Un piano strategico per il Mortirolo

Sostenibilità è un termine ormai entrato di diritto nel linguaggio comune, e talvolta abusato. Su questo sano principio si è basato un progetto, presentato a Palazzo Lavizzari, che ha preso il nome di 'Mortirolo eco bike park' indirizzato alla tutela ambientale e alla valorizzazione turistica di una zona considerata tra le perle del vasto patrimonio naturalistico valtellinese.

Allestito da un pool di professionisti costituito dagli architetti Francesco Procacci, Fulvio Santarossa e Giuseppe Sgrò, il programma inizialmente ha riguardato il solo comune di Mazzo per estendersi successivamente a quelli limitrofi di Vervio, Tovo e Lovero, omogenei per cultura, storia, tradizioni e paesaggio. In sostanza, come ha sottolineato nel suo discorso introduttivo il sindaco di Mazzo Franco Saligari, con lo sviluppo del pgt - piano di governo del territorio - si è deciso di puntare sul ciclismo quale elemento di crescita della zona. E' una forte leva socio-economica, ha poi aggiunto l'architetto Sgrò, adatta a favorire la pratica sempre più diffusa dell'e-bike, che trova vasto consenso tra famiglie, turisti e pedalatori meno portati all'agonismo. Per giunta si inserisce nella conservazione degli edifici e dei nuclei di antica formazione, fulcro del bando emesso dal ministero dell'istruzione per usufruire dei fondi stanziati dal Pnrr per la rinascita dei borghi storici.

Mazzo, partecipante al concorso, è in attesa della valutazione conclusiva della regione Lombardia che a breve trasmetterà al dicastero competente il nominativo del comune prescelto fra i 17 rimasti in gara per l'aggiudicazione di 20 milioni di euro. Dato che il costo del piano, concepito in una prospettiva decennale, ammonta all'incirca a 25 milioni, si tratterebbe di un apporto fondamentale alle risorse necessarie al suo concepimento, cui in ogni caso sono chiamati a contribuire pure le aziende attive nel circondario, sicuramente interessate a un esito positivo. Sentiero Valtellina e accessi al Mortirolo sono i cardini del progetto, senza dimenticare però l'altro lato dell'Adda, visto che l'eco park è uno e trino perché - come ha specificato Procacci - include nei suoi 154 km complessivi di tracciato, oltre al fondovalle e alla sponda orobica, pure quella retica più indicata per l'escursionismo. Ecco dunque la suddivisione in tre distinti parchi o aree: il Villaggio, inteso come punto di partenza e arrivo dei bikers nei diversi paesi, il Bike park dalla parte del Mortirolo e la Cima (the Peak), ovvero il versante rivolto verso la Svizzera dove svetta il monte Masuccio. Santarossa ha voluto rimarcare che si è rivalutata la viabilità secondaria con l'utilizzazione di mulattiere e sentieri di montagna, mentre l'inizio dei percorsi sarà segnalato da un'adeguata cartellonistica. Ha inoltre precisato che il progetto resta aperto ad altri ambiti territoriali, senza escludere ad esempio il tiranese e l'Aprica.

Un programma in divenire, quindi, soggetto a eventuali modifiche sia sul piano strutturale che strettamente finanziario. Ma l'aspetto più importante, come affermato dal sindaco di Lovero Annamaria Saligari, è la celebrità del marchio Mortirolo che esercita un grande richiamo non solo fra i ciclisti. Se ogni comune potrà illustrare i particolari del piano riguardanti il proprio territorio, è però essenziale fare squadra e, in effetti, la collaborazione fra i sindaci interessati al progetto è un fatto innovativo e incoraggiante in tal senso. Ora il 'giro del pirata', intitolato a Marco Pantani che esaltò i suoi fans sui tornanti del Mortirolo, il percorso degli alpeggi e quello delle torri e dei castelli disseminati nei vari paesi attendono solo il varo ufficiale per poter soddisfare tutti i cicloturisti e permettere loro di godere di un anello di bellezze naturali quali le cascate del Saiento, i laghetti alpini, le vette, i castagneti, e via scoprendo.

Guido Monti