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SCUOLA PRIMARIA, INCONTRO A MAZZO: PIACE L'IPOTESI DEL TEMPO PIENO A GROSOTTO

CRONACA - 29 10 2016 -

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GrosottoVenerdì 28 ottobre alle ore 20.30, presso la Sala Consiliare di Mazzo, l'amministrazione ha convocato i genitori dei bambini che frequentano la scuola dell'infanzia. L'oggetto dell'incontro, a seguito della delibera provinciale arrivata in mattinata, sono stati: l'accorpamento degli Istituti Comprensivi di Sondalo, Grosio e Grosotto e l'iscrizione alla I classe della scuola primaria. Il dirigente scolastico Elena Panizza, sulla falsa riga di quanto avvenuto a Lovero nei giorni scorsi, ha spiegato i vantaggi derivanti dal dimensionamento, che si tramuteranno, anche, in una maggiore offerta formativa. La situazione attuale prevede iscritti, all'ultimo anno dell'infanzia, a Mazzo di 27 alunni, a Grosotto di 4 e a Grosio di 34. Dato per scontato che questi ultimi rimarranno dove sono, la questione si fa più complicata per gli altri due paesini. Allo stato attuale, i bambini di Mazzo sarebbero collocati presso la scuola di Tovo. Se ad essi si sommano i 4 di Grosotto si procederebbe alla divisione della classe (che difatti non può essere contenere più di 30 alunni), con necessità di ampliamento della struttura di Tovo (attraverso soldi che sono già stati stanziati dalla Comunità Montana di Tirano). Questa ipotesi, però, non piace a diversi genitori, che vedono la struttura poco idonea e che ora guardano con maggior interesse la possibilità di iscrivere i propri figli a Grosotto. Sulla riapertura del plesso di Mazzo, l'amministrazione è stata chiara, comunicando che un suo riutilizzo, allo stato attuale, non è possibile. Per venire incontro alle esigenze dei genitori è nata l'ipotesi di proporre il tempo pieno nella scuola di Grosotto; oltre a salvare la prima classe, che altrimenti andrebbe persa, offrirebbe la possibilità di avere numeri, all'interno della due classi che andrebbero a formarsi (1 a Tovo e 1 a Grosotto), meglio accettati, ma anche e soprattutto un'offerta formativa diversificata. Un questionario, che sarà recapitato a breve alle famiglie, farà maggiore chiarezza riguardo la futura offerta formativa. Certo è che, su numeri così risicati (le classi possono partire con un minimo di 14-15 alunni) nulla è dato per scontato. Difatti, se qualche genitore decidesse di mandare a Grosio o Tirano i propri figli, tutte queste proposte tornerebbero nuovamente in discussione.
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