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Il XXV aprile in Alta Valtellina: i discorsi

CRONACA - 26 04 2018 - Redazione

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/Liberazione 2018, alta valtellina

Martedì 24 aprile, si sono svolte a Sondalo le celebrazioni ufficiali per il 73° Anniversario della Liberazione in Alta Valtellina con la presenza dei Comuni e studenti delle Scuole Primarie di Sondalo, Bormio, Grosio e Grosotto, le Autorità Civili, le Associazioni Combattentistiche, d’Arma e Democratiche che hanno voluto prendere parte alla cerimonia.

 

Il Programma della giornata è stato ripartito in due momenti diversi. La prima parte della mattinata è stata dedicata principalmente agli studenti che hanno assistito all’incontro di Mattia Agostinali e Stefano Sosio Resistenza e Liberazione tra passato e presente: Memoria dei luoghi, delle voci e delle persone di Valtellina e hanno ascoltato la testimonianza diretta di Nella Credaro (vice presidente dell’ANPI Sondrio) e i canti della Resistenza eseguiti dal Coro Stelvio.

 

La seconda parte invece prevedeva i momenti più istituzionali previsti dal cerimoniale della ricorrenza, con il corteo e il trasferimento al Monumento ai Caduti presso la Chiesa S. Maria Maggiore di Sondalo, i discorsi ufficiali del Vicesindaco di Sondalo Massimo Ielitro e del Presidente dell’ANPI provinciale Egidio Melè, la Benedizione e la Deposizione della corona a ricordo delle Vittime di Guerra, la recita della Preghiera del Ribelle e il canto di preghiera finale. Non è mancato il canto dell’l’Inno d’Italia, eseguito da tutti gli studenti, che ha chiuso degnamente la giornata di ricorrenza.

 

Le celebrazioni sono poi proseguite separatamente nei vari Comuni per la deposizione della Corona in Memoria delle Vittime di Guerre ai vari monumenti ai caduti di Grosio, Grosotto e Bormio.

 

Lettera del Sindaco del Comune di Sondalo, Luigi Grassi

 

Care ragazze, cari ragazzi,

voglio ricordare brevemente e condividere con Voi le ragioni per le quali, in Italia, il 25 Aprile si celebra la Festa della Liberazione.

Questa festività nazionale fu istituita per ricordare la fine del regime fascista e dell'occupazione nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.

La giornata ha così assunto, nel tempo, un alto valore simbolico divenendo l'emblema della Resistenza militare e politica attuata sul territorio italiano dalle forze partigiane.

Quindi possiamo dire, senza dubbio, che il 25 Aprile è la più importante fra le Feste Civili del Paese perché rappresenta la vittoria del movimento della Resistenza, contro la dittatura che per oltre 20 anni negò all’Italia, anche con il sangue, ogni forma di libertà.

La Resistenza fu uno straordinario movimento che coinvolse migliaia di uomini, donne, giovani e anziani provenienti da tutti i ceti sociali e da diverse estrazioni politiche e li unì, ognuno con i propri mezzi e possibilità, nella cacciata delle truppe naziste e nella fine del fascismo.

Cari ragazzi, negli ultimi anni mi sono personalmente impegnato affinché si modificasse il cerimoniale della precedente manifestazione in onore della Festa della Liberazione al fine di prevederne, invece, un vostro pieno coinvolgimento.

La formula condivisa da tutti è quella che stiamo sperimentando, con diffusa soddisfazione, già dallo scorso anno e che ci vede impegnati quest’anno a Sondalo.

Perché questa mia insistenza? Perché l’interrogativo che mi sono posto è come mantenere vivo il ricordo di un evento che, inevitabilmente, si allontana nel tempo, che non è più presente e vivido nella comunità attuale e non ha più nemmeno la presenza di molti testimoni diretti in grado di trasferire la memoria e i racconti.

Alla mia generazione e alla vostra generazione resta la responsabilità di mantenere vivo il ricordo di quegli eventi, il loro senso e la loro straordinaria importanza, i valori e soprattutto l’attualità del significato della lotta per la liberazione dalla dittatura.

