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Tangenziale di Tirano e occupazione zona PAI: "Non è accettabile"

CRONACA - 27 09 2022 - Santo Spavetti

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RISPONDO: NON E’ ACCETTABILE NE’ AMMISSIBILE - IN QUANTO LA PREVISTA OCCUPAZIONE DELLA FASCIA A del PAI per 28.000 mq di fronte al Poschiavino e’ CHIARAMENTE VETATA dalle NORME VIGENTI (clicca qui). E’ evidente che un rilevato alto 6/8 m ,creando un “muro” davanti ad un torrente a richio, la corrente impetuosa, impedendone la “laminazione”, nell’ area di espansione, viene deviata verso la destra idraulica, nel caso la piana di Villa con stazione, deposito idrocarburi, vecchio ponte storico, MELAVI’ e IPERAL e AZIENDE AGRICOLE.

 

COSA PREVEDE IL PROG.ESECUTIVO  TANG. Redatto dallo STUDIO CORONA di TO.

 “Tale analisi volutamente non tiene in considerazione di possibili eventi catastrofici come l’alluvione avvenuta in Valtellina nel 1987 in quanto per eventi di tale portata, totalmente imprevedibili, le problematiche sarebbero di scala molto maggiore e diverse dal solo trasporto solido di fondo in alveo.”(Da :RELAZIONE IDRAULICA F. ADDA-P.E. pag. 59 di 91)

CHIEDO: Come cambiano le aree inondabili per l’ occupazione della fascia A del PAI con rilevato? E’ DOVUTA UNA RISPOSTA da PARTE di ANAS e ISTITUZIONI.

La normativa e’ chiara.L’ OCCUPAZIONE NON E’ CONSENTITA.

Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF), approvato con D.P.C.M. 24 luglio 1998 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 novembre 1998 n. 262 cita: “ 2.3 Criteri generali per le fasce fluviali “-L’indicazione generale espressa dal PAI è pertanto quella di una ridestinazione al fiume delle aree che gli sono proprie, in quanto sede dei fenomeni idrodinamici correlati ai diversi stati idrologici, e di una riduzione della vulnerabilità delle stesse aree, in rapporto agli insediamenti che sono presenti o che si devono realizzare in futuro.                            Nelle Fasce A e B è pertanto assolutamente prevalente la funzione idraulica, rispetto alla quale la migliore compatibilità è offerta dalle aree naturali (vegetazione spontanea arborea ed erbacea, superfici di acque lentiche, aree prive di copertura vegetale) e dalle aree agricole.          In merito alle infrastrutture e alle opere pubbliche e di interesse pubblico, di conseguenza il PAI indirizza verso criteri generali di localizzazione che puntino ad inserire all’interno delle fasce unicamente quelle opere che, in ragione delle loro specifiche funzioni non possono essere collocate altrove (attraversamenti, opere di derivazione, ecc.).Per tutte le altre tipologie di infrastrutture e opere pubbliche e di interesse pubblico la localizzazione all’interno della Fascia A o B è condizionata alla dimostrazione dell’assenza di alternative di localizzazione al di fuori delle fasce, della sicurezza e della funzionalità delle infrastrutture stesse e comunque alla garanzia che non sia pregiudicata la sicurezza delle persone per quelle a fruizione collettiva.” Quindi ai sensi delle LEGGI vigenti in fascia A del PAI le opere previste dal progetto, occupando 28.000 mq, non rientrano tra quelle fattibili , le opere per la la variante alla SS38 nel caso in esame, POSSONO SIA ESSERE COLLOCATE ALTROVE- IN GALLERIA- oppure possono essere realizzate su viadotto, viadotto che lascerebbe sostanzialmente invariato l’ effetto di laminazione/protezione dalle esondazioni dell’ area sita nella pericolosa fascia A del PAI. Nel documento : Progetto di Piano stralcio-per l’Assetto Idrogeologico(PAI) Interventi sulla rete idrografica e sui versanti-Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6-ter-Adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n.1 in data 11.05.1999-Parte 1 – assetto idrogeologico-a pag. 38 si legge: “nel tratto tra TIRANO e Chiuro il corso d’ acqua presenta alveo monocursale sinuoso,ad eccezione del tratto a monte di Stazzona dove risulta rettificato artificialmente e canalizzato;il grado di protezione dalle piene e’ insufficiente,in particolare nel tratto di confluenza con il torrente POSCHIAVINO e presso l’ abitato di TIRANO. “Pertanto se gia’ “il grado di protezione dalle piene e’ insufficiente” non si si comprende come possa essere possibile con un rilevato ridurre ulteriormente le protezioni esistenti.Pertanto,Alla luce dell’ incertezza e delle variabili legate ai cambiamenti climatici, l’ impossibilita’ di determinare quindi con certezza l’ entita’ delle piene sia dell’ ADDA che del POSCHIAVINO, la proposta occupazione di 28000 mq in fascia A del PAI,appare ILLOGICA e contraria al buon senso,che suggerirebbe non solo di lasciare invariata l’ area di laminazione/espansione ma di valutare come renderla piu’ ampia ed efficace a laminare le piene del fiume ADDA e affluente, per il principio di precauzione, evitando la prevista illogica occupazione con rilevato, NON CONSENTITA DALLE NORME (ESSENDOCI LA POSSIBILITA’ DI ALTERNATIVE).  

