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Il Filo Rosa della prevenzione da azione diventa cultura

CRONACA - 15 11 2017 - redazione

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/mese in rosa foto gruppo

Quando l’azione da isolata e sporadica diventa cultura. E’ questo il caso dell’Ottobre in Rosa dell’ATS della Montagna, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Partito, quasi per scommessa il 18 ottobre 2014 da Tirano con la prima camminata “10.000 Passi di Salute”, questo progetto ha assunto, in pochi anni, una valenza molto significativa grazie anche alla nascita, nel 2016, dell’ATS della Montagna che, come è noto, unisce tre diversi territori: la provincia di Sondrio, la Valcamonica e  il Medio Alto Lario. 

 

Un filo rosa, dunque, che dal lago di Iseo arriva fino al lago di Lugano. Stamane presso la Sala Consiliare di Palazzo Muzio a Sondrio, i vertici dell’ATS hanno voluto concludere l’edizione 2017 del Mese in Rosa invitando tutti gli “attori” che hanno reso possibile un intenso programma di eventi e camminate nel segno di un unico e importante messaggio: la prevenzione salva la vita. Ad accogliere quasi 80 fra associazioni, comuni, comunità montane e farmacie provenienti dalla Valtellina e Valchiavenna, dalla Valcamonica e dal Medio Alto Lario, il Direttore Generale dell’ATS, Maria Beatrice Stasi, insieme al suo Direttore Sanitario, Lorella Cecconami e a  Liliana Coppola, Dirigente della Struttura di promozione della salute e screening di Regione Lombardia. 

 

“Un momento di festa  – ha commentato il Direttore Generale, Maria Beatrice Stasi – e di gratitudine nei confronti di quanti si sono spesi senza riserve per la buona riuscita di questo progetto. Un’occasione per ringraziare e riconoscere la forza e la potenza di tante donne che, grazie alla loro testimonianza diretta, diffondono un messaggio sempre più importante, quello di non avere paura, di non vergognarsi ma per l’appunto di sottoporsi agli screening di prevenzione. Partito in sordina – ha aggiunto il DG – questo progetto è cresciuto diventando un’importante occasione per parlare di prevenzione del tumore al seno ma anche per ribadire quanto sempre di più sia fondamentale adottare stili di vita corretti e sani. Un ringraziamento speciale è rivolto anche ai collaboratori che nell’ATS  tessono con passione e professionalità la rete della prevenzione sul territorio” . 

 

E’ stata, dunque, la volta del Direttore Sanitario, Lorella Cecconami, che ha fatto un bilancio di questi primi 4 anni di Mese in Rosa. “E’ grazie a tutti voi – ha sottolineato il DS – che questa scommessa è stata vinta e che è cresciuta tanto da aver messo in campo numeri e risorse davvero importanti. Il nostro filo rosa sta lasciando il segno e il mio obiettivo è quello, nelle prossime edizioni, di far sì che questa scia di speranza, consapevolezza e forza sia ancora più intensa e sappia “accendere” l’attenzione di sempre più donne e uomini”. Sentito il riconoscimento per il lavoro svolto anche da parte di Liliana Coppola, Dirigente della Struttura di promozione della salute e screening di Regione Lombardia, che ha osservato come, grazie all’ATS della Montagna, l’azione legata alla prevenzione, un tempo isolata e sporadica poiché non vi era un coinvolgimento diretto dei territori e della popolazione, sia ormai diventata cultura. 

 

“Tutto questo  – ha dichiarato la dott.ssa Coppola – significa costruire salute nel senso più ampio e profondo del termine”. Al termine della mattinata sono stati consegnati gli attestati di riconoscimento a tutte le associazioni, ai comuni, alle comunità montane e alle farmacie che hanno reso possibile oltre 30 iniziative con il coinvolgimento di migliaia di persone.

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