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Museo, Bombardieri risponde all'interrogazione della minoranza

CRONACA - 31 03 2017 - Redazione

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/consiglio comunale tirano

In conclusione del lungo Consiglio comunale di Tirano del 30 marzo (oramai si era al 31) i membri della minoranza hanno esposto e firmato di proprio pugno un'interrogazione riguardante il Museo Etnografico Tiranese.

 

A nome del gruppo di alcuni consiglierei comunali (Mascioni, Della Vedova, Ferri) Maria Lisa Stoppani ha letto gli interrogativi che le minoranze si pongono di fronte al consesso:

 

  • Corrisponde al vero, e nel caso le ragioni, per le quali il Comune non ha neppure risposto alla lettera data 24 novembre 2015 con la quale il CIG faceva presente la ormai prossima scadenza della convenzione per la gestione del Museo Etnografico Tiranese, nè al sollecito del 29 marzo 2016? Questo appare corretto modo di procedere?

  • Appare corretto all'assessore alla Cultura avere atteso il mese di giugno per stipulare una convenzione scaduta a dicembre? Tra l'altro con decorrenza attiva al primo di gennaio.

  • E' tollerabile questa omissione continuata dell'assessore alla Cultura che ha convocato una sola volta, alla fine di settembre, il tavolo previsto alla convenzione per la ricerca della nuova formula di gestione del museo, dopo il 31 dicembre prossimo?

  • L'inadeguatezza dimostrata dall'assessore a volgere uno dei suoi compiti più importanti non gli suggerisce di assumere in prima persona la conduzione della trattativa?

  • Quali decisioni intende assumere il Comune per limitare al minimo il tempo di chiusura del museo?

 

A rispondere dai banchi della maggioranza è lo stesso assessore alla Cultura, Sonia Bombardieri.

 

"Cominciamo col dire che il museo non chiude e non chiuderà. Il Comune di Tirano voleva intavolare una trattativa, ma purtroppo in questi casi bisogna che entrambi i soggetti siano disposti a ragionare. Se ci troviamo la strada sbarrata al dialogo, con sole richieste di risorse, senza trovare ascolto dall'altra parte, non si potranno mai trovare soluzioni condivise".

 

L'assessore continua raccontando che si è svolta una sola riunione (il 15 dicembre) con il direttore del Museo Etnografico Bruno Ciapponi Landi, e che lo stesso, poco dopo l'inizio della discussione, ha abbandonato il tavolo delle trattative asserendo che le novità proposte erano solo un mezzo per controllare la sua attività. Non ci sono stati altri contatti diretti fra le due parti.

 

"Fermo restando che il dovere di un Comune è anche la verifica delle attività, - prosegue l'assessore Bombardieri – la personalizzazione in una sola figura di un'istituzione, come ammesso tra l'altro dallo stesso Ciapponi riguardo al Museo Etnografico Tiranese, è molto pericolosa, chiude il cammino alla novità e rischia di compromettere un patrimonio dell'intera città".

 

Il Comune, nonostante il muro a cui si trovava di fronte, spiega l'assessore, dal canto suo ha provato a valutare le condizioni attuali del museo e, come sembra opinione sempre più diffusa, è giunto alla conclusione che è urgente una ventata di rinnovo per il futuro.

 

Proprio in tal senso, secondo quanto spiegato da Bombardieri, e per via della situazione farraginosa che ha dilatato i tempi, il Comune si è arrovellato alla ricerca di una nuova formula da proporre ed ha approvato la convenzione il 21 giugno quando il consuntivo dell'anno precedente era stato consegnato.

 

"Al momento, - spiega l'assessore - a differenza di 5 anni fa quando ancora esistevano i finanziamenti sui musei, si può solo cercare di dare il meglio con il poco che c'è. La cultura in Italia è un optional, ma tutto dipende dalle scelte che si fanno".

 

"Dopo essere venuta a conoscenza di questa situazione, - prosegue Bombardieri – mi sono documentata sulla storia del museo (prima convenzione decennale con il Comune nel 2001) e ho dovuto constatare che le porte della gestione non sono mai state aperte ai giovani, se non per prestare dei soli servizi al suo interno. Col senno di poi mi chiedo perchè le precedenti amministrazioni non abbiano mai cercato di fare qualcosa per rinnovare questo ente. Siamo stati anche partner insieme a Poschiavo di un progetto Interreg sui musei; i nostri vicini elvetici hanno investito i fondi sul rinnovamento del museo che ora è sotto gli occhi di tutti, i nostri fondi invece sono stati usati per creare dei fantomatici filmati, che io ancora aspetto di vedere".

 

"Quindi se da come mi pare di capire avete trovato una sorta di soluzione, - interviene Maria Lisa Stoppani – era necessario tanto clamore sulla stampa?".

 

"Prima ancora della lettera del 29 marzo, - ribatte l'assessore – il signor Ciapponi era già uscito con le sue rimostranze sui giornali. Noi non abbiamo mai iniziato una discussione mediatica, ci siamo limitati a rispondere a quanto detto dal direttore del Museo Etnografico Tiranese".

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1 COMMENTI

22 04 2017 22:04

ciapponi

Come si vede, più che in trasparenza, il problema del "nuovo che avanza" rappresentato dall'assessora Bombardieri è di criticare il più aspramente possibile quelli che reputa suoi avversari. OK, contenta lei. Certo una persona corretta non avrebbe usato una risposta ad una interrogazione in consiglio comunale per attaccare un cittadino, assente e senza diritto di replica in quella sede, ma anche la correttezza non può essere imposta con la forza. Dicendo di non fare uso dei media, ribadisce gli attacchi personali a mezzo stampa di cui mi ha fatto segno; mostrando di non capire cosa sia un museo, critica che nella gestione (che ha delle sue regole precise) non si siano coinvolti i ragazzi se non come utenti (ma non è così anche in biblioteca?). Parla delle mie rimostranze sui giornali dicendo di essersi limitata a rispondere, mentre si dà il caso che l'attacco a mezzo stampa sia venuto da lei che ha voluto identificarsi in una critica generica agli assessori che appena arrivati vogliono cambiare tutto ciò che trovano, ed ha preso la scusa per sfogare le sue ire sull'odiato predecessore. L'inattendibile bilancio che esce dalla lettura è che le colpe sono tutte degli altri, le vittime, lei e il Comune. Ma non ci sarà qualche colpa, sia pur piccola e irrilevante che non sia mia o del museo? Di solito si dice che le colpe non stanno mai da una parte sola. A parte gli esiti finali (cioè l'accettazione della donazione da parte del Comune e l'assunzione da parte sua della gestione) la conduzione di questo rapporto è un esemplare da manuale di insensibilità umana e politica. (Dimenticavo: di cui sono certamente io l'unico responsabile).