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Terza notte di gelo, aumentano i danni

CRONACA - 21 04 2017 - Redazione

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/Danni da gelo

L’amarezza tra gli agricoltori è palpabile e fa il paio con la frustrazione di aver visto andare in frantumi una stagione di raccolti.  Una serie di gelate, avvertite come una doccia fredda sulle fatiche di chi può vincere gli  ostacoli del quotidiano, ma non sfidare gli dei del meteo.  C’è rammarico e pur nella convinzione che presto rifiorirà l’orgoglio di sempre, chiediamoci  per un istante le ragioni di questo accanimento che hanno il profilo dell’ingiustizia. La storia di queste valli racconta delle bizze della natura, dei disastri e degli inganni, ma anche ci ricorda di quale risorsa sia per la nostra gente. E su questa equazione, sentimentale prima che matematica, che riposano le nostre speranze, certi che non sono e non saranno i capricci stagionali a mettere in ginocchio un popolo di lavoratori più avvezzi alle rughe che al lifting. 

 

Danni da gelo  - 21.04.2017

 

Purtroppo nemmeno la terza giornata di gelo prevista ha risparmiato il settore agricolo. In aumento considerevole i danni su melo  e leggermente amplificati anche quelli su vite. Dove non sono bastate una o due notti di gelo per compromettere la produzione, con l’arrivo della terza ondata,  “l’accumulo” di più ore sotto lo zero,  ha portato a dilatare le conseguenze per i tralci di vite e i frutticini di melo.

 

Vigneto

 

La terza ondata di freddo ha colpito, se pur in maniera non uniforme, oltre le zone già rovinate nei giorni scorsi, anche i  terrazzi  pianeggiante al di sopra del piede di versante, 1° e 2° terrazzo a salire.  Questo su quasi tutta la fascia vitata da Ardenno a Tirano. Anche se, rispetto alle giornate precedenti, le aree più colpite  nella notte si riscontrano nei comuni di  Teglio, Bianzone, Villa di Tirano e Tirano.  

 

Al di sopra del 2° terrazzo oltre il piede di versante,  dove sono poste le aree più pregiate Docg,  i danni sono limitati e sporadici. 
Melo

 

In attesa di quantificare il danno totale e questo sarà possibile solo nei prossimi giorni a bocce ferme che ci permetteranno di verificare la percentuale di frutti anneriti e  danneggiati, si segnalano, al momento,  danni elevati nella piana di Lovero, Tovo, Mazzo, la parte bassa di Cologna, sotto la statale. Salendo di quota i danni diminuiscono colpendo le parti basse delle piante, al di sotto del m. 1.80 di altezza.  La zona frutticola di Tirano, Villa di Tirano e Bianzone, almeno per quella parte dove funzione la protezione antibrina,  sembra essere sfuggita alla gelata. Per il conoide di Ponte si confermano, aggravati, i danni già visti ieri. Con la percentuale di danno che decresce man mano che si sale di quota. 

 

In attesa dei  rilievi più puntuali e precisi che quantificheranno, oltre la perdita di produzione totale, anche i anche i danni sui frutti rimasti “cinghiatura da freddo”  c’è il rischio che per la zona frutticola sia la gelata peggiore degli ultimi 50 anni.    
 

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