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"Morelli" e sanità di montagna: le proposte del Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”

CRONACA - 17 03 2022 - Ezio Trabucchi

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/morelli sondalo
Su invito del Movimento popolare "Rinascita Morelli autonomo", pubblichiamo la comunicazione odierna inviata al Sindaco del Comune di Sondalo

 

Ospedale “Morelli” di Sondalo e sanità di montagna: l’analisi e le proposte del Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”. Richiesta incontro al Sindaco del Comune di Sondalo

    
    La presente per chiedere cortesemente, a nome dello scrivente Movimento popolare, la disponibilità ad un incontro con la S.V., possibilmente a breve, in merito alla situazione dell’ospedale “Morelli” di Sondalo ed, in generale, della nostra sanità di montagna.
    Come sa, nelle settimane scorse, abbiamo inviato ai Sindaci dei Comuni dell’Alta Valle alcune lettere, rimaste senza riscontro.
    Ora ci rivolgiamo a Lei, quale Sindaco territorialmente competente riguardo il Presidio ospedaliero di Sondalo, nella speranza finalmente di una risposta.
    Le dicevamo della condizione attuale e francamente drammatica del “Morelli”, come a noi nota e soprattutto come descritta da medici ed operatori sanitari, oltre che da pazienti e cittadini, con quotidiane segnalazioni, tutte preoccupate per non dire allarmate.
    Il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo” ha più volte denunciato alle Istituzioni locali ed all’opinione pubblica tale condizione di un ospedale oramai “agonizzante”. 
    Soprattutto negli ultimi tre anni vi è stato, a nostro avviso, un accanimento scientifico e premeditato contro il “Morelli”, mai registrato in precedenza. 
    È sotto gli occhi di tutti infatti il progressivo ridimensionamento ed impoverimento delle specificità del Presidio ospedaliero di Sondalo e la pandemia è stata colta come preziosa occasione per assecondare ed accelerare tale disegno da parte, in particolare, di Regione Lombardia. 
    L'attività chirurgica al “Morelli” è attualmente ridotta a livelli che preludono alla chiusura.
    Al momento i professionisti in servizio riescono numericamente a malapena a permettere la sopravvivenza degli attuali 4 posti letto di rianimazione ed una sola sala operatoria al giorno, a fronte delle 3-4 quotidiane in epoca pre-covid.
     Deve essere ricomposta la neurochirurgia (la parte rimasta a Sondrio non è funzionale e rispettosa delle normative), deve essere reintegrata l’ortopedia traumatologia. 
    
    Non esiste più il reparto di urologia, branca essenziale di supporto all’unità spinale, così come la riabilitazione ortopedica, la quale era un modello nazionale.
    Deve rientrare anche la cardiologia, l’unità spinale deve essere adeguata alle richieste in ambito nazionale. 
    Ogni giorno insomma, con l’attuale malagestione, sparisce un pezzo di ospedale, nonostante la qualità e dedizione della grande parte dei medici, infermieri ed operatori sanitari.
    Da tempo abbiamo anche manifestato il nostro sospetto, sempre più fondato, che le alte specialità chirurgiche siano state solo temporaneamente trasferite al “Morelli”, come specchietto per le allodole, per poi venire definitivamente insediate a Sondrio, una volta terminati i lavori di ristrutturazione di quell’ospedale. 
    Nel frattempo, i “tassi di fuga” si alzano e la nostra gente si sta abituando a questa grave situazione tant’è che è disponibile, suo malgrado, a farsi centinaia di chilometri anche per un semplice intervento chirurgico.
    Conseguentemente gli operatori sanitari perdono la loro “manualità”, vedono sacrificata la loro professionalità ed i medici, ad eccezione di quelli a fine carriera, se ne vanno da Sondalo e dai nostri ospedali. 
    Ebbene, il caos organizzativo e l’incertezza sul futuro sembrano finalizzati a “far scappare” il personale sanitario per poi lamentarsi del fatto che manca, come fa il Direttore generale della nostra ASST.
    Da parte sua, Regione Lombardia non sta mantenendo gli obblighi assunti.
    Già nel giugno 2020 – come è noto alla S.V. – la Regione si era impegnata a costituire, presso il VI° Padiglione del “Morelli”, il Centro, isolato ed autonomo, per la gestione delle malattie infettive, tale da evitare ogni possibile promiscuità con le attività ospedaliere ordinarie. 
    Ma pochi giorni fa, il D.G. della nostra ASST ha annunciato che il polo delle malattie infettive verrà realizzato invece al 1° padiglione. 
    Una decisione assurda, criticata da tutti.
    Con Deliberazione del Consiglio regionale n.  XI°/1859 del 04.05.2021, la Regione si è impegnata altresì a ripristinare presso il Presidio di Sondalo tutte le attività, servizi e reparti presenti prima dello scoppio della pandemia, a cominciare dalla ricostituzione del Dipartimento di Emergenza Urgenza ed Accettazione (DEA) di II° livello. 
    L’attuazione di questo impegno doveva essere preceduta dalla predisposizione di un puntuale cronoprogramma. 
    Ad oggi non è successo nulla. 
    Con Deliberazione del Consiglio regionale n.  XI°/1046 del 04.05.2020, la Regione si è obbligata anche a ripristinare l’Unità Spinale Unipolare.
    Pure in questo caso siamo lontani dall’obiettivo.
    A fronte di questo quadro desolante e preoccupante, non si coglie la partecipazione dei Sindaci - e dei loro organismi -  negli interventi programmatici.
    Anche la nuova Direzione della ATS non sta svolgendo appieno l’organizzazione dei servizi che le compete ex lege.
    Da ultimo  -  ma prioritario per importanza ed urgenza – è il tema dell’autonomia.
    
