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Capotreno di Trenord aggredito, Cisl profeta di sventura

CRONACA - 07 07 2017 - Redazione

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Da tempo la CISL di Sondrio raccoglie il disagio esternato dal personale viaggiante di Trenord che quotidianamente, anche sulle nostre linee ferroviarie, svolge un lavoro divenuto estremamente rischioso a causa della presenza sui treni di persone poco raccomandabili, spesso non in possesso di titolo di viaggio e la cui presenza non può essere ignorata dal personale.

 

Il lavoro quotidiano di un “capotreno” è divenuto, pertanto, rischiosissimo, come peraltro dimostrano recenti fatti di cronaca. L’aggressione al capotreno che, da solo e senza l’assistenza delle forze dell’ordine effettua il controllo del biglietto, è dietro l’angolo ed è un’eventualità estremamente reale. 

 

Negli ultimi giorni abbiamo raccolto alcune testimonianze dei “capotreno” che ogni giorno fronteggiano il problema determinato da persone, spesso in gruppo, che utilizzano il treno sprovvisti di regolare biglietto (fenomeno verificatosi più volte al mattino sulla tratta Morbegno – Lecco) e che pongono in essere una ben immaginabile condizione di pericolo per l’incolumità del “capotreno” che da solo, e con una non indifferente dose di “sangue freddo”, deve fronteggiare queste persone che non sempre sono disponibili ad ammettere di essere in una situazione di illegittimità.

 

Di fatto l’incolumità del cd. “personale viaggiante” di Trenord non è solo una questione di ordine pubblico, ma è anche un problema di sicurezza sul lavoro e, pertanto, deve essere affrontato anche con riguardo alle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 81 del 2008 che, in caso di rischio per la salute o per l’incolumità dei lavoratori, accertato a seguito di un’apposita valutazione, prevedono la messa in atto da parte del datore di lavoro di misure idonee a scongiurare o a diminuire detto rischio. 

 

Pertanto, la CISL di Sondrio, congiuntamente alla propria categoria dei trasporti, ritiene che Trenord, in qualità di datore di lavoro, abbia l’obbligo giuridico di attivarsi affinché vengano predisposte misure a tutela dei propri lavoratori. La CISL di Sondrio concorda pienamente con il Prefetto di Sondrio circa la necessità di un intervento ministeriale mirato all’utilizzo delle forze di polizia o, se questo non bastasse, anche delle forze armate, quale presidio nelle stazioni e sui treni, in quanto esiste un serio problema di ordine pubblico, ma, al contempo, ritiene che Trenord, ad integrazione degli eventuali ed auspicabili interventi ministeriali, debba fare la propria parte ponendo in essere adeguate misure per proteggere i suoi dipendenti.

 

A tal proposito, la Federazione regionale lombarda dei trasporti FIT- CISL ha da tempo proposto alcune misure utili ad implementare maggiore sicurezza nelle stazioni e sui treni, chiaramente non alternative ma aggiuntive alla presenza di vigilantes o delle forze di polizia, quali:

  • l’attivazione di una rete di telecamere diffusa, sulla falsariga di quanto realizzato con successo da ATM a Milano, che osservi ogni singolo viaggiatore che transiti nelle stazioni e sui treni;  
  • la predisposizione di adeguata formazione del personale finalizzata ad affrontare al meglio situazioni difficili.

 

 

Peraltro, la CISL ritiene che nei fondi comunitari destinati alla sicurezza e all’antiterrorismo si possano reperire risorse necessarie per porre in essere le suddette misure.

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Aggiornamento CISL

 

Proprio ieri abbiamo inoltrato il comunicato soprastante comunicato denunciando la situazione di disagio del personale viaggiante di Trenord, operante sulla nostra linea ferroviaria, per via del pericolo di aggressioni.

 

Ebbene, dopo solo un'ora dall'inoltro del suddetto comunicato, è sopraggiunta la notizia di una grave aggressione, subita sul treno Sondrio – Milano, da un capotreno nel corso dell'attività di controllo dei biglietti. 

 

Il capotreno, rimasto ferito a seguito dell'aggressione, è ricorso alle cure di un presidio sanitario ed è stato dimesso con una prognosi di alcuni giorni. 

 

Al capotreno aggredito e ferito la CISL di Sondrio esprime vicinanza e solidarietà, con gli auguri di pronta guarigione. 

 

L'episodio avvenuto ieri costituisce un ulteriore evento che rafforza la nostra posizione in merito alla necessità di interventi urgenti per porre fine a questi inaccettabili episodi.

 

I nostri treni e le nostre stazioni si stanno trasformando in veri e propri “bronx”, ovvero siti dove si concentra gran parte del disagio sociale e coloro che vi lavorano sono le prime vittime di questa situazione divenuta oramai insostenibile. 

 

E' facilmente immaginabile la situazione di stress che caratterizza la giornata lavorativa dei “capotreno”, oltre che le ripercussioni che tale stress può avere sulla salute di detti lavoratori. I “capotreno”, da soli, per effettuare il loro lavoro di controllo, devono necessariamente avere un contatto con persone spesso in stato di disagio, per tossicodipendenza o per altre cause di emarginazione sociale, e l'aggressione verbale e a volte fisica, costituisce una normalità giornaliera.
 

Non è più tollerabile tale situazione, pertanto, nei prossimi giorni, la CISL di Sondrio, unitamente alla propria categoria dei trasporti (FIT CISL), affronterà con Trenord il problema della tutela della salute e della sicurezza di queste lavoratrici e di questi lavoratori con espresso riferimento alla condizione del cd. “stress lavoro correlato”.

 

Si sottolinea, a tal proposito, che, a seguito del decreto legislativo n. 81/2008 (Testo Unico per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro”), le aziende datrici di lavoro devono obbligatoriamente effettuare un'analisi valutativa sulla presenza nei luoghi di lavoro di cause che determinano condizioni di stress e, conseguentemente, sono obbligate a porre in essere le misure per eliminare o ridurre dette condizioni.  

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