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Campane in festa, a S. Rocco e S. Perpetua

CRONACA - 26 08 2022 - Bernardo Gabriele Ferrari

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/santa perpetua

Ho avuto il piacere e l' onore durante la S.Messa celebrata dal Parroco Don Stefano il 16 agosto 2022, di tirare la campana di S.Rocco, a 4 mani.

Mi ricordo la prima volta, avrò avuto sui 10 anni e c' erano altri due molto più grandi e robusti di me.

Il grande campanile aggiunto alla fortezza del '500, si erge maestoso.

Si devono salire alcuni alti gradini per accedere alla cella campanaria, a superficie quadrata di 3 metri per 3.

Al centro un' unica corda con alcuni nodi per migliorare l' impugnatura ; ci si può collocare di fianco a 90°, oppure di fronte a 180°, oppure in 3 come avevamo fatto noi a 120°.

Tutto questo però non si può fare nel campanile della millenaria chiesetta di S.Perpetua, perchè giustamente i monaci sono andati al risparmio.

Quindi dico ai tantissimi che trovano la chiesa chiusa, eccetto i mesi di luglio-agosto e 7 marzo, COSA BISOGNA FARE PER SUONARE LE CAMPANE.

La porticina per accedere al campanile, dotata di serratura con chiave antica, ha un gradino di 50 cm ed è estremamente bassa, da cui il mio grido : " GIÙ LA TESTA ! "

( Scusa Marco  ritenendoti un esperto non ti ho avvertito l' ultima volta, da cui una capocciata da brividi )

La porta viene rigorosamente tenuta aperta per far circolare l' aria, per far vedere ai fedeli e agli amanti di foto con flash.

Si entra e si vedono 2 corde appese a destra e a sinistra; di fronte una grande scala in alluminio che tiene tutta la parete di circa 1,50 mt.

Esiste una sola possibilità di posizionarsi, ed è quella di voltare la schiena alla porticina di ingresso.

Impossibile mettersi di fronte o di lato come a S.Rocco, a meno che si voglia infilare la testa fra i pioli della scala che poi traballa.

Seguitemi : le corde sono a pochi centimetri dal muro e anche dalla scala, per cui bisogna prestare la massima attenzione a non sbucciarsi le nocche della mano, come già successo anche a me nonostante la mia trentennale esperienza, e NON BISOGNA TOCCARE LA SCALA altrimenti traballa, fa rumore, fa cadere l' intonaco del muro e scendono calcinacci e una polverina che rischia di finire negli occhi, come purtroppo già sperimentato alcune volte con un fastidio terribile.

Da qui mia nuova raccomandazione : " NON GUARDATE IN ALTO ! "

Ma non basta ancora : gran parte delle fedeli che amano VIBIA PERPETUA e FELICITA, donne come loro, afferrano le corde e tenendo i piedi uniti cominciano a tirare, con scarsi risultati per l' inerzia delle due antiche campane del 1512, le più vecchie della Valtellina.

Tirando si sbilanciano e molte cadono all' indietro, ma sapendolo per esperienza personale, le trattengo io che sono alle loro spalle, tenendo ben saldo la gomena da palestra, aggiunta da me perchè quella in nylon da alpinisti tagliava le mani.

Dopo il momentaneo sbandamento le tranquillizzo dicendo : " GAMBE DIVARICATE PER MAGGIOR STABILITÀ E NESSUN PERICOLO PER IL CASTELLO DI LEGNO SOSTITUITO POCHI ANNI FA DA DON ALDO PASSERINI ".

Dopo di che si tira la corda a 4 mani fino a sentire i primi rintocchi e poi per darle un ritmo allegro alzando le braccia dal torace fin sopra la testa.

Di solito si tratta di pochi minuti di sbattimento, ma in 30 anni ho visto centinaia di comportamenti diversi...

A questo punto tanti si chiederanno, ma chi me lo fa fare ?

Perchè fare fatica, sudare, stare attenti a non sbattere la testa, cercare di non cadere all' indietro, ricevere

polvere sulla testa, sbucciarsi le nocche delle mani sul muro ecc.?

Esiste una soluzione facile facile : mettersi comodi su un divano con cellulare, digitare YOU TUBE CAMPANE DI TIRANO S.PERPETUA, e poi sentire canti Gregoriani e il suono delle 2 campane inciso da qualcuno per voi.

 

Giovedì 25 agosto la S.Messa è stata celebrata dal Rettore Don Samuele, alla presenza di Don Ferruccio, Don Luca, Don Stefano Prevosto.

Al termine un momento conviviale con la fisarmonica di Lorenzo Baruffaldi e poi un consiglio di Marco di andare sul prato il prossimo anno, con tavoli e panchine, con acqua potabile fresca.

Direi di pensarci...

 

" il cittadino tiranese "

Bernardo Gabriele Ferrari

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