 

Da RELAZIONE INVIATA ad ANAS e MINISTERO INFRASTRUTTURE:

OCCUPAZIONE FASCIA A del PAI.

Anche PRO ITER nel 2004 scriveva: “ Nell'ambito della progettazione, sono state indagate con particolare attenzione le problematiche idrogeologiche riguardanti un tratto del Fiume Adda e dell'affluente Poschiavino caratterizzati da un delicato assetto idrogeologico. Le definizione delle nuove opere è stata quindi condotta in modo tale da non modificare l'assetto territoriale idrologico – idraulico, in particolare non alterando le funzioni delle aree di esondazione e di deflusso ma permettendo l'espansione della piena nelle aree previste.”

 

Da: Regione Lombardia Provincia di Sondrio-AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME PO.

SERVIZIO PER ANALISI IDRAULICA SULL’ASTA DELL’ADDA SOPRALACUALE FINALIZZATA ALLA REDAZIONE DELLE MAPPE DI PERICOLOSITA’ E DEL RISCHIO ALLUVIONI, IN ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2007/60/CE RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA

3.2.13. Tratto dal ponte di Stazzona al ponte SS 38 di Tirano.

Modellazione idraulica F. Adda sopralacuale - Relazione - Pag. 47

Idraulicamente la tratta è condizionata dalla presenza dei ponti. Di quello di

Stazzona si è già detto. Di quelli cittadini, quattro in tutto, gli ultimi due non danno

problemi per il transito delle piene, mentre quello di via del Commercio a causa

dell’intradosso basso, lambisce pericolosamente la corrente idrica in transito per Tr

200 e addirittura funziona in pressione per Tr 500 anni.

 

6.1. TEMPO DI RITORNO 200 ANNI

A Tirano, nel tratto incanalato fino allo sbocco del T. Poschiavino, le caratteristiche

geometriche sono tali da instaurare la corrente veloce (Froude 1,5-1,9), con valori di

velocità significativi, dell’ordine dei 10 m/s fino poco a monte dell’immissione suddetta.

I livelli di piena, con tiranti di circa 4,00 m, sono contenuti nelle sponde nel tratto

cittadino dove la presenza dei ponti di SS. 38, Via Martiri Libertà e Via Commercio

teoricamente non interferisce col pelo libero, seppur con franchi idraulici nettamente

insufficienti, soprattutto per l’ultimo dei tre. E’ evidente che la presenza anche di modesto

trasporto solido, può provocare l’impatto della corrente con l’impalcato con comportamento idraulico completamente diverso da quello teorico analizzato; i tiranti non sarebbero compatibili con le quote di sponda e conseguente inondazione di aree densamente abitate.

