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Il covi-editoriale: le nostre covi-responsabilità

CRONACA - 26 08 2020 - Ivan Bormolini

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(Di I. Bormolini) Alla fine del lockdown avevo scritto l'ultimo “covieditoriale” con la vana speranza di non dover più ritornare a parlare di questa terribile pandemia che ci ha segnato e resi altamente vulnerabili sotto vari aspetti della vita di tutti i giorni.

 

Già allora si parlava di una possibile seconda ondata prevista per i mesi autunnali e invernali ma non ci si aspettava che la crescita esponenziale dei contagi da Sars-Cov 2 di cui stiamo prendendo atto in questi giorni, arrivasse così presto e costituisse una nuova e seria minaccia.

 

E quindi riecco i dati che seppur più contenuti rispetto a qualche mese fa ci parlano anche nel nostro piccolo di un aumento dei numeri dei ricoveri all'ospedale ospedale Morelli. Anche dalla pagina Facebook del sindaco Franco Spada, nella giornata di lunedì è arrivata l'informazione di un caso di contagio anche a Tirano. Ormai da circa una settimana gli organi d'informazione nazionali e non solo, aprono con titoli, approfondimenti e numeri dedicati alla nuova diffusione del virus.

 

Ecco dunque che la curva dei contagi che tutti i giorni consultavamo nelle settimane più cruente della pandemia, sta nuovamente salendo e preoccupando.

Il tutto, ovvero un quadro generale che suona come un campanello d'allarme, ci ha dimostrato che il Covid-19 non ha mai smesso di circolare, purtroppo però il fatto che fosse divenuto forse meno aggressivo ci ha fatto scordare alcuni comportamenti che non andavano riposti nel dimenticatoio.

 

Dopo il famoso quattro maggio, giorno in cui siamo tornati a quella parvenza di vita normale, per un certo tempo, si è assistito ad un atteggiamento atto comunque a tutelarci e tutelare gli altri. Successivamente in concomitanza con l'arrivo della stagione estiva quella serie di comportamenti virtuosi, hanno lasciato il posto ad una sorta di rimozione quasi collettiva degli stessi.

Si è entrati in un vortice azioni anomale, spensierate e spesso pericolose, pensando erroneamente che la pandemia fosse finita o quasi azzerata.

 

Abbiamo ascoltato anche messaggi mirati a generare delle false sicurezze, in tanti hanno scordato quell'esperienza di reclusione in casa a cui siamo giustamente stati quasi costretti, oppure oltre al drammatico aspetto sanitario si è quasi dimenticato il precipizio economico e sociale che oggi deve ancora in parte esplodere in tutta la sua reale portata. Quante immagini vediamo dove una moltitudine di persone ancor oggi si accalcano senza rispetto della distanza di sicurezza e molto spesso senza l'indispensabile mascherina?

 

Già proprio questo nuovo abito... Ci sono coloro che ancora non hanno ben capito che deve sempre accompagnarci e dove serve va indossata ovviamente in modo corretto in varie tipologie di ambienti. L'attenzione a determinati comportamenti deve essere mantenuta alta e oltre alla mascherina anche quel bel vizio che avevamo preso di disinfettarci le mani all'ingresso e all'uscita di vari esercizi, uffici e quant'altro non deve venir meno.

 

Siamo ancora in tempo a limitare l'aumento della curva dei contagi? Spero di sì, ritengo sia dovere da parte di tutti non sprecare o vanificare quel malloppo di sicurezza e riduzione dei contagi che noi italiani avevamo faticosamente ottenuto. Abbiamo dimostrato senso civico e rispetto delle norme anti-Covid, ci siamo sacrificati ridisegnando uno stile di vita che nemmeno immaginavamo, la nostra Italia è stata per questo definita virtuosa e vista come un riferimento a livello internazionale.

 

Oggi, siamo nuovamente chiamati alle nostre responsabilità, ognuno nel suo piccolo deve esserne protagonista attivo.

E' necessario guardare in faccia alla realtà, il virus non ci ha lasciati e non ci lascerà, è fondamentale che nel nostro modo di pensare e di agire entri la consapevolezza che dobbiamo conviverci. Un vaccino non arriverà in tempi brevi, nel frattempo per far si che il Covid non trovi nuovo terreno fertile e la sua pericolosa azione rimanga entro determinati confini, dobbiamo attenerci in modo scrupoloso alle misure di protezione e di distanziamento sociale.  

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