Non abbiamo bisogno di scadere nell’esaltazione di un mito perché basta recuperare lo straordinario lavoro di ricostruzione storica, le testimonianze scritte o verbali dei protagonisti di allora per renderci conto che chi partecipò alla Resistenza, con la consapevolezza di poter sacrificare anche la vita, lo fece nella convinzione che il proprio contributo sarebbe stato utile per regalare un Paese migliore alle nuove generazioni.

Noi facciamo parte di quelle generazioni che stanno godendo gli effetti positivi della Resistenza che hanno trovato la loro miglior declinazione nella Costituzione Repubblicana e per questo abbiamo il dovere morale di riscoprirne, quotidianamente, l’unicità e l’universalità di questi valori.

Nel tentativo di mantenere viva la memoria, il ricordo e la riconoscenza, a Sondalo abbiamo voluto intitolare un edificio scolastico all’Onorevole Franco Zappa che fu l’importante Comandante Partigiano “Foglia”.

Dei tantissimi “Foglia” dobbiamo raccogliere tutto, nulla di ciò che è stata la loro vita deve andare perso ma, soprattutto, dobbiamo salvare per sempre gli ideali e i valori democratici dell’Italia libera e repubblicana che li hanno mossi perché abbiamo, per prima cosa, il dovere di apprezzarli (cosa non scontata in questo strano periodo storico) e in secondo luogo, custodirli con grande cura nel nostro intimo. Nell’augurarvi di poter intraprendere con determinazione e convinzione questo cammino, vi invito a festeggiare con partecipazione questo 25 Aprile.

Viva la Repubblica, Viva l’Italia.

 

Lettera del Presidente dell’ANPI provinciale di Sondrio, Egidio Melè

 

Cari alunni

partecipate oggi ad una Festa molto importante per tutti noi. E’ l’anniversario della Liberazione dell’Italia dalla cattiveria di uomini spietati e crudeli che la dominavano con la violenza.

Il nostro è oggi un grande Paese, di cui dobbiamo essere orgogliosi. I vostri bisnonni ce lo hanno consegnato rinnovato dopo una guerra molto dolorosa per tutti, per chi combatteva con le armi e per chi, come le vostre bisnonne, stavano a casa per mandare avanti la famiglia col loro lavoro. Siete, siamo fortunati oggi, di vivere in quella libertà che prima era negata. Preparatevi a prendere in mano questa Italia per quando sarete adulti. E per farlo nel migliore dei modi dovrete anzitutto studiare e comportarvi sempre bene con le persone che incontrerete nella vita, a partire dai vostri famigliari, dai compagni di scuola e dai vostri amici e insegnanti. E ricordatevi di rispettare sempre la vostra comunità, il vostro paese e chi si prende cura delle cose di tutti. A scuola, col tempo, vi capiterà di conoscere la nostra Costituzione, che è la Legge più importante. Imparerete, ma sappiamo che già in parte lo fate, a comportarvi sempre con generosità nei confronti di chi è povero, che ha più bisogno di aiuto e soprattutto di amicizia. Senza guardare da dove viene e se ha un colore della pelle diverso dal vostro. Sarete così dei bravi cittadini e, con Voi, l’Italia sarà più bella, ricca e giusta.

 

Lettera della Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Grosio Grosotto Sondalo, Elena Panizza

 

La Festa del XXV aprile è un giorno fondamentale per la storia d'Italia, simbolo della lotta di resistenza militare e politica dei partigiani durante la seconda guerra mondiale, a partire dall'8 settembre 1943, contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l'occupazione nazista.

E’ la festa della Libertà, riconquistata dopo più di vent’anni di dittatura e dopo quasi sei anni di guerra. E’ una grande occasione per riflettere sui valori fondanti della nostra Costituzione, la democrazia prima di tutto, per portare nella vita e nella società la serietà civica, la cittadinanza attiva e la dignità umana, che sono stati alla base della Resistenza contro l’autoritarismo.

La nostra Costituzione, figlia della Resistenza e della Liberazione, è una carta con regole precise per salvaguardare e proteggere la libertà e la democrazia, quella libertà e democrazia per cui molti uomini e donne hanno dato la vita. La Costituzione è viva, è nostro compito realizzarla ogni giorno e la scuola è garante della sua realizzazione!

 

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione.

(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

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