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Una bella cittadina con dei “porri “sul naso

CRONACA - 31 08 2022 - Ezio (Méngu)

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/La doppia terna 380 kV Robbia- S. Fiorano che attraversa il tiranese
La doppia terna 380 kV Robbia- S. Fiorano che attraversa il tiranese

Siamo sinceri! Chi di noi quando siede in un ristorante, non desidera essere servito da una bella ragazza e non da una ragazzotta, pur gentile e premurosa ma con un grosso porro peloso sul naso? 

 

Se la natura ci offre la sua grazia e bellezza, senza differenza di genere, ne siamo affascinati e, istintivamente, il nostro cervello si quieta, mentre quando vediamo qualcosa di brutto, di storto o di innaturale il nostro cervello coglie “l’errore “e se ne dispiace. Siamo fatti così! Capita così, io penso, nel caso del nostro paesaggio nel tiranese. Sovente mi è capitato di vedere turisti nel piazzale di Madonna di Tirano, rivolgere lo sguardo verso l’alto e ammirare la chiesetta di S. Perpetua che fa da sfondo al Santuario.

 

Se il loro sguardo alto sul campanile ruota dal centro verso destra in alto sulla montagna, scorgono il grappolo di case antiche con la bianca chiesetta di Roncaiola. Estraggono il telefonino o la macchina fotografica ed è un lungo scattare di foto. Poi ruotano il capo, sempre rivolto verso l’alto anche verso sinistra e a valle, e rimangono incerti e attoniti.

Vorrei gridare: no, a sinistra no, non guardate, non fotografate! Abbassate le braccia, giratevi e fotografate il viale di Madonna di Tirano.

Perché, alcuni si chiederanno. Perché nei loro scatti che porteranno a casa, su quella parte di montagna, in alto a sinistra e verso valle, rimarrà impressa la visione di quella disgustosa calata di conduttori elettrici che come ragnatele dall’alto precipitano a valle e poi continuano sul piano, sorretti da quattro enormi piloni, in alto dipinti.

 

Ecco, quelli io li immagino come “porri” sul naso del nostro bel paesaggio del tiranese. Prima del 2004 quei porri non erano sbucati dal suolo. Ricordo che appena sopra la chiesetta di S. Perpetua c’era un “brufolo “ed era un traliccio di linea di media altezza che portava molte “padelle “per la trasmissione di segnali televisivi. Dei cittadini avevano chiesto di spostare in altro sito quel “brufolo impertinente “in modo che non perturbasse la bianca chiesetta. Dopo alcuni anni di suppliche finalmente lo si spostò più in alto, in modo tale che il “brufolo “non era più un perturbatore della antica bellezza. E’ stato fatto un buon lavoro che ha dato i suoi frutti.

 

Dopo il “brufolo “spostato più in alto sul versante della montagna è nata purtroppo una piantagione di “porri “che da ogni parte in Tirano si può ammirare.  

Sono stati piantati per ragioni di politica energetica nazionale e si dirà: va bene e capisco! Tutti vogliono le comodità elettriche in casa e le comodità si pagano anche in “scempi “paesaggistici! Da 2004 all’attuale 2022 questi “porri” sono stati male sopportati alla vista da milioni di persone che sono transitati per la nostra valle. Hanno visto certamente un non bel biglietto da visita della cittadina di Tirano e di Villa di Tirano.

 

Passati tutti questi anni cosa si potrebbe fare per togliere la “disgustosa “visione che mal si accomuna all’aureo panorama del Santuario di Madonna di Tirano, alle spettacolari visioni panoramiche del Trenino Rosso e dei dolci monti del Mortirolo, e per quelli che raggiungono le nostre mete più belle e affascinanti come Bormio, S. Caterina, Livigno, lo Stelvio e per la dolce e soleggiata val Poschiavo? Ora nulla, si potrebbe dire! Il dado è stato tratto e ora per quasi cento anni c’è da farsene una ragione.

 

Ho letto alcuni interessanti articoli sui giornali in questi ultimi tempi. Sembra che alcuni sindaci abbiano da tempo colto in pieno il problema e siano anche dispiaciuti per le scelte fatte da precedenti Amministrazioni.  E va bene! Non piangiamo lacrime di coccodrillo, però se allora la scelta è stata fatta anche per ragioni tecniche comprensibili, i nostri tempi moderni possono aiutarci a migliorare quella scelta.

 

Un tempo la ragazza che sventuratamente aveva il porro sul naso se lo teneva, poiché, o non aveva i soldi per farsi l’operazione per toglierlo o l’operazione chirurgica era troppo rischiosa per avere ancora un bel nasino. Siamo nel 2022 pronti per sbarcare per la seconda volta sulla luna e io penso che con buona volontà di intenti e con una buona politica comune e con la moderna tecnica si possano estirpare quei “porri” con l’ interramento della linea  elettrica a doppia terna 380 kV per una lunghezza di soli m. 1600- 2000 metri, secondo le varie ubicazioni della futura sottostazione elettrica della Terna in progetto.

 

Va dato merito che l’idea  dell’interramento della parte impattante della linea 380 kV è stata espressa, pochi  anni fa anche dal  Comitato per la razionalizzazione della rete in Valtellina in una chiara e determinata intervista del portavoce del gruppo signor Renato Cardettini, che chiedeva già l’interramento della linea 380 kV da Piattamala alla Cartiera di Tirano per un tratto di linea della lunghezza di 4 km, ( vedi  www.radiotsn.tv – elettrodotti, Comitato in Regione  ). La  proposta sembra essere stata abbandonata per difficoltà impiantistica. Ora per ovviare almeno in parte l’impatto della mastodontica calata e i quattro tralicci nel tiranese, il tratto di interramento da proporre è più breve e di circa 1600 - 2000 metri, secondo varie risoluzioni. Il tratto interrato è quindi di minore impegno tecnico ed economico poiché in gran parte sul piano e risolverebbe molti problemi di impatto ambientale nel tiranese.  

 

Ezio (Méngu)

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