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Legge regionale sul rinnovo delle concessioni, Comitato la lavoro

CRONACA - 11 12 2019 - Comitato per la Razionalizzazione delle linee ad alta tensione

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/concessioni idroelettriche

La scadenza del termine ultimo per l’approvazione della tanto agognata e misteriosa legge regionale sul rinnovo delle concessioni idroelettriche (31 marzo 2020) è alle porte e quindi intensa e frenetica continua l’attività del “Comitato” prima della pausa natalizia.

 

Dopo gli incontri con i sindaci e gli amministratori della Comunità Montana di Sondrio e degli amministratori e sindaci di tutti i comuni della Valmalenco, venerdì 6 c.m. si è svolto l’incontro pubblico presso la sala della biblioteca di Piateda.

L’incontro, patrocinato dalle associazioni “Il Ghiru’” e “Oltre i muri”,ha visto la partecipazione di diversi sindaci ed amministratori pubblici, organizzazioni sindacali e una folta presenza di cittadini del Sondriese.

Il comitato ha relazionato sull’intensa attività svolta nei suoi 16 mesi di vita.

 

In merito alla razionalizzazione delle linee ad alta tensione nel tiranese, il comitato ha rivendicato di aver riportato alla luce, dopo 16 anni, un accordo di programma istituzionale che dormiva nei cassetti della Comunità Montana di Tirano e di aver avanzato un proprio progetto sulla razionalizzazione.

Siamo solo all’inizio di una vera, profonda e completa razionalizzazione delle linee elettriche, che partendo dal Tiranese deve scendere nel Sondriese e nel Morbegnese fino a risalire nel Chiavennasco, dove esistono forse le maggiori criticità e dove poco si muove.

Il comitato ha sollecitato gli amministratori ad intervenire su Terna affinché presenti un vero e dettagliato piano di razionalizzazione delle linee ad alta tensione, che impattano pesantemente sul territorio, definendo fasi temporali di intervento e relative correlazioni di propedeuticità. Siamo anche convinti che sarebbe necessario un “canone di elettrodotto”come giusta ed equa indennità per la “servitù da elettrodotto” imposta dalla presenza delle Linee ad alta tensione, similarmente a quanto viene versato dai produttori in relazione allo sfruttamento delle nostre acque.

 

Vero nervo scoperto si è rivelato il tema del rinnovo delle concessioni idroelettriche e il rapporto con i concessionari. La società Edison proprietaria degli impianti presenti sul comune di Piateda ha presentato un ricorso per revocazione della sentenza della Cassazione che condannava EDISON a pagare al comune piu’ di 7 milioni di euro per ICI/IMU non pagate. Non certo un bel segnale, tale azione è stata percepita come provocatoria verso la popolazione, in netto contrasto con i principi tanto conclamati dalla stessa Edison, di trasparenza, condivisione, coinvolgimento volta verso un progetto di un futuro sostenibile assieme alle comunità che la ospita.

 

In attesa di poter analizzare il progetto di legge Regionale sul rinnovo delle concessioni idroelettriche, promesso dal nostro assessore regionale Massimo Sertori, il comitato ha intensificato gli incontri con gli amministratori regionali che si sono conclusi con la consegna della sintesi del nostro documento (decalogo) ai capigruppo in seno al consiglio regionale al fine di agevolare il lavoro nelle commissioni. Un contributo di idee e proposte che riteniamo positivo.

La proposta sul “Rinnovo delle concessioni” elaborata dal Comitato rimane, a tutt’ora, l’unico atto pubblico presentato nella ns. Provincia ed in Regione Lombardia, per il resto delle prese di posizioni, borbottii, e immaginiamo delle iniziative isolate con documenti segreti o almeno non resi pubblici.

 

Siamo fiduciosi e speranzosi che “babbo natale” ci porti comunque in dono questa agognata legge che faccia propri i 10 punti elencati nel nostro documento in coerenza con gli interessi dei Valtellinesi e valchiavennaschi e con gli accordi che i nostri nonni saggiamente avevano sottoscritto agli inizi del 900’.

Comitato per la Razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina ValchiavennaValcamoninca

All. “DECALOGO” elaborato dal Gruppo di Lavoro “Concessioni Idroelettriche”.

