgere una importante funzione di consolidamento e stabilizzazione dell’alveo, se dovessero crollare in modo concatenato, potrebbero innescare una colata di detrito di grandi dimensioni con conseguente forte aumento del rischio di esondazione nella zona di conoide 

trascorsi tre 3 anni, inascoltato!

Inoltre, (Della relazione geologica sismica allegata al progetto attuale

  • al p. - 5.2. –Le principali situazioni di criticità presenti lungo l’alveo del Torrente Margatta sono costituite da:  q. 554-558 m slm – in sponda sinistra è presente una potenziale situazione di criticità idraulica in corrispondenza  di una marcata curva destrorsa del torrente; in occasione di eventi di piena particolarmente intensi e con un alveo  anche solo parzialmente sovralluvionato esiste la possibilità che il torrente possa esondare in sponda sinistra riattivando due paleoalvei che possono minacciare le case della sottostante frazione di San Sebastiano come già avvenuto in passato.

E’, quindi, necessario completare l’intervento recentemente realizzato dalla CM di Tirano estendendo a monte il sopralzo d’argine sino ad intestarsi nel vicino versante.

  • Al punto3- Le numerose briglie presenti all’interno del bacino sono in gran parte ammalorate e parzialmente “erose” dal transito delle colate di detrito che interessano il torrente. In considerazione della fondamentale importanza che tali opere rivestono nelle dinamiche d’alveo, si ritiene necessario realizzare, quanto prima, interventi di consolidamento o  ricostruzione delle traverse maggiormente ammalorate ripristinandone la funzionalità idraulica e di stabilizzazione dell’alveo, consapevoli che un improvviso collasso di una briglia, nel corso di un evento di piena, potrebbe rimobilizzare ingenti volumi di materiale detritico attualmente presenti a tergo della traversa.

Lo stesso geologo individua come prioritario l’intervento di consolidamento e ricostruzione delle briglie esistenti ed ormai ammalorate come in precedenza dal Geologo Merizzi.

 

Sempre il  geologo Grossi - sulla efficacia dell’intervento che lui stesso giudica , non sufficiente per la salvaguardia della zona

  • 7.2., a mio avviso, non sufficienti per proporre una riduzione dell’attuale perimetrazione  delle aree di salvaguardia idraulica (Zone 1 e 2) presenti sul conoide per altro già attualmente non eccessivamente  penalizzate per le zona urbanizzate. A fronte di volumi di magnitudo valutabili in 50-70.000 mc il nuovo bacino di accumulo  potrà invasare un volume massimo di materiale di 10-20.000 mc e richiederà, per mantenerne appieno la funzionalità idraulica, periodici interventi di pulizia e svaso necessari per garantire la capacità di trattenuta del materiale solido prima  degli eventi di piena.
  • Inoltre la capacità dell'invaso è bassa rispetto alla stime dei volumi 10-20.000 mc contro i 50-70.000 mc. Si dice che "per mantenerne appieno la funzionalità idraulica, periodici interventi di pulizia e svaso necessari per garantire la capacità di trattenuta del materiale solido prima degli eventi di piena." In occasione di un evento di trasporto solido, sarà necessario effettuare la pulizia immediata dello svaso per evitare il pericolo degli eventi di piena.

 

Il Comitato Margatta

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