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"Un danno per Tirano"

CRONACA - 13 07 2018 - Giorgio Luzzi

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Le due rigogliose piante rampicanti in piena fioritura che fino a qualche giorno fa ornavano una storica villa all’inizio del viale di Madonna, non ci sono più. Sono state incomprensibilmente tagliate, contestualmente all’erezione di una recinzione che ha tutta l’aria di un’assedio alla villa stessa. 

 

Prima ancora di chiederci e se sia lecito l’intervento in un edificio storico, ci si chiede il perché del sacrificio di due elementi da cent’anni caratteristici del viale e del danno d’immagine per la città che ne consegue. 

 

Giorgio Luzzi

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1 COMMENTI

13 07 2018 13:07

Méngu

Gentile Luzzi, comprendo il suo rammarico. Quelle rigogliose e profumate piante piacevano anche a me . Quando ho visto i lavori però ho pensato, a torto o a ragione, che in casa propria e in particolare nel proprio giardino ognuno fa quel che vuole e ne ha pieno diritto, a meno che esistono dei vincoli. Non le nascondo, quando nei primi anni ’70 hanno demolito il Grant Hotel Tirano che mi venivano le lacrime agli occhi vedendo dal mio balcone al quinto piano in Via Pedrotti i lavori di demolizione . Io spero che quelle piante di quella bella e storica villa , con il tempo, rinascano. La mia è solo una speranza non una pretesa. Le farò una confidenza, poiché la sua lettera mi ha fatto molto pensare. Quando io transito sul viale Italia faccio in modo di passeggiare sul lato dove esiste lo splendido giardino “ segreto “ della antica filanda Mottana. Non si meraviglino le persone se mi vedono abbarbicato alla inferriata che protegge quel giardino, poiché sto sognando. Sogno innanzi allo splendido e secolare acero rosso che fa da ombrello a metà parco. Rivedo gli elfi che mia nonna, nei primi anni cinquanta, diceva di vedere quando io, bambino, ero posato sul muro dell’inferriata . Allora guardavamo insieme le ombre e le luci tra i rami e il fogliame. La nonna Virginia mi diceva di vedere una fata seduta nella panchina di pietra, che ancora esiste. Se quel giardino fosse distrutto per far da spazio ad altro ? Ne sarei dispiaciuto poiché parte dei miei sogni, della mia vita, se ne andrebbe. E non è una esagerazione poiché i nostri sogni , le nostre visioni , sono parte di noi. Mi viene spontaneo fare un appello agli Amministratori, però senza impegno di sorta, solo un vincolo morale e intellettuale. In Tirano esistono luoghi meravigliosi privati e perciò non soggetti a nessun vincolo, ma solo all’affetto di noi tutti cittadini. Si rendano conto i cittadini che la loro casa è bella per loro ma anche per gli altri. Ci si innamora anche della casa degli altri, senza aver la pretesa di possederla, ma solo di guardarla come si guarda la bellezza di una donna senza però desiderarla. Allora , noi tutti , prima di prendere una decisione , pensiamo anche al piacere degli altri e se è il caso sacrifichiamoci per la bellezza che gli altri colgono guardando ciò che possediamo. E’ un atto di amore verso gli altri, così com’è far del bene alla gente . La bellezza è uno dei beni che fa pensare al Creatore e distruggerla è peccato. Grazie.