    L’ipotesi, avanzata dai Sindaci, della costituzione della “Fondazione di partecipazione pubblico – privata” è di difficilissima attuazione e Regione Lombardia non pare assolutamente disponibile a prenderla in esame.     
    Questo allontana decisamente la soluzione del problema.  
    Il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”, con i suoi tecnici ed esperti, ha invece presentato la proposta dell’istituzione della nuova ASST Alta Valtellina, autonoma e pubblica, comprendente il territorio di competenza delle Comunità Montane di Tirano ed Alta Valtellina, come era sino al 2003, prima dell’“abbraccio mortale con Sondrio”, come lo definì il compianto Luigi Mescia. 
    Tale possibilità è prevista anche dalla recente riforma sanitaria regionale. 
    Con questo strumento di autonomia, il “Morelli” e tutta la sanità di montagna – ne siamo convinti - possono concretamente “risalire la corrente” ed il Presidio di Sondalo potrà tornare ad essere quel grande ospedale che è stato in passato.
    Abbiamo fatto anche altre proposte.
    Nel sollecitare infatti il superamento della situazione di assoluta inadeguatezza dei servizi “esternalizzati” del “Morelli” (a cominciare dal Pronto Soccorso), abbiamo chiesto la costituzione presso lo stesso Presidio della Facoltà di Scienze infermieristiche, del corso di laurea triennale per tecnico di radiologia e per fisioterapista, potendosi configurare al “Morelli” - a nostro giudizio - un vero e proprio campus universitario, disponibile ad ulteriori ampliamenti.
    Abbiamo sottolineato inoltre l’importanza di una politica regionale di incentivi economici, formativi e professionali per il personale medico e sanitario operante nei territori di montagna e chiesto il ripristino, per il territorio della ATS della Montagna, della Centrale Operativa 118, visti i limiti della Centrale Operativa di Bergamo, a fronte di un territorio ampio e complesso come il nostro. 
    Il Movimento scrivente ha sollecitato pure la Revisione organizzativa del Servizio di Emergenza/urgenza AREU per un adeguamento alle esigenze di una realtà interamente montana ed ha insistito sulla programmazione in primis della ATS (Agenzia di Tutela della Salute) della Montagna, contestualmente all’individuazione delle strutture territoriali previste dalla nuova legge sanitaria lombarda, delle funzioni integrate per i Presidi ospedalieri con il coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci.

  

 Gentile sig. Sindaco,
    Le chiediamo un sollecito incontro per discutere questi temi e, se possibile, addivenire ad una condivisione degli obiettivi, percorsi e strategie.
    Come sa, stiamo raccogliendo migliaia di adesioni al nostro Movimento, le quali  
ci stimolano nella nostra azione a favore del “Morelli” e della sanità di montagna. 
    Il prossimo maggio contiamo di organizzare una grande manifestazione pubblica, alla quale speriamo Ella possa partecipare, unitamente a tutti i Sindaci ed Istituzioni locali.
    Siamo in un momento cruciale, l'autonomia del Morelli va ripristinata ed urge una seria programmazione sanitaria da parte della ATS Montagna, alla luce anche della recente riforma regionale. 

    

    Sarà importante anche il prossimo Piano di Organizzazione Aziendale Strategico (POAS), documento fondamentale per l’aggiornamento della struttura organizzativa della nostra ASST e delle direttrici di sviluppo dell'attività di programmazione aziendale. 
    Il Movimento popolare “Rinascita Morelli Autonomo”, che sta unendo tantissimi cittadini in questa fondamentale mobilitazione a difesa del nostro sacrosanto diritto alla salute, continuerà a lavorare e a far sentire la voce della gente che, pur sfiduciata, non può rassegnarsi a questo stato di cose: sarebbe un fallimento per la politica, una sconfitta per il nostro territorio ma soprattutto il peggior lascito ai nostri figli ed alle generazioni future.
    La nostra volontà è quella di collaborare con le Istituzioni locali, a cominciare dal Comune di Sondalo.
    Ora attendiamo la Sua risposta.
    Siamo, in ogni caso, grati per l’attenzione prestata e, con l’occasione, voglia ricevere i più cordiali saluti.

 

avv. Ezio Trabucchi 
Presidente Movimento popolare
“Rinascita Morelli autonomo” 

 

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