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Riflessioni di fine anno

CRONACA - 27 12 2019 - Ercole Ricci

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Un altro anno sta per finire portandosi via il complesso di eventi felici, amari e difficili largamente distribuiti nei suoi 365 giorni. Restano il ricordo e le ferite, mentre si auspica che il nuovo anno possa essere migliore. Un’altro anno da segnare alla nostra vita Un anno di vita che se ne va ma, un anno che ha comunque portato con sé soddisfazioni, anche se spesso, purtroppo, ridotte a soddisfazioni di desideri superficiali.

 

Un anno che finisce è scoperta per un piccolo, esperienza per un giovane, attesa per uno maturo, nostalgia per un anziano. Un anno che inizia è per tutti speranza. L’auspicio che le cose possano andare meglio, per le situazioni dei singoli e per lo stato delle comunità e del nostro paese e del mondo intero. C’è l’augurio che chi non ha un lavoro lo possa trovare, che chi è malato possa guarire, che si possa vivere tutti in pace e serenità. È il desiderio di felicità.

 

L’anno che se ne va ci lascia una eredità di crisi economica, di tensioni internazionali, di rischi di violenze e di guerre, di una salute del pianeta da proteggere, di immagini tristi che non si riesce di dimenticare. Ci sono state anche tante manifestazioni positive in molti campi, dall’economia alla società, dalla cultura alla politica. I grandi fenomeni che scuotono la vita delle città e dei paesi hanno suscitato reazioni contrastanti consentendo di esprimere sia prepotenza sia felicità, sia paura sia accoglienza. Io credo che se ci pensa bene, dentro questi giorni, che si sono susseguiti uno dopo l’altro, ci siano state tutte queste cose insieme, perché la nostra storia è fatta di tante piccole emozioni. Forse anche nell’anno che ci è sembrato peggiore, possiamo trovare un frammento di bellezza e in quello più bello una briciola di infelicità, questa è la vita, la nostra vita.

 

Non starò qui a dire cosa questo anno che se ne va mi ha tolto. Oppure cosa non mi ha dato. Non starò qui a sprecare qualche parole in ricordo di chi ha scelto di andarsene o per chi mi ha indubbiamente fatto male. A tutti capita prima o poi di fidarsi delle persone sbagliate, ma dobbiamo essere in grado di prendere le distanze e non dare loro l’opportunità di ferirci ulteriormente. Voglio guardare oltre. Molto oltre. Voglio guardare cosa mi ha dato, quello che mi ha confermato e le nuove opportunità che mi ha offerto. Io sono molto grato a questi giorni trascorsi perchè mi hanno permesso di realizzare quello che meditavo da tempo:

  • la consapevolezza di riconoscere quello che la vita ha ancora da offrirmi, il sostegno e l’amore delle persone care, le piccole soddisfazioni quotidiane che a volte passano inosservate, il privilegio di poter fare ciò che amo
  • l'umiltà intellettuale per accogliere le idee e le persone, per praticare tolleranza e generosità, perché se continuo a lasciar entrare la mia vita continuerà ad arricchirsi e a trovare nuovi stimoli.

 

Non ho da chiedere niente al nuovo anno. Non sarebbe giusto. Imparare ad amare quello che si ha è bellissimo e spesso è molto, ma non ce ne accorgiamo. Non chiedo nulla. Se c'è qualcosa per me, ancora, meglio che sia dato a chi ne ha davvero bisogno. Un grazie speciale a chi si è confermato ancora una volta come certezza, vera sincera e concreta e chi deciderà di esserci da adesso in poi! Buon anno a tutti


Ercole Ricci

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