A valle della sez. 331bis i livelli dell’arginatura esistente non sono sufficienti a contenere

la portata, con coinvolgimento di una modesta porzione di territorio a frutteto tra l’argine e la strada provinciale Stazzona – Tirano fino a monte della loc. S. Bernardo.

La confluenza del Poschiavino, contrariamente a quanto avviene per Tr 20 anni (v.

dopo), avviene senza particolari disturbi della corrente e dei livelli idrici.

 

Estratto da Bollettino Storico Alta Valtellina n. 14, Bormio 2011

La frana della Val Pola-Cronaca geologica degli eventi in Valdisotto e

in provincia di Sondrio dell’estate del 1987-Simone Angeloni:Estratto da Bollettino Storico Alta Valtellina n. 14, Bormio 2011 pag. 58Nel tiranese, le maggiori devastazioni sono state provocate dal Torrente Poschiavino: interrotte le comunicazioni con la Svizzera per via del danneggiamento della strada di collegamento tra Tirano e la dogana di Piattamala; invasa la zona di paese tra la Madonna di Tirano e il piede del promontorio di Santa Perpetua; inutilizzabile il ponte della SS38; allagate case e terreni della zona industriale della Cartiera.”

 

Per cui il Poschiavino, nonostante la presenza del lago di Poschiavo, e’ un torrente che comporta seri rischi ed e’ quindi fuori luogo ridurre l’ area di laminazione di fronte allo sbocco del Poschiavino nell’ Adda.

ANCHE DURANTE I 5 ANNI DI LAVORI SI POTREBBERO VERIFICARE ESONDAZIONI improvvise per “eventi imprevedibili?” CHE ALLAGHEREBBERO IL CANTIERE CON QUALI CONSEGUENZE PER I LAVORI IN FASE DI ESECUZIONE,MATERIALI E MEZZI PRESENTI NELL’ AREA DI POSSIBILE ESONDAZIONE IN FASCIA A del PAI, ed e’ garantita (con quali PROTEZIONI/precauzioni?) l’ incolumita’ degli operai addetti ai lavori.

 

Anche il PROGETTO ESECUTIVO prevede l’ occupazione della pericolosa FASCIA A del PAI, NON PREVEDENDO MODIFICE AL TRACCIATO NELLA ZONA IN FASCIA A , seguendo lo stesso tracciato del progetto precedente.

Con i lutti ,allagamenti e danni subiti in VALTELLINA per le esondazioni, in zona gia' critica, non e' accettabile ridurre le difese idrauliche, andando contro le normative, che se vi sono alternative,in fascia A-la piu' critica- ("localizzazione all’interno della Fascia A o B è condizionata alla dimostrazione dell’assenza di alternative di localizzazione al di fuori delle fasce"), non sono ammesse, collocare opere essendoci alternative (altra localizzazione-galleria o viadotto),la PREVISTA OCCUPAZIONE viola la normativa quindi non e’ a norma . RISCHIO VITTIME? E’ EVIDENTE.        Un tracciato illegittimo,occup. 128.700 mq, con PRESCRIZIONI in Gazz. Uff. , ELUSE con dich. IPOTETICHE, danno erariale di 10 mil. in merito GALLERIA DOSSO, RISCHIO CADUTA MASSI,FRANE ,GELO, COLATE DETRITICHE, rischi documentati dalle carte e VAS di TIRANOvedasi relazione all. art.

https://www.ruralpini.it/Tangenziale-Tirano-inutili-espropri.html

https://www.intornotirano.it/articoli/cronaca/tangenziale-di-tirano-spavetti-scrive-a-sertori-il-tracciato-nella-zona-del-dosso-causa-dei-rischi

 

A RISCHIO ESONDAZIONE e’ anche la zona industriale di TIRANO a causa del ponte di via Commercio.

Nel PGT e' previsto ponte verso via dell' Artigianato e demolizione di quello di via Commericio /foro Boario, non a norma, ma non si fa come mai? Buona giornata.

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