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Quattordici momenti di silenzio

CRONACA - 17 09 2019 - Méngu

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/processione 2019 novaglia

Quattordici momenti di silenzio

(ovvero, camminando con pensamento)

 

Sabato 14 settembre alle ore 14,30 si è svolto l’annuale programma della “Festa dell’Esaltazione della Santa Croce“ con una processione lungo un tratto della strada asfaltata che porta alla grande croce illuminata di Novaglia. La processione è stata condotta dal rettore del Santuario di Madonna di Tirano don Gianpiero Franzi con recita della Via Crucis, della S. Messa presso la croce e con momenti di preghiera dei presenti. Durante la processione, il reverendo ha voluto che si tenesse, per ogni stazione, un tratto di camminata in silenzio per potere riflettere. Ha poi chiesto a tutti noi quali siano stati i nostri pensieri. Nessuno si è sbottonato, forse per riservatezza. Al contrario vorrei rendere ora noto i miei pensieri, in questi quattordici momenti di silenzio, ben sapendo che ogni persona ha il suo cervello e ogni cervello ha in sé una anima e sovente ognuno va per la propria tangente.

 

1^ stazione, primo pensiero.

Ho visto la chiesetta di S. Rocco , poco prima di giungere al bivio della strada che porta a Novaglia. E’ avvolta dalla vegetazione del bosco che sembra divorarla , solitaria senza anima intorno da sembrare uno sfondo teatrale o un relitto d’un tempo di fede d’ una popolazione, in quel luogo, ormai scomparsa.

 

2^ stazione, secondo pensiero.

Rendo onore a don Gianpiero che con questa calura settembrina riesce a trascinare nella preghiera e nella meditazione un gruppo di persone non più giovani, mentre molti giovani, nel fondo valle se ne sbattono e si godono la giornata con beveroni ghiacciati.

 

3^ Stazione, terzo pensiero.

Guardo quei muri in pietra a lato strada costruiti con la paga di un piatto di minestra centinaia di anni fa, ma ancora dopo tanti anni in piedi, mentre alcuni di quelli costruiti al giorno d’oggi si sbriciolano dopo pochi anni poiché privi di cemento e di ferro che, pur pagato, non è stato messo.

 

4^ Stazione, quarto pensiero.

Vedo alcuni fedeli che ad ogni recita di Stazione si inginocchiano sull’ asfalto, mentre io e altri ci limitiamo ad un inchino. Penso che la vera fede comporti anche qualche sacrificio , qualche osso dolorante , specie quando si è vecchi e acciaccosi.

 

5^ Stazione, quinto pensiero.

Nel nostro silenzio lasciamo passare una macchina rombante. Quel rombo mi appare una sassata al nostro raccoglimento. Facciamo spazio all’auto che sale lasciando dietro il fumo di “ incenso “dei nostri giorni.

 

6^ Stazione , sesto pensiero .

Sento il respiro affannoso del mio vicino di camminata e mi pare d’essergli amico anche se non lo conosco.

 

7^ Stazione. Settimo pensiero.

Allora è proprio vero che solo chi è ormai anziano e pensa alla sua prossima fine cerca di capire il significato della propria vita ? Perché i giovani sono assenti alla processione ?. Forse siamo noi anziani che siamo degli illusi, dei paurosi, dei falliti che cercano conforto delle proprie pene nella fede? Può essere vero ? In verità mi sembra, guardando in faccia i miei amici di camminata, di vedere persone serene. Ed è per me quanto basta!

 

8^ Stazione, ottavo pensiero.

Durante la recita di alcune preghiere ho sentito alcuni uccelli cantare. Cosa penseranno o capiranno quei volatili che ci guardano dall’alto e vedono questa fila di gente che, tra i boschi camminano, vanno borbottando a testa bassa?

 

9^ Stazione , nono pensiero.

Dove andranno a finire tutte le nostre giaculatorie ?. Saliranno in cielo o sprofonderanno nella terra ? Le sentiranno i nostri morti, i nostri santi, nostro Signore ? Forse si o forse no, se si pensa quello che succede al giorno d’oggi. La gente si scanna proprio per una fetta di brodo e cambia idea da un momento all’altro saltando sul carro del vincitore , come cavallette su fili d’erba. .

 

10^ Stazione, decimo pensiero.

Davanti a me c’è un uomo che porta la croce. Una croce di ferro o forse di legno . A me sembra che tutte queste persone anziane che camminano con me abbiano stampato la loro croce sulla schiene . Io ho la mia.

 

11^ Stazione, undicesimo pensiero.

Di certo quando Cristo portava la sua croce al monte Calvario avrà avuto anche Lui dei momenti di silenzio . Cosa avrà pensato ? Forse: “ gente la pagherete cara ?” Oppure: “ho creato un branco di imbecilli, vi perdono perché vi voglio bene”.

 

12^ Stazione , dodicesima stazione.

La mia nipotina comincia a sbuffare per quell’andare a fisarmonica sulla strada . Segno che ai giovani le cose ripetitive piacciono poco. Forse è meglio ridurre le preghiere ripetitive e incentivare quelle stringate. Mi sembra che l’abbia detto anche il Signore.

 

13^ Stazione. Tredicesimo pensiero .

Sono contento d’essere qui con questa gente che non conosco e che prega per tutti noi . E’ segno che l’egoismo non ha ingoiato l’altruismo, ed anche segno che la gente ha bisogno di sentirsi uniti pur tra miserie. Io mi sento stranamente quieto d’animo.

 

14^ Stazione, quattordicesimo pensiero.

E’ una bella giornata, con un sole caldo ma per don Gianpiero la fatica non è finita. Finirà con la S:Messa presso la grande croce. Per lui ho un sentimento di affetto non fosse altro per la tonaca di rito che dovrà indossare sotto il forte sole. Ha promesso anche una breve omelia , che breve non sarà poiché preso come al suo solito da grande zelo e fervore per il suo “ mestiere” di pastore. Lo ringrazio poiché mi ha condotto , con i miei pensieri bislacchi nei pascoli di Novaglia. Io ci sarò alla prossima, a Dio piacendo..

 

Méngu

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