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Brevi appunti di storia a due ragazzotti

CULTURA E SPETTACOLO - 22 04 2021 - Ivan Bormolini

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/INDICAZIONE VIA RAGAZZI DEL 99, Tirano

(Di I. Bormolini) Qualche giorno fa stavo passando da via Ponticello a Tirano, quando ho assistito alla scena che vi racconto.

Due ragazzotti giungevano da via Calcagno; uno dei due, vedendo l'indicazione che dà l'inizio a via Ragazzi del 99, di colpo ha dato un calcio al palo del cartello. Già per qual fatto sono rimasto piuttosto perplesso. Lo stesso ha detto all'amico:

“Hai visto che fortuna, fino a qualche anno fa dedicavano strade ai coscritti”! Ho rallentato di colpo il passo e la risposta dell'altro è stata quella di annuire con un sorriso accondiscendente che confermava la tesi assurda.

Già il fatto di dare un calcio forte o meno che sia stato ad un qualcosa di pubblico, quindi di tutti, mi ha dato parecchio fastidio perché dimostra un ampio non rispetto del senso civico. A questo, aggiungo pure una certa strafottenza per il semplice motivo che entrambe indossavano sotto il mento la mascherina e si stavano gustando la fine delle loro sigarette e manco a dirlo hanno gettato i mozziconi a terra.

Avrei voluto dire loro ciò che pensavo, ma tutto il volgare siparietto mi ha tendenzialmente schifato, per cui ho proseguito per la mia strada.

Sono abituato a credere e molti aspetti me lo confermano, che molti dei ragazzi, la maggioranza, godano di una certa cultura e siano propensi al rispetto della cosa pubblica e quindi anche alla tutela del decoro urbano.

Forse questi due assieme a pochi altri sono dei pesci fuor d'acqua, magari appartenenti a quella risicata schiera che si diverte ad imbrattare con scritte e graffiti indecenti alcune zone della città deturpando luoghi accessibili a tutti.

Ecco dunque che desidero fare ai due una breve lezione di storia a cui aggiungo dell'altro, certo che non leggeranno questi miei pareri e se per puro caso lo facessero, confido ne possano trarre degli spunti.

“Cari ragazzi:

già solo il fatto che non indossavate correttamente la mascherina com'è d'obbligo, diviene pericoloso per voi e per gli altri e questo ci tengo a rimarcarlo.

Venendo ad ogni via locale, così come al loro grande insieme che forma la toponomastica tiranese, di ogni città e paese, queste sono intitolate a persone, personaggi, oppure a particolari eventi storici che fanno parte della storia di un luogo o più in generale dell'Italia.

L'iter per intitolare una strada a una via, un viale, un ponte, oppure un vicolo, da parte e per volontà di un'Amministrazione Comunale, è piuttosto complesso e richiede ricerche atte a motivare i perché, seguono poi permessi da parte degli organi preposti e altro ancora.

Quindi ragazzi, siete già fuori strada nel pensare che una via si chiami così per inneggiare ad una coscrizione di qualsivoglia anno.

Se realmente in tal modo fosse, sempre sperando che le parole di uno di voi, siano riferibili ad uno scherzare, nel corso dei decenni non sarebbero bastate le strade di una città per attribuire un ampio tributo ai coscritti di ogni anno.

Per parlare dei Ragazzi del 99, è giusto dire che questi erano coscritti, non erano quelli 1999, ma erano nati nel 1899, ovvero un secolo prima.

Ora provate a chiedervi il perché a Tirano, così come in altri luoghi d'Italia in passato si è voluto dedicare loro una via, cosa avranno fatto di così importante?

Ve lo dico io riassumendo brevemente a più di cento anni dalla loro nascita i fatti: quei giovani di allora, adolescenti o poco più come voi, si erano trovati a vivere la drammatica esperienza della prima guerra mondiale, era quella dei Ragazzi del 99, la denominazione data ai coscritti negli elenchi di leva che nel 1917 compivano il diciottesimo anno di età e che per tale motivo potevano essere impiegati nei campi di battaglia.

Molti di loro erano stati precettati quando non avevano ancora 18 anni, i primi contingenti erano stati chiamati nei primi mesi del 1917 e frettolosamente istruiti, si erano trovati inquadrati in alcuni battaglioni della milizia nazionale. Molti si erano aggiunti a loro nel mese di maggio, ed altri in misura minore nel luglio di quell'anno.

I primi ragazzi venivano inviati al fronte nel novembre del 1917, nei giorni successivi alla battaglia di Caporetto. Il loro supporto unito all'esperienza dei veterani, si era dimostrato fondamentale per gli esiti della guerra.

Dopo la battaglia di Caporetto, quelle giovanissime reclute, in un momento di gravissima crisi per l'Italia e per l'allora Regio Esercito, rinsaldavano le file del Piave, del Grappa e del Montello, consentendo al Regno la controffensiva nel 1918 con la battaglia di Vittorio Veneto e quindi la firma dell'armistizio di Villa Giusti.

Potrei andare ben oltre sulle vicende dei Ragazzi del 99 , ma vi dico che chi afferma e con giusta cognizione di causa, quanto sia stato incosciente il loro olocausto nei quali figurano alla degna memoria ben 46 valtellinesi ha detto il giusto, in loro onore ed in loro perenne ricordo.

Ragazzi, io non so se in quel gesto di prendere a calci un palo con una così valente memoria storica, vi sia insita una mancanza di conoscenza della stessa, oppure una battuta di poco gusto, tanto perché non sapevate di cosa discorrere ed il tutto sarebbe già grave.

Vi invito però a fare un passo indietro, se siete di Tirano, osservate il Monumento ai Caduti, se siete di altre vicine località, in vostro ogni comune certo non mancherà un angolo storico, sapientemente ed artisticamente decorato che ricorda il sacrificio e le vittime dei due conflitti mondiali. Fermatevi davanti a questi siti carichi di memoria e di nomi che hanno contribuito a far nascere la Patria, al loro cospetto riflettete”.

 

Fonte utilizzata: Wilkipedia  

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