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Scuola Marinoni, una targa per i caduti della Grande guerra

CRONACA - 07 11 2018 - Ercole Ricci

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/parco rimembranza marinoni tirano

Negli anni immediatamente successivi al conflitto 15/18 la memoria si mantenne attraverso la piantumazione di un albero per ogni caduto in guerra inaugurando così, di fatto, i cosiddetti parchi e viali della Rimembranza, istituiti nel 1922 su proposta dell’allora sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Dario Lupi.

 

Per dare corso al completo recupero storico del Parco della Rimembranza di Madonna di Tirano, presso la scuola primaria Giovan Battista Marinoni, è stata realizzata e collocata, una targa che riporta i nomi dei caduti della Grande guerra a cui sono intitolati gli alberi del parco e riconosciuta la funzione storica di questo importante luogo della memoria.

 

L’obiettivo primario del progetto, realizzato in collaborazione con il Comune di Tirano e gli alpini del Gruppo di Madonna di Tirano, è quello di sviluppare negli studenti;  il senso di responsabilità e di rispetto nei confronti del patrimonio culturale, nello specifico degli spazi verdi presenti nel proprio territorio comunale, quali espressione di civiltà; lo spunto per riflettere sul valore e sull’importanza che questi rivestono per il progresso civile e sociale di una comunità, che in essi trova le tracce della propria storia; l’occasione per meditare sulla immane follia della guerra, in tutta la sua assurda atrocità.          

 

In un’atmosfera sobria, composta e raccolta, il sindaco di Tirano Arch. Franco Spada, gli assessori Sonia Bombardieri e Daniele Pola, le massime autorità civili e militari della città; le associazioni d’arma (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Marinai d’Italia, alpini) ,con i loro vessilli: gli scolari della scuola G.B. Marinoni, accompagnati dalla dirigente Luisa Porta e dalle insegnanti e soprattutto tanti tiranesi, il pomeriggio del 5 novembre 2018, (nonostante la giornata lavorativa)  hanno partecipato alla cerimonia di scoprimento della targa collocata all’ingresso del Parco. Un omaggio che abbraccia tutti, tiranesi e non, che sacrificarono la loro vita durante la prima guerra mondiale. Dimenticare tutto questo significherebbe rendere vano il sacrificio di queste persone.

Una cerimonia semplice, ma intensa, iniziata con una breve allocuzione del sottoscritto, in rappresentanza delle forze armate, alla quale ha fatto seguito il discorso ufficiale del sindaco. Un discorso appassionato (come sempre semplice e profondo comprensibile a chiunque), che merita attenta riflessione da parte di tutti.

Non solo un doveroso ringraziamento a tutti coloro i quali hanno donato la propria vita nell'adempimento del proprio dovere per costruire un futuro di Pace. Un sacrificio estremo e nobile al tempo stesso, che portò all’Unità nazionale anche se con la perdita di centinaia di migliaia di nostri connazionali, ( tra questi quelli riportati sulla targa) ma anche le problematiche legate alla società contemporanea.

 

Ma anche un riferimento importante sulla realtà della società attuale con i suoi eccessi e con una dimensione di continua incertezza dal punto di vista lavorativo.

Sul  rispetto  delle regole del vivere sociale. Sulla libertà, senza dubbio il bene più grande che un essere umano possiede e che da la possibilità di agire e di muoversi nel mondo che lo circonda in assoluta autonomia, Quella  libertà che ci ha permesso  di essere ciò che siamo; che ha  consentito a tutti di andare a scuola, la vera  palestra di vita e di formazione culturale. Ed infine, sull’orgoglio e la fierezza di essere italiano persona che che ha in sé valori, come quelli della solidarietà. dell’altruismo e senso del dovere.

 

La cerimonia è proseguita con lo scoprimento della targa da parte del Sindaco Franco Spada  e dei tre decani degli alpini: Tenente Umberto Merizzi classe 1920; alpino Zaverio Caglioni classe 1929; capitano medico Luigi Trimarchi classe 1935. Tre Grandi  alpini depositari di valori morali preziosi che hanno saputo conservare immutati:  lo spirito di appartenenza; le tradizioni, che da sempre contraddistinguono gli uomini con la penna sul cappello e trasmetterle alle nuove generazioni. Personaggi da prendere, nel nostro piccolo, ad esempio, nel guardare un futuro fruttuoso; modelli di comportamento di vita positivi, soprattutto oggi, in un’epoca nella quale risulta difficile e un po’ confuso individuare punti fermi in grado di ispirare i giovani in maniera sana e costruttiva.

 

Alla benedizione della targa da parte di Don Tullio Schivalocchi è seguita la deposizione della corona d’alloro, simbolo di vittoria, trionfo, onore e sapienza, del comune di Tirano al monumento ai Caduti eretto all’interno del Parco. A portarla due alpini del gruppo Alpini Madonna di Tirano.

Il sindaco, accompagnato dai comandanti degli organi che hanno funzioni di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha deposto la corona, soffermandosi in raccoglimento vicino al monumento, mentre un componente della banda cittadina Madonna di Tirano suonava  il silenzio con la tromba.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento dell’assessore alla cultura ed al turismo Sonia Bombardieri, la recita della preghiera dei caduti e l’Inno di Mameli cantato dagli alunni.

 

Ercole Ricci

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