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Da Trump a Marine Le Pen: i meriti (e demeriti) della destra

CULTURA E SPETTACOLO - 15 03 2017 - Alessandro Cantoni

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/alessandro cantoni

Donald Trump, insediatosi ufficialmente alla Casa Bianca dal 20 gennaio, cambia i toni, ma non la sostanza. È l’uomo pragmatico che abbiamo conosciuto in campagna elettorale, dai toni duri ed ostile alla globalizzazione senza freni.

 

Eppure, gli uomini di destra – da Trump a Marine Le Pen – hanno il pregio di identificare ed incarnare un disagio, al quale la sinistra non fornisce più risposte, salvo rifugiarsi dietro gli schemi di un «politicamente corretto» scialbo ed insensato.

È lo stile, ed ormai consuetudine, dei nuovi radical chic, europeisti ed integralisti.

 

La destra è praxis, ovvero azione. È rivoluzionaria, non reazionaria. È vicina ai bisogni dei cittadini. Spesso, questi uomini subiscono un attacco mediatico eccessivo da parte degli opinionisti benpensanti ed elitari.

Vengono accusati di populismo, senza comprendere che la vicinanza ad una comunità non dovrebbe essere l’eccezione, bensì la regola.

 

Attualmente, i valori tradizionali della destra liberale, in Italia, sono incarnati da Conservatori e Riformisti, guidati dal capogruppo Raffaele Fitto, ex alleato di Silvio Berlusconi. L’accusa a tali fazioni politiche, pertanto, è quella di seguire una logica semplicistica.

In realtà, da buoni leader, seguono la logica della semplicità, non del semplicismo. I marxiani, alias marxisti (se esistono ancora), vivono su Marte, appunto.

 

I maggiori attacchi giungono sul tema dell’immigrazione. Pertanto, come è noto, risulta indispensabile l’accentramento della sicurezza ed il rafforzamento dei confini nazionali.

Trump esagera a costruire il muro al confine con il Messico e a bloccare gli ingressi negli Stati Uniti da parte di immigrati provenienti da sette Paesi con statuto islamico (Iraq, Iran, Yemen, Libia, Siria, Somalia e Siria)? Il Front National sbaglia ad alzare i toni? Può essere, ma pongono in rilievo un problema che esiste ed è certificato.

 

La sinistra vive in un mondo ovattato, in una bolla di cristallo. Gli opinionisti di destra prediligono ancora il pianeta Terra.

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