Mazzo di Valt, 10 dicembre 2019


 

RINNOVO DELLE CONCESSIONI DI GRANDE DERIVAZIONE IDROELETTRICA

I PUNTI DEL COMITATO PER LA RAZIONALIZZAZIONE LINEE A.T. E CONCESSIONI

 

La LEGGE 11 febbraio 2019(12/2019) fissa nuovi criteri e contiene le condizioni per i rinnovi delle concessioni di grande derivazione idroelettrica. In particolare si prevede che le regioni possano disciplinare con propria legge, entro il 31 marzo 2020, le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni scadute.

Un’occasione importante per tutte le regioni e per i territori maggiormente interessati dello sfruttamento idroelettrico. La provincia di Sondrio produce circa il 12% dell’energia idroelettrica nazionale e il 50% dell’energia idroelettrica della Lombardia con un valore stimato di 500-700 mln/anno e ne subisce gli effetti sul territorio.

Negli anni i ritorni sul territorio derivanti dallo sfruttamento dell’acqua sono meno significativi ( -occupazione, 700 occupati in meno nel periodo 1990/2019 con una perdita reddituale di oltre 35 milioni di euro annui, -manutenzione territorio, -infrastrutture) ed è aumentata la sensibilità sulle criticità (impatto ambientale, linee elettriche, opere presa, canali, condotte centrali, ecc..).

Il rinnovo delle concessioni deve diventare un’occasione di sviluppo sostenibile che porti sui territori miglioramenti importanti sull’ambiente e sulla gestione della risorsa acqua, occupazione, servizi pubblici e compensazioni economiche.

 

Cosa chiediamo a Regione Lombardia?

1. Che approvi un’ottima legge sul rinnovo in anticipo rispetto i termini previsti dalla normativa nazionale, rispettosa delle normative vigenti, che non presti il fianco a facili ricorsi, coinvolgendo i territori interessati;

2. Che decida sul modello di gestione più favorevole ai territori ed attivi una concorrenza positiva tra i contendenti attraverso i bandi di assegnazione;

3. Di prevedere l’implementazione dei livelli occupazionali alle dirette dipendenze del concessionario, attraverso regole certe e chiare di tutte quelle attività in capo allo stesso, attraverso piani di riposizionamento interno delle attività legate all’esercizio e manutenzione, cura e presidio del perimetro oggetto della concessione, compresa la sorveglianza. Premiare i progetti industriali che prevedono l’incremento di attività sul territorio legate al settore energetico, compreso quello legato alle biomasse derivate dalla manutenzione territoriale (agricole e forestali) e con impegni vincolanti da parte del proponente.

4. Di inserire nelle norme di selezione del nuovo gestore la provata capacità tecnica nel settore, solide garanzie finanziarie e valutazione del progetto complessivo di gestione della concessione;

5. Di stabilire obblighi precisi a carico del gestore per garantire il DMV, contrastare eventuali emergenze climatiche, dissesti idrogeologici e le necessità delle popolazioni;

6. Di prevedere l’installazione dei misuratori delle portate e la trasmissione in tempo reale dei dati di prelievo e di produzione agli organi competenti per facilitare l’azione di controllo;

7. Di attribuire punteggi considerevoli al piano di manutenzione territoriale, da proporre alle amministrazioni locali, e dei bacini imbriferi allegati alla proposta complessiva. Prevedere premialità per la presentazione di piani di ambientalizzazione e penalizzazione per i gestori che hanno lasciato situazioni di degrado nelle passate gestioni.

8. Fissare i canoni in quota fissa e variabile (almeno 30 euro per kW+ almeno 20 Euro per kW) con previsione di assegnazione integrale a tutti i territori interamente montani.

9. Prevedere l’obbligo di cessione della quota di energia gratuita 220 kWh per kW di potenza nominale media di concessione installata alla Regione e la ripartizione agli enti locali, le modalità di utilizzo per i servizi pubblici e la monetizzazione della stessa in caso di mancato ritiro.

10. Per il periodo transitorio, dalla scadenza della concessione alla riassegnazione, nel quale i produttori continuano a turbinare in regime di prosecuzione temporanea, pretendere il pagamento dei canoni aggiuntivi e la cessione della energia gratuita. In provincia la metà delle concessioni, per potenza installata, sono già scadute.

 

Gruppo di lavoro rinnovo concessioni idroelettriche del Comitato per la razionalizzazione delle linee ad alta tensione Valtellina, Valchiavenna e Valcamonica

Mazzo 25 novembre